Il settore manifatturiero italiano è abbastanza ottimista su produzione, fatturato ed export ma meno sulla ripresa dell’occupazione
Un terzo delle medie imprese industriali (tra 50 e 499 dipendenti e fatturato massimo pari a 290 milioni di euro) è ottimista sulla ripresa economica del 2010. Lo segnala l’ultima indagine di Mediobanca e Unioncamere su quasi 4.500 aziende manifatturiere italiane. In particolare, per il 28,7% delle imprese nel 2010 ci sarà un forte o consistente aumento della produzione; il 30% prevede una crescita del fatturato mentre una percentuale analoga ritiene che l’export segnerà numeri maggiori rispetto al 2009. Soltanto l’8,5% delle aziende, però, crede che salirà l’occupazione.
Oltre la metà del campione investirà in macchinari mentre il 45% avvierà nuovi progetti e attività utilizzando servizi e tecnologie informatiche. «L’indagine mostra che quasi il 75% di queste imprese ha dichiarato una riduzione di fatturato nel 2009», ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. Per gli imprenditori, prosegue Dardanello, la difesa del cosiddetto “capitale umano” rimane comunque una priorità.
1998-2007: una crescita costante
La tenuta delle medie imprese si deve al loro costante sviluppo dal 1998 al 2007, osservando gli ultimi dati di bilancio disponibili. In questo arco temporale il fatturato del comparto è cresciuto del 70%, l’export del 92% e le persone occupate del 16%, con risultati sempre migliori in confronto alle industrie più grandi. Tra 1998 e 2007, sono nate 1.103 nuove medie imprese, con un balzo molto consistente nelle regioni meridionali (+70%). Campania, Puglia e Abruzzo sono le regioni che hanno visto i maggiori incrementi nel numero delle aziende. Nonostante questo, le regioni del Sud possiedono solo un decimo delle medie imprese complessivamente presenti in Italia. La maggior parte di esse si trova al Centro e al Nord. La Lombardia ospita il 30% del settore manifatturiero italiano delle dimensioni considerate, seguita da Veneto ed Emilia Romagna.