Tante piccole realtà, ma le grandi superfici e le catene avanzano, con particolari esigenze di gestione
Le soluzioni informatiche ad hoc aiutano i dettaglianti di abbigliamento,
calzature e accessori a soddisfare clienti sempre più esigenti e difficili
da fidelizzare. Gestione del magazzino, di taglie, colori, sconti e resi sono
alcune delle caratteristiche peculiari di questa categoria commerciale.
Il rinomato buon gusto nel vestire degli italiani e delle italiane si rispecchia,
è il caso di dirlo, nella capillare presenza in tutto il Bel Paese di
negozi di abbigliamento, calzature e accessori, in una parola di “moda”.
La crisi ha ovviamente investito anche questo settore: sono numerosi i punti
vendita che chiudono, ma sono quasi altrettanti quelli che nascono. Anche i
negozi del comparto moda subiscono spesso le stesse sorti degli altri piccoli
dettaglianti: i negozi nelle arterie commerciali chiudono per lasciare posto
a quelli nelle agorà del terzo millennio, gli amati e odiati centri commerciali,
nei quali, secondo i dati Fismo (Federazione italiana settore moda), sugli 8.430
punti vendita presenti, 2.867 appartengono al comparto moda. Secondo l’Osservatorio
per il commercio, nel 2002 nel “dettaglio” di abbigliamento e calzature vi sono
state 9.600 nuove aperture, 9.400 esercizi di vicinato con 70 metri quadri di
superficie media, 188 esercizi di medie dimensioni con superfici da 600 metri
quadri e 15 grandi strutture da circa 1.400 metri quadri di superficie unitaria.
Il settore, come si vede, è ancora caratterizzato da piccole imprese,
nonostante il fatto che tra il 1989 e il 1999 il negozio indipendente abbia
perso quasi il 20% di quota di mercato, a vantaggio della grande distribuzione
(passata dal 6 al 13 per cento) e delle catene di franchising. La quota di mercato
di queste ultime è passata dal 4% del 1989 al 13% del 1999.
In vent’anni, dal 1980 al 2000, la spesa in abbigliamento e calzature in Italia,
sempre secondo i dati Fismo, è passata da 50 a 58 miliardi di euro. Mensilmente
le famiglie italiane spendono in media 144 euro per acquistare scarpe e vestiti,
un po’ di più nel Nord Est e al Sud (156-154 euro), un po’ meno nelle
Isole (127 euro).
Insomma, crisi o non crisi gli italiani continuano a vestirsi e anche se sono
aumentati i frequentatori dei mercati rionali, le vetrine che ci suggeriscono
il look per la stagione in corso o in arrivo continuano a luccicare. Secondo
i dati forniti da Unioncamere, alla data del 31 marzo 2004 risultano registrate
92.204 imprese di commercio al dettaglio di abbigliamento (+2,79% rispetto alle
89.697 dello stesso periodo del 2003), 2.331 imprese di commercio al dettaglio
di accessori d’abbigliamento (-1,89% rispetto alle 2.376 del 2003) e 18.107
imprese di commercio al dettaglio di calzature e accessori (+0,29% rispetto
alle 18.054 del 31 marzo 2003). In tutto 112.642 imprese che per battere la
concorrenza sempre più agguerrita devono continuare o cominciare a investire
in soluzioni informatiche per raggiungere l’obiettivo più ambito, che
non è la vendita, bensì la fidelizzazione del cliente. Sì,
perché se anche un cliente entra in negozio e non si limita a curiosare
ma addirittura compra qualcosa, non è detto che si ricordi di tornarci.
Ma se per esempio gli si chiede l’indirizzo e la data di nascita, alla vigilia
del suo compleanno gli si può mandare a casa un biglietto d’auguri con
uno sconto da sfruttare al volo. Ecco quindi la necessità di software
in grado di registrare i dati anagrafici del cliente da utilizzare per inviare
comunicazioni personalizzate con stampa automatica delle etichette indirizzi;
in grado di codificare i clienti e assegnare gli sconti; stampare statistiche
per cassa, commesso, cliente, negozio, giorno, periodo ecc.
È vero, però, che il calo dei consumi ha spinto anche molti commercianti
a ridurre al minimo gli investimenti in tecnologia, per cui molti si sono fermati
a quelli fatti allo scoccare del 2000 e oggi si limitano alla manutenzione di
ciò che hanno già in casa. Ma ormai sono ben pochi i dettaglianti
che usano ancora carta e penna per stornare un articolo e aggiornare il magazzino
e fare l’inventario e sapere quanti capi di quel colore, di quel modello e di
quella taglia si hanno ancora a disposizione. Sono tutte attività che
un gestionale ad hoc è in grado di fare in tempo reale e senza nessuna
approssimazione. Parametri ancora più sacrosanti in tempo di saldi o
di promozioni, quando i cartellini si sdoppiano, i clienti aumentano e il magazzino
ha ritmi più accelerati, visto che, secondo la Fismo, nel periodo delle
vendite di fine stagione si concentra il 30% del fatturato annuo.
Come ci spiega Stefano Landini, titolare e direttore dei servizi informatici
della Landini Calzature, che ha sede a Cerro Maggiore, in provincia di Milano,
e 22 negozi di abbigliamento e calzature sparsi nelle province di Milano, Como
e Varese, «la nostra esigenza principale è quella di essere
sempre aggiornati sulla disponibilità del magazzino e avere sempre la
visione precisa e in tempo reale della situazione nei nostri punti vendita,
dato che abbiamo una gestione centralizzata alla quale devono giungere tutti
i dati e gli ordini di riassortimento. Dal 1996 utilizziamo Vestire, un pacchetto
apposito che gira su As/400, messo a punto dalla Tad di Palermo, che consente
di gestire da un’unica funzione tutti i tipi di movimentazione di magazzino.
La gestione delle movimentazioni consente di richiamare durante il suo svolgimento
tutti i possibili programmi necessari al lavoro di magazzino, come la gestione
fornitori e degli articoli o l’estratto conto fornitori».
«Con questa soluzione – prosegue Landini – possiamo tra le
altre cose raccogliere i dati delle singole vendite e inviarli al centro tramite
una normale linea telefonica, gestire le vendite con l’utilizzo dei codici a
barre ed eseguire il bilancio serale della cassa». Stagionalità,
rotazione annuale delle scorte, rimanenze prima e dopo i saldi, quantità
vendute, assortimento, gestione dei resi, taglie e colori sono quindi le voci
che ogni dettagliante di abbigliamento e calzature deve avere sempre sotto controllo.
Semplicità di utilizzo e di installazione sono le caratteristiche richieste
in genere dai negozi più piccoli, nei quali il proprietario spesso è
il factotum e si deve quindi occupare anche dell’aspetto informatico senza avere
competenze specifiche. Vpn e Lan sono invece alla base delle soluzioni per le
catene di negozi di proprietà o in franchising, che richiedono un continuo
flusso di dati tra la sede centrale e i singoli punti vendita.