La società si impegna nella costruzione di architetture B2b con nuovi strumenti e acquisizioni. Quella di Remedy, non ancora completata, amplierà l’offerta di Crm sul fronte delle medie aziende. Linkato a questo articolo, una riflessione sui prossimi specialisti del Crm che potrebbero essere acquisi
Stando a Michel Isnard, direttore sud Europa di Peregrine Software, la sua società ha solo annunciato di acquisire Remedy, il produttore inglese di soluzioni di Crm per il midmarket. E’ presto, quindi, secondo il manager francese, per parlare di strategie sul mercato italiano. E se un partner di Peregrine, come Etnoteam per le soluzioni di asset management, intende annunciare propri progetti sui tool Crm di Remedy frutto di precedenti accordi, lo può fare liberamente, anche perché “la nostra idea è che la loro offerta diventi complementare alla nostra”.
E l’idea di ampliare l’offerta su tutta la catena dell’enterprise management deriva dall’impostazione su tre aree (infrastructure, employeee relationship e B2b management), che si concretizza nella costruzione di una catena del valore che parte da dentro l’impresa (presso l’impiegato) per arrivare al cliente. Il percorso crea due nuovi capisaldi per le integrazioni B2b: un nuovo concetto di Tco (Total cost of ownership) non più incentrato sul pc (come cinque anni fa) ma sul workspace del dipendente aziendale e un forte afflato verso il knowledge management come punto d’arrivo.
Al centro delle soluzioni tecnologiche per l’employee resource management c’è la nuova Get-It 2.0, una suite di applicazioni distribuite via portale Web che dà ai dipendenti un unico punto di accesso a tutte le informazioni aziendali. La suite include prodotti per l’e-procurement, il workflow, il selkf-sevice informativo, l’help-desk, la prenotazione di risorse aziendali, la gestione di addebiti e la creazione di un database di knowledge management.
Su un fronte più tradizionale per l’offerta di Peregrine, c’è da registrare la buona performance mondiale della soluzione Lifecycle Procurement, che unendo le applicazioni di e-procurement con quelle di asset management ha fatturato in un anno 60 molioni di dollari in licenze. E proprio la formula del licensing adottata da Peregrine potrebbe essere una chiave di volta per il mercato It. La società, infatti, accetta anche una riduzione nel prezzo delle licenze a patto di poter verificare la performance della soluzione a distanza di un anno. Se dopo tale periodo l’azienda cliente ha raggiunto i risultati promessi, salderà la differrenza e, se questi saranno addirittura superiori, la circostanza genererà utili anche per Peregrine. In altre parole, ciò significa che la società si propone come partner dei propri clienti.