Per sopravvivere bisogna garantire la qualità

Nonostante la concorrenza da più fronti (top vendor e Gdo) l’assemblaggio può dare ancora soddisfazione, ma solo se ti dimostri operatore affidabile e aggiornato

Settembre 2005, «Compro solo memorie Kingston, la
qualità è ottima e il supporto del vendor è impeccabile
».
Massimo Perotti, titolare di Vertical Project System
di Borgo San Dalmazzo (Cn), nonostante i tempi, continua ad assemblare
con passione e dimostra di avere le idee molto chiare. «Ati
e Nvidia per le schede video, Microstar per le schede madri, Intel ma
anche Amd per i processori
» sono questi i brand preferiti dall’assemblatore
piemontese. «Se vuoi sopravvivere – spiega Perotti – la
qualità deve venire prima di tutto il resto. In un mercato di provincia
le aziende chiedono di tamponare le emergenze più che investire
su macchine nuove. È importante, allora, rendersi sempre disponibili,
anche solo per cambiare una componente. Se lavori bene, e con tariffe
orarie concorrenziali, il cliente non solo si ricorderà di te,
ma ti farà anche pubblicità con il passaparola
».
Il termine più giusto è "sopravvivere", già,
perché la guerra si combatte su più fronti. Ci sono i brand
conosciuti, che forse, però, sono il nemico meno pericoloso: «Se
dimostri al cliente di poter costruire una macchina identica a un modello
brandizzato a un prezzo più basso hai vinto
– afferma Perotti
, anche perché, spesso, macchine identiche non danno le stesse
prestazioni
». C’è la Gdo, che è una brutta bestia.
«I prezzi sono imbattibili – ammette Perotti –, le
Pmi entrano e comprano e bisogna solo sperare che al primo problema si
rendano conto che la distribuzione organizzata non è in grado di
supportarli, così in seconda battuta entriamo in campo noi
».
E ci sono i classici "cantinari": «Quelli che come
riferimento danno un numero di cellulare a cui risponde la mamma e dice
che suo figlio non c’è e lo si trova domani
».

Purtroppo, soprattutto in provincia, queste realtà sono attive
più che mai. Comprano in modo poco chiaro, non dai canali ufficiali,
assemblano in fretta e rivendono subito. «In questo scenario
non c’è chiarezza
– afferma Perotti – e la chiarezza deve
venire prima di tutto dai vendor, che hanno tutte le armi per definire
delle regole precise di fornitura e per impedire la concorrenza sleale.
Per esempio, perché non prendere una decisione drastica e smetterla
di rifornire la Gdo?
». Non è sleale, invece, la concorrenza
dell’Estremo Oriente: «I cinesi contatteranno le piccole realtà
– prevede Perotti –, garantiscono buona qualità e margini
molto alti
». «Inoltre – suggerisce sempre il
titolare di Vertical Project System – basta a campagne di comarketing
globali, a noi servono iniziative locali, pubblicità e marketing
sui media del posto
».

Il mobile rende
Ma cosa assembla Perotti? «Server pochissimi, è un mercato
saturo per cui bisogna aspettare 4/5 anni per il replacement, qui si lavora
sulla sostituzione delle singole componenti, come i dischi. Si vendono
pochi desktop, qualcuno ai videogiocatori e qualcuno alle Pmi. In ambito
business si assemblano prodotti con processori a basso costo, come gli
Amd o i Celeron di Intel, e con schede madri con audio/video integrato,
mentre è ancora troppo presto per i processori dual core
».

Perotti preferisce lavorare sul mobile: «Il livello raggiunto
dalla tecnologia permette di assemblare facilmente un portatile a partire
da un barebone. Aggiungo il processore, la Ram una scheda Mini-Pci per
il wireless e un disco fisso. In un’oretta ho finito. La maggior parte
del tempo si spreca nella formattazione e nell’installazione del sistema
operativo. Alla fine guadagno di più con un portatile assemblato,
ho più margine di un laptop brandizzato e il cliente sa esattamente
cosa gli ho venduto
».
Qualche affare, insomma, con l’hardware si può fare ancora, ma
non ci si deve contare molto. «Sto veicolando le mie risorse
verso lo sviluppo del software, in particolare in ambito mobile, e sull’assistenza

– conclude il manager –. Vendo tantissimi "carnet" di ore
di assistenza
».

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