Un’analisi di Datacomm Research sottolinea come i produttori siano finora stati poco lineari nelle loro strategie e li invita a una maggiore collebaorazione. Colgono l’invito Hp e 3Com, alleate per inserire Bluetooth in una prossima generazione di stampanti e notebook
Incapaci di contenere i costi e mantenere le promesse: ecco “l’accusa” che la società di analisi e ricerche Datacomm Research rivolge alle aziende impegnate in Bluetooth, invitandole a rifocalizzare le loro strategie per poter finalmente concretizzare uno scenario da troppo tempo in sospeso.
Nella sua analisi, Datacomm sottolinea come il mercato potenziale, fatto di infinte applicazioni nell’ambito delle personal area network wireless, potrebbe senza troppi problemi raggiungere il miliardo e mezzo di apparati Bluetooth da qui al 2005. Quello che manca è una strategia lineare, che punti all’innovazione, ma anche al profitto, che punti, in altre parole, alla creazione di catene applicative e di task interdipendenti in grado di essere uniti tra loro. Ma perché questo accada è necessario che i vendor stessi coordino i loro sforzi per creare l’infrastruttura necessaria ed evitare inutili frammentazioni. E forse qualche cosa comincia a muoversi in questa direzione. Ne è un esempio il recente accordo siglato tra Hp e 3Com per lo sviluppo di stampanti e notebook che integrino proprio Bluetooth.
L’analisi di Datacomm sottolinea come in buona sostanza Bluetooth rappresenti la soluzione più economica per la connettività a bassa e media velocità: gli standard 802.11 wireless Ethernet senza dubbio domineranno le applicazioni ad alta velocità, e Bluetooth avrà buon gioco soprattutto per quanto concerne i volumi. Bluetooth è compatibile con Lan wireless 802.11, esattamente come le reti di telefoni mobili di seconda e terza generazione e non è difficile ipotizzare un rapido sviluppo del mercato degli apparati multimode, in grado di comunicare utilizzando la migliore interfaccia disponibile e addirittura passando automaticamente dall’una all’altra a seconda del task. Altrettanto non è arrischiato ipotizzare una sensibile crescita delle applicazioni di prossimità, quali chioschi retail o punti di accesso pubblici, senza dimenticare tutto quanto ha a che vedere con le applicazioni voce, che vanno dal riconoscimento vocale, al text-to-speech fino all’Xml vocale.