Panorama server. Si moltiplicano le opzioni di fascia medio-alta

Fsc ha lanciato la gamma di sistemi Primequest basata su Itanium 2, Dell ha rinnovato l’offerta Xeon a quattro vie e Hp ha fatto da eco agendo su entrambi i fronti, mentre ha detto addio alle otto vie. Il bacino di macchine che offrono prestazioni e disponibilità si affolla.

Oltre a contare sul rinnovato supporto da parte di Microsoft, che ha promesso una versione di Longhorn ottimizzata, la piattaforma a 64 bit di Intel ha trovato un nuovo sostegno da parte di Fujitsu Siemens Computers, che ha introdotto una gamma di server fondata sulla seconda generazione del chip. La linea si chiama Primequest e si inserisce nella strategia Triole del produttore per la costruzione di un ambiente It dinamico, completando un’offerta fin qui basata su Sparc64 V (con la gamma Primepower) e su architetture Intel x86 (Primergy). I nuovi sistemi, disponibili da metà anno, sono siglati Primequest 480 e 440 e sono indirizzati ad applicazioni mission critical in ambienti Linux e Windows che poggiano su grandi database e ad ambiti Oltp (Online transaction processing), puntando a offrire alta disponibilità e business continuity.


Oltre ai chip Itanium 2 a 1,5 o 1,6 GHz (fino a 16 nel caso del modello 440 e fino a 32 per il 480), le macchine sfruttano la capacità di definire fino a 8 partizioni hardware separate (4 per il modello 440), in grado di funzionare ciascuna come server indipendente. Punto di forza dei nuovi Powerquest è dato dal chipset, realizzato in casa Fujistu, che supporta da un lato la tecnologia System Mirror per la protezione dagli errori nella memoria e dall’altro l’architettura Fio (Flexible I/O), che consente di assegnare dinamicamente l’I/O a differenti risorse di processing. I server supportano Red Hat Enterprise Linux 4, Novell SuSe Linux Enterprise Server 9, Windows Server 2003 Datacenter ed Enterprise Edition per sistemi Itanium.


Si è mossa sulla fascia alta del proprio catalogo server anche Dell, con il lancio dei nuovi PowerEdge con a bordo 4 vie Xeon Mp a 64 bit, funzionale alla società per fare il punto non solo sull’elaborazione dati high end, ma anche sui servizi per i data center e su una visione allargata del grid. I nuovi PowerEdge 6800 e 6850, i primi modelli a utilizzare le estensioni a 64 bit su server Xeon a 4 vie, promettono performance migliorate di oltre il 30% rispetto ai precedenti modelli pari grado e vengono perciò indirizzati dalla società a gestire applicazioni di fascia alta, che afferiscono tutte ai data center, coinvolgendo temi come la server consolidation, la virtualizzazione e la migrazione da sistemi Risc.


Il punto è proprio la competizione, sul terreno dei centri dati, con le architetture Risc-Unix, per condurre la quale Dell ha chiesto e ottenuto l’aiuto di Intel e Oracle, società con le quali sta battendo gli Stati Uniti per mostrare le capacità di consolidamento applicativo e dei dati su piattaforme che, oltre ai server Dell, comprendono, ovviamente, le tecnologie di area Intel (come Pci Express) e le piattaforme Oracle 10g e 10g Rac. Le soluzioni PowerEdge proposte prevedono anche l’utilizzo di Sql Server 2005 su Windows Server 2003 in edizione a 64 bit, oltre a Red Hat Enterprise Linux e Novell SuSe Enterprise Linux. Il fronte data center della casa texana si popola anche di progetti e servizi. Insieme a Intel, Oracle e a Emc, Dell ha lanciato il progetto MegaGrid, una struttura basata ad Austin tesa a mostrare le architetture di grid che potrebbero utilizzare i clienti.


Di più immediata influenza sul presente delle architetture It sono i servizi Data Center Environmental Assessment, indirizzati alla strutturazione tanto dei centri dati di piccola dimensione quanto di quelli vasti. Saranno disponibili nel corso dell’anno in Usa e in Europa.


A metà strada tra le voci di Fsc e Dell si inserisce quella di Hp, che prima di tutto ha deciso di abbandonare le 8 vie Xeon, evidentemente non più necessarie: il mercato di fascia medio alta per gli Xeon sarebbe stato fagocitato dai modelli a due e quattro vie. Nel concreto, la decisione significa dare l’addio ai ProLiant Dl740 e Dl 760. Mossa non nuova in assoluto quella di Hp, dato che Dell la prese più di un anno fa. Contestualmente, anche Hp, come Dell, ha annunciato due modelli rack a quattro vie basati sui nuovi processori Xeon Mp di Intel: ProLiant Dl570 G3 e Dl580 G3.


Ma non solo. Hp, infatti, ha modificato anche la propria consolidata offerta su Itanium 2 rilasciando il nuovo Integrity rx1620-2, un sistema biprocessore che ha l’ambizione di spingere la piattaforma Ia-64 di Intel un po’ più verso il basso. Il mezzo per farlo è il contenimento dei costi, assecondato dall’utilizzo del modello di chip meno costoso (a 1,3 e 1,6 GHz) e con meno quantità di cache.

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