Il primo semestre è andato benino, ma non ci si aspetta niente di eclatante per la fine dell’anno. Anche Assinform, l’Associazione Nazionale Produttori Tecnologie e Servizi per l’Informazione e la Comunicazione, è piuttosto cauta nel fare previsioni su …
Il primo semestre è andato benino, ma non ci si aspetta niente di eclatante per la fine dell’anno. Anche Assinform, l’Associazione Nazionale Produttori Tecnologie e Servizi per l’Informazione e la Comunicazione, è piuttosto cauta nel fare previsioni sul futuro del mercato informatico italiano.
La prima parte dell’anno ha visto un calo importante degli acquisti di computer da parte degli utenti casalinghi, e un mancato investimento da parte delle società di telecomunicazione, le quali negli ultimi tempi avevano contribuito in maniera consistente al buon andamento del settore. Questi i principali elementi di preoccupazione che emergono dalla periodica analisi del mercato che l’Associazione delega alla società di ricerca NetConsulting.
Tenendo conto che l’indagine riguarda il periodo dell’anno fino a giugno 2001, quindi ben prima della tragedia statunitense, si può prevedere che se già il mercato non aveva prospettive entusiasmanti, per la seconda parte dell’anno le stime non possano essere che riviste al ribasso. Ma sembra essere piuttosto ottimista Giulio Koch, presidente di Assinform, che fa affidamento sulle possibili azioni del Governo in merito agli investimenti informatici, a suo avviso importante e indispensabile “carburante” per la ripresa e lo sviluppo del settore.
Ottimismo che arriva anche dalla volontà di investimento mostrata nella prima metà dell’anno dalle grandi aziende, impegnate in progetti di grande entità volti a implementare l’utilizzo di Internet per alcune funzioni quali enterprise vortal, Crm e supply chain management.
Smorza un po’ gli entusiasmi, invece, Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting, la società che esegue le analisi del mercato Ict per conto di Assinform, che riporta Koch alla realtà ricordando la sfiducia nei prossimi investimenti da parte degli utenti consumer, soprattutto in vicinanza del Natale, periodo tradizionalmente florido per le vendite pc che contribuiva fortemente a sostenere il bilancio annuale. Quest’anno pare non esserci trippa per gatti: il periodo economico, in generale, non è proprio dei migliori, e le famiglie e le piccole e medie imprese sembrano essere le prime a farsi condizionare.