La società da vita a una nuova organizzazione che riunisce in una sola business unit pc e stampanti. Ma la razionalizzazione deve essere il punto di partenza per una presenza più convincente sul mercato.
Hp torna a riunire in un’unica divisione le attività nel mondo dei personal computer e quelle nel mondo delle stampanti.
Una scelta che, secondo gli osservatori, sarebbe fortemente voluta dal nuovo Ceo, Meg Whitman, fermamente intenzionata a lavorare sulle economie di scala e sulle sinergie.
La sinergia, in questo caso, sarebbe soprattutto commerciale.
Le due tipologie di prodotto spesso si trovano fianco a fianco sugli scaffali degli operatori delle grande distribuzione e dei dealer: perché dunque non lavorare su offerte congiunte, promozioni congiunte, magari rispolverando quell’idea di bundle che anni fa rappresentava la conditio sine qua non del trade?
L’idea, così come declinata questa mattina dalla stampa internazionale, in fondo può essere facilmente spiegata con la necessaria ricerca di forme di razionalizzazione su due linee di business che, sebbene sviluppate su modelli differenti, trovano forti punti di contatto nell’utenza da una parte e nel canale commerciale dall’altro.
A Whitman, che ha preso il posto di Leo Apotheker dopo la difficile estate di Hp, gli osservatori riconoscono il merito di un piglio decisionista, che la porta a tradurre in azioni le strategie non appena definite.
E questo, in un mercato che sta vivendo una fase di forte dinamismo, è sicuramente un pregio.
Per questo non ci stupisce il fatto che le indiscrezioni trapelate in queste ore trovano immediata e pratica applicazione, così come appena comunicato dalla stessa Hp.
Del resto, se riorganizzazione deve essere, che riorganizzazione sia.
Sarà forse più facile, indossata una nuova veste, dare finalmente il via al nuovo corso di cui Hp, la Hp dei pc, ha sicuramente bisogno.
Perché una volta stabilito, come Whitman ha fatto, che Hp in quel mercato è intenzionata a restare, è arrivato il momento di voltare pagina, consegnando il 2011 alla storia, e tornando a convincere il mercato non solo con il conto economico.