Le aziende richiedono una Bi sempre più pervasiva. Responsabilizzare i singoli dipendenti sul raggiungimento degli obiettivi di una specifica business unit o area geografica è la sfida del prossimo futuro. Il supporto dell’infrastruttura It è fondamentale.
Dati sempre più nel mirino. La corporate governance ha contribuito a sostenere il mercato della Business intelligence che, dando uno sguardo d’insieme ai dati di Idc, sembra avere un futuro piuttosto incerto. In Italia e nell’Europa occidentale le previsioni sono di una crescita contenuta per le tre componenti di software, servizi e manutenzione, anche se buone notizie sembrano arrivare dal comparto del Business performance management. Dall’utilizzo di semplici analisi finanziarie per arrivare a strumenti evoluti quali Balanced scorecard e modelli basati sugli obiettivi della generazione del valore, il Bpm inizia ad avere un numero consistente di utilizzatori.
L’integrazione con gli Erp
“Il trend di crescita inferiore rispetto al passato per i software di intelligenza diffusa – chiarisce Guido Pagnini, research director It di Idc Italia – non dipende dalla minore domanda di queste soluzioni, ma piuttosto dal fatto che, come sempre più spesso accade, funzionalità di questo tipo sono già incluse all’interno di ambienti database o Erp forniti da altri vendor. Gli stessi vendor di Business intelligence stanno realizzando pacchetti completi, come nel caso del Crm analitico, che entrano a far parte delle applicazioni enterprise”. L’integrazione della Bi con l’universo Erp avverrà, in futuro, attraverso la strada privilegiata delle applicazioni Web based, utilizzando interfacce sempre più intuitive, del tutto simili a quelle dei comuni ambienti di produttività desktop. Anche perché non va dimenticato che lo strumento ancora oggi più diffuso di analisi e reporting rimane il foglio elettronico.
Le aziende necessitano di un accesso unificato alle informazioni e tendono a mixare e trattare sia dati strutturati che informazioni non ancora categorizzate. Si tratta di una visione nuova, che combina due tecnologie prevalenti. Nell’approccio basato sui contenuti il focus è sulla ricerca, la categorizzazione e l’analisi delle informazioni. In quello data centrico, invece, il fulcro è sulle attività di query e reporting.
Bi su tutte le scrivanie
Quello che si impone ai vendor è la necessità, da un lato, di arricchire la propria offerta Bi di software di infrastruttura (Etl, gestione dei metadati e strumenti analitici), dall’altro di aggiungervi anche strumenti ad hoc per le diverse aree strategiche aziendali (Crm analitico, analisi predittive e Bpm), oltre che di best practice in grado di snellire il processo di deploy. Ma tutto questo deve avvenire parallelamente a una ulteriore democratizzazione dell’intelligenza distribuita, che deve finalmente giungere sulle scrivanie di tutti i dipendenti. Solo responsabilizzando i singoli, infatti, si potrà arrivare a fotografare, in qualsiasi momento e in tempo reale, la situazione dell’azienda.