Il vendor di soluzioni Erp resiste alla recessione e registra, nel trimestre conclusosi a settembre, un utile netto pari a 50 milioni di dollari.
PeopleSoft va meno male del previsto. In controtendenza rispetto alla maggioranza delle società del panorama It, lo specialista di Erp chiude il terzo trimestre in linea con le previsioni rilasciate a luglio. In barba alle ipotesi formulate dagli analisti, che avevano predetto che la società non sarebbe riuscita a rispettare le previsioni fatte, soprattutto dopo l’11 settembre, la società ha riportato un utile netto per azione pari a 15 cent, in deciso miglioramento rispetto agli 8 cent per azione registrati al termine dello stesso periodo del 2000. Risultati superiori alle stime formulate dagli analisti di Wall Street, che avevano ipotizzato un utile pari a 12 cent per azione. Il fatturato, pari a 509 milioni di dollari, sale del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno anche se risulta in forte contrazione rispetto al trimestre precedente, che si era concluso con ricavi pari a 532 milioni di dollari. L’utile operativo sale a 67,7 milioni di dollari, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 10 milioni di dollari registrata nello stesso periodo dello scorso esercizio. L’utile netto scende a 50,3 milioni di dollari, in contrazione rispetto ai 68,7 milioni di dollari registrati a termine del terzo trimestre del 2000. Il Ceo, Craig Conway, chiarisce che il business è stato trainato dalle vendite della suite PeopleSoft 8 ma che gli attacchi terroristici hanno lasciato il segno. Ammonterebbe, infatti, a 25 milioni di dollari il mancato guadagno stimato dai vertici della società e relativo alle disdette su contratti già siglati da parte delle aziende che avevano uffici all’interno del World Trade Center o nella zona attigua. Secondo il Cfo, Kevin Parker, il trimestre si è concluso felicemente con dati che, tuttavia, sono difficilmente confrontabili con quelli del quarter precedente o dello scorso anno proprio in virtù della eccezionalità dei recenti eventi.
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