Per l’industria lombarda la fine del tunnel arriverà nel 2010

L’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia sul comparto manifatturiero mostra l’allargarsi della crisi nel primo trimestre 2009, ma anche i segnali della prossima ripresa

Se l’ultimo trimestre del 2008 era stato la coda dello scorpione per le imprese lombarde, i primi tre mesi del 2009 non sono ancora riusciti a smaltire il veleno. L’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia sull’industria manifatturiera (basata su un campione di 1.600 interviste) ha registrato piuttosto qualche altra puntura; ma l’antidoto sembra un po’ più vicino, perché il ciclo economico dovrebbe lentamente risalire la china. Il 2009 è iniziato sotto i peggiori auspici, con un calo della produzione pari all’11% rispetto al primo trimestre 2008. Le scorte di magazzino sono sempre eccessive (+11% il saldo tra eccedenze e scarsità dei prodotti finiti), mentre gli ordini interni ed esteri sono diminuiti del 13,8 e 12% rispettivamente.

Le variazioni sono negative anche rispetto al trimestre precedente (cioè al quarto del 2008). La produzione è in continua discesa (-6,2%), così come il fatturato (-10,6%). Gli ordini interni ed esteri, invece, registrano discese meno brusche rispetto a fine 2008, rispettivamente da -7,2 a -5,6 e da -4,9 a -3,4. Esaminando i diversi settori industriali, la maglia nera spetta alla siderurgia (-16% la produzione in confronto al primo trimestre 2008), seguita dai minerali non metalliferi, dal tessile e dalla gomma-plastica con diminuzioni del 13%; il settore alimentare accusa la flessione minore (-2,9%).

Difficoltà nell’accesso al credito
Un’altra nota dolente riguarda l’accesso al credito. Metà delle aziende intervistate da Unioncamere ritiene che le condizioni per ottenere prestiti siano peggiorate rispetto allo scorso anno. Tra i motivi indicati dal 62% degli imprenditori, ci sono i limiti all’ammontare dei crediti erogabili dalle banche. Poi la richiesta di maggiori garanzie, mentre soprattutto le imprese più piccole lamentano forti pressioni degli istituti di credito per restituire il fido concesso. Le industrie con oltre 200 addetti, inoltre, segnalano attese maggiori per beneficiare dei prestiti.

Più Cassa integrazione
L’espandersi della crisi nel primo trimestre 2009 ha condizionato anche il mercato del lavoro: il 29,3% delle aziende ha dichiarato di aver utilizzato ore di Cassa integrazione, contro il 15,8% negli ultimi tre mesi del 2008. Come ha illustrato Giampaolo Montaletti dell’Agenzia regionale per la formazione e il lavoro, gli avviamenti di nuovi contratti in Lombardia sono diminuiti di oltre il 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In calo i contratti di apprendistato (-34%) e quelli a tempo indeterminato e determinato, mentre aumentano le collaborazioni a progetto (+26,9%).

Nel 2010 una debole ripresa
Tra gli imprenditori prevalgono ancora i pessimisti riguardo alla produzione attesa nel secondo trimestre 2009, ma la diffferenza tra pessimisti e ottimisti si assottiglia passando dal 44% di fine 2008 al 28 per cento. Anche sul versante della domanda interna ed estera, le stime delle industrie restano negative ma in maniera decisamente meno marcata rispetto al trimestre precedente. Queste rilevazioni sembrano quindi segnalare un prossimo rallentamento della crisi; a confermare tale ipotesi, c’è anche la frenata nel calo degli ordini rispetto alla coda del 2008. La produzione industriale dovrebbe quindi riprendersi nel 2010, stando anche alle previsioni di Prometeia: il Pil lombardo dovrebbe calare del 4% nel 2009 per poi risalire debolmente nel 2010 e con maggior vitalità nel 2011 e 2012.

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