La società propone ai partner un ventaglio di soluzioni per finanziare gli acquisti Ict delle grandi aziende. Ma sta valutando se e come approcciare anche le Pmi
Giugno 2005, Almeno 60 postazioni lavoro. È questo il limite
minimo di grandezza per i clienti seguiti da Ecs, che attraverso i propri
business partner propone varie formule di finanziamento per gli acquisti
Ict, principalmente hardware, ma non solo. «Formule quali la locazione
operativa – spiega Massimiliano Molese, business partner
manager di Ecs International Italia – consentono alle aziende oggi,
in una situazione di generale rallentamento degli investimenti, di ripartire
con nuovi progetti di rinnovamento tecnologico. Principalmente si tratta
di rinnovo del parco macchine, ma si sta diffondendo l’utilizzo di queste
formule anche per i progetti Ict, sui quali, tra l’altro, diventa più
semplice effettuare un reale controllo sul ritorno degli investimenti, rientrando
nelle spese deducibili».
Spiegare il Roi è più facile col leasing
Spiegare il Roi ai clienti è proprio una delle attività che
impegna costantemente il personale di Ecs, compreso quello adibito al supporto
ai business partner. Già, perché le terze parti informatiche
sono in prima fila come tramite per portare alle aziende loro clienti le
soluzioni offerte da Ecs. Sono 160, tra corporate dealer, software house
e società di consulenza, il cui lavoro sta dando parecchie soddisfazioni.
«A oggi il 21% del fatturato totale, fatto di vecchi e nuovi clienti,
deriva dal canale – dettaglia Molese -. Un trend in continua e
veloce crescita, visto che l’85% dei nuovi clienti è stato
procacciato dai nostri partner. E il fatturato generato dal canale, sempre
riguardo ai nuovi clienti, arriva al 90 per cento».
Un canale ben attivo, dunque, che a partire da questo mese si arricchisce
di un altro protagonista. A partire da giugno, infatti, Ingram Micro
metterà a disposizione dei propri clienti rivenditori un ventaglio
di proposte di finanziamento targate Ecs. Un modo per incontrare anche le
piccole e medie aziende? «No, non per ora, almeno -chiarisce
Molese -. L’accordo con Ingram rientra nel portafoglio di servizi
che il distributore può offrire ai propri dealer e che loro poi gireranno
ai clienti finali. Per quanto riguarda le Pmi stiamo valutando se e come
approcciarle. Dobbiamo capire quanto sia realizzabile. Al momento, per come
siamo strutturati, non è possibile gestire una massa così
grande di clienti con esigenze eterogenee. I nostri non sono servizi che
si possono gestire automaticamente, ma richiedono impegni enormi in termini
di personale appositamente dedicato».