Pechino 2008, un impegno olimpico per la Rai

L’azienda di stato coprirà l’evento con una rete dedicata (Rai 2), RaiSportPiù sul digitale e 6 canali in streaming sul web

L’impegno della Rai per le Olimpiadi 2008 è sicuramente ai massimi livelli, considerando che l’azienda della farfalla è presente anche su Internet con 6 canali streaming, in grado di consentire ai tifosi di approfondire con grande ricchezza di dettaglio i vari generi agonistici. Ovviamente, il piatto forte del brodcaster pubblico rimane sempre quello costituito dall’offerta televisiva, che viene proposta sia su RaiDue (“Canale Olimpico” trasmesso in simulcast tanto in 4:3 analogico, quanto in 16:9 digitale ad elevato bit-rate), che dal rinnovato canale Rai Sport Più, diffuso in Digitale Terrestre 16:9 sempre ad alto bit-rate, seguendo una programmazione quasi del tutto alternativa a quella di RaiDue. Per esempio, mostrando anche specialità sportive alquanto “cenerentole” in Italia, come la Boxe, il Tiro con l’Arco o il Tiro a Piattello. Grazie alla cortesia di Roberto Papi, responsabile gestione Grandi eventi produzione tv Rai, abbiamo potuto approfondire i particolari dell’offerta sportiva “in pollici” strutturata dall’Ente di Viale Mazzini, scoprendo così che la programmazione del Canale Olimpico RaiDue proseguirà quasi ininterrottamente 24 ore su 24. Le soste avverranno solo in occasione dei tg, andando avanti invece con trasmissioni quasi tutte live dalle 2 di notte fino alle 18, ora italiana (8-22 del fuso orario cinese), per poi proseguire con un misto di programmi registrati e live dalle 18 alle 2.

La struttura Rai
All’Ibc di Pechino la Rai dispone di uno spazio totale di circa 900 metri quadri, in cui vengono ospitati uno studio di posa secondario (destinato, in genere, alle esigenze di Rai Sport Più) e uno principale, molto accattivante per quanto riguarda il look logistico-figurativo, conferito anche da vetrate a vista, oltre le quali possono essere osservate al lavoro rispettivamente la redazione giornalistica – situata a livello terra – e l’ambiente regia, ubicato invece più in alto. Nello studio principale agiscono cinque telecamere HD/SD Thomson/Grass Valley (equipaggiate con obiettivi Canon), tre delle quali posizionate su stativi Cartoni e le rimanenti due rispettivamente su un braccio Jimmy Jib e su un carrello a soffitto RailCam, dotato di testata radiocomandata Cams della Movie Engineering. Ancora al marchio Thomson/Grass Valley appartiene il server-editor Grass Valley News Edit Aurora K2, un sistema di ultima generazione per acquisizione immagini, accessibile in condivisione da parte di un massimo di 8 montatori.

La scelta di XDCAM, in vista dell’HD
Per Beijing 2008, però, la Rai utilizzerà anche un totale di 14 camcorder Sony XDCAM HD 422 PDW-700 e un certo numero di relativi deck Sony PDW HD 1500. Un tipo di apparato, quest’ultimo, che consente la registrazione multiformato (1080i, 720P ed SD), eseguendo la conversione tra HD/SD e 1080i/720P. Il deck PDW HD 1500, inoltre, offre: registrazione audio a 8 canali, duplice testina ottica per un più veloce trasferimento dei file, display Lcd a colori da 4,3”, selettore jog/shuttle capace di operare in maniera simile a quella dei Vtr. Il camcorder XDCAM PDW-700, a sua volta, garantendo immagini HD di grande livello (realizzabili con velocità fino a 50 Mbps, risoluzione full 1920×1080, conversione A/D a 14 bit e recording 4:2:2) aumenta l’interesse verso il professional disc per applicazioni quali fiction televisive, documentari e programmi di intrattenimento che richiedano una qualità elevata. «L’orientamento verso i sistemi XDCAM HD 422 di Sony – ha voluto sottolineare Andrea Lorusso Caputi, a capo della direzione produzione tv Rai – assume per noi una valenza strategica, soprattutto in prospettiva del previsto passaggio della nostra azienda verso l’alta definizione».

I segnali unilaterali
E proprio in “Alta” sono i segnali unilaterali Tv che l’azienda della Farfalla va realizzando in terra orientale, servendosi sia degli apparati Sony, che delle macchine Grass Valley, ma anche di collegamenti dedicati “VandA Package” provenienti dai vari siti dove si disputano le gare olimpiche (le sedi sono 37, ma vengono utilizzate con una frequenza massima di 12-13 al giorno). Da questi segnali, nello spazio Rai dell’Ibc di Pechino, uno staff specialistico di operatori del settore provvede a confezionare 3 feed televisivi completi, destinati rispettivamente al canale simulcast di RaiDue (4:3 e 16:9), a Rai Sport Più 16:9, alle news sportive per Tg1, Tg2 e Tg3. Il relativo invio in Italia avviene sfruttando per RaiDue un collegamento satellitare raccolto in down-link sia a Roma, dai Centri di Produzione di Saxa Rubra e di Via Teulada, che a Milano, dal Centro di Corso Sempione.

Il problema del back-up
Tra parentesi, segnaliamo che le ricezioni di “Sempione” e “Teulada” sono utilizzate in funzione di back-up, un problema oggi molto sentito, specie dopo i tre black-out consecutivi verificatisi nel corso della proposizione Tv della semifinale di “Euro 2008”, a causa di un fortissimo temporale che per alcuni minuti ha mandato in tilt persino i gruppi di continuità energetica presenti all’Ibc di Vienna (gestito dall’host broadcaster UEFA Media Technologies). Chiusa la parentesi, segnaliamo altresì che la spedizione dei due feed televisivi destinati nell’ordine a Rai Sport Più e alle news dei tre telegiornali Rai viene invece effettuata tramite due circuiti di collegamento unidirezionale in fibra ottica e ad alto bit rate. Il primo dalla capitale cinese arriva fino al Centro tecnico di controllo di RayWay, a Roma, mentre il secondo da Saxa Rubra/Roma va all’Ibc di Pechino, risultando ideale per diverse esigenze di lavorazione interna, quali: riversamenti di servizio, controllo dall’Ibc del program diffuso in quel momento in Italia dal broadcaster pubblico, e simili. Infine, ricordiamo che il feed televisivo destinato alla diffusione di Rai Sport Più, essendo comunque inviato dall’Ibc in HDTV (32 Mbps), può potenzialmente essere trasmesso in Italia anche attraverso le frequenze HD-DTT, soprattutto nelle zone “all digital” di Sardegna e Valle D’Aosta, dove il broadcaster pubblico ha attivato anche un Mux C, tutt’altro che “affollato” come lo sono invece il Mux B e soprattutto il Mux A.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome