Le riflessioni di Andrea Farina dopo i risultati del primo trimestre e l’accordo con Sun
Ciò che preoccupa gli analisti è che nonostante le acquisizioni ci sia un calo del fatturato.
“Il primo quarter, soprattutto per chi si occupa di tecnologie per progetti, non è il trimestre che rappresenta la tendenza dell’anno. I dati di stagionalità indicano infatti che il 36% del giro d’affari è concentrato nell’ultimo trimestre. Inoltre ci siamo confrontati con il Q1 del 2001 che subiva l’effetto traino di un impetuoso 2000. Non vi erano ancora segnali importanti se non, con il senno di poi, la trimestrale di Cisco che chiudeva con -1,3 miliardi di dollari. Dopo quella è arrivato un secondo semestre fiacco e preoccupante e poi l’attentato alle torri gemelle. Il 2001 ha rotto tutte le regole di crescita e stagionalità. Detto questo ci troviamo con un Q1 2002 che presenta un calo per noi contenuto tenendo presente il mercato nel quale operiamo. Le acquisizioni però ci hanno permesso di allargare il fatturato nei servizi. Un obiettivo che stiamo perseguendo strategicamente come piano di crescita tanto è vero che a livello di gruppo come It Way il gross margin è passato dal 20,2 al 24,2%. Questi sono i segnali per noi importanti. Gli ordini che abbiamo in portafoglio però sono gratificanti ma una rondine non fa primavera e dobbiamo vedere se il ciclo si stabilizza. Comunque confermiamo l’obiettivo di una crescita superiore a quella del mercato di riferimento”.
In un momento di difficoltà rilanciate con l’accordo con Sun e vi mettete anche distribuire hardware. Voi che siete specializzati sul software.
“La scelta dell’accordo con Sun, che è arrivata dopo un lungo corteggiamento, va nella logica della differenziazione. Sun non è un prodotto da box moving, non è un sempice prodotto hardware ma una solution appliances. E’ la ciliegina sulla torta di tutte le tecnologie software che distribuiamo. Per questo abbiamo creato Stone It, una company di gruppo. Si tratta di una business unit completamente indipendente che lavora all’interno del gruppo sfruttandone le sinergie. C’è una grande aspettativa dal mercato, non a caso il titolo è stato sospeso per eccesso di rialzo in Borsa dopo l’annuncio”.
Altri prima di voi hanno fallito con Sun.
Riguardo a questo vorrei che ci fosse un po’ di chiarezza. Dare un prodotto a valore aggiunto a una struttura che non cura il particolare ma deve produrre massa è evidente che non porta al successo.
Siete passati dalla quasi fusione con Icos alla concorrenza. Non siete più amici?
Non è vero che stavamo per fonderci. Erano rumor di mercato. Maiarelli (amministratore delegato di Icos, ndr) è una persona che stimo moltissimo e siamo ancora amici. It Way come gruppo, poi, ha la reputazione di una società che si muove sul mercato in modo eticamente corretto. Per questo pensiamo di mettere in campo una sana competizione basata sullo sviluppo del mercato e non solo sul prezzo.
Anche perché se no non si giustificherebbe da parte di Sun un nuovo distributore a così poca distanza da Icos.
Quella è una cosa particolare. A Milano sono presenti tutti i box mover fuori Milano ci sono quelli a valore aggiunto. It Way come Icos sono società che si muovono a livello nazionale. Non siamo assolutamente nemici ma pensiamo anche a fare dei pezzi di strada insieme”.
Chissà cosa ne pensa Icos.