Cost saving delle strutture, efficientamento, digitalizzazione dei processi e comunicazioni unificate le voci in agenda. Investendo in datacenter e cloud. Da una survey del Politecnico di Milano.
L’Osservatorio Gestione strategica dell’Ict del Politecnico di Milano ha intervistato un campione di imprese per capire i temi caldi per le direzioni Ict per il 2012.
L’analisi era volta a rilevare l’entità dei loro budget, le principali aree di investimento e le trasformazioni organizzative che dovranno affrontare.
L’analisi era volta a rilevare l’entità dei loro budget, le principali aree di investimento e le trasformazioni organizzative che dovranno affrontare.
Il campione della survey era composto da 119 imprese di grandi dimensioni (fatturato maggiore di 250 milioni di euro) e 54 imprese di medie dimensioni (fatturato tra 100 e 250 milioni di euro).
Le aziende sono state classificate in quattro macro settori: Banche e Assicurazioni, Servizi e Media, Utility e Industria.
Budget in crescita per le medie aziende
Per quanto concerne il budget allocato alla direzione Ict i dati raccolti mostrano una previsione di leggera crescita rispetto all’anno ancora in corso.
Il settore delle Utility e quello delle Banche e Assicurazioni mostrano una maggiore propensione all’investimento in Ict.
Effettuando invece un’analisi per dimensione, se da un lato le grandi aziende restano per lo più stabili (45% di aziende dichiarano invarianza nel trend di budget Ict), dall’altro lato le medie aziende dimostrano una maggiore inclinazione a investire: il 17% dei rispondenti esprimono un aumento a tassi sostenuti (sopra il 10%).
La spesa Ict, tuttavia, si rivela sostanzialmente rigida. Ciò è dovuto in particolare a pochi investimenti in nuove soluzioni rispetto alla quota parte di spesa allocata alla gestione dell’esistente.
Si investirà per ottimizzare
Dall’esame delle principali aree di investimento per il 2012 emergono due trend.
La prima tendenza è volta a ridurre i costi interni delle direzioni Ict, attraverso soluzioni che permettano un maggiore consolidamento e razionalizzazione dei sistemi informativi: principalmente sviluppo dei datacenter (34%) e investimenti in soluzioni di cloud computing (30%).
Il secondo orientamento, invece, vede le direzioni Ict impegnate nel cercare di ridurre i costi di business process attraverso soluzioni quali in primis la digitalizzazione dei processi (30%), la Unified Communication & collaboration (23%).
Questi due trend evidenziano come, attraverso il recupero di risorse, le direzioni Ict dovranno auto-finanziarsi, attraverso un contributo a una maggiore efficacia decisionale (ciò spiega l’enfasi sugli analytics, priorità indicata dal 42% degli intervistati) e a un’innovazione nella gestione delle relazioni interne ed esterne all’impresa.
Dematerializzazione e demand management
Ne sono un esempio le azioni in ambito dematerializzazione che dimostrano già benefici concreti: tra 1 e 3 euro adocumento con payback entro i 12 mesi, nel caso di conservazione sostitutiva delle fatture attive, e tra 30 e 80 euro a ciclo con payback entro i 12 mesi, nel caso della completa integrazione e dematerializzazione del ciclo dell’ordine.
Per poter implementare queste soluzioni, la direzione Ict si vede costretta a cambiare il proprio assetto organizzativo riducendo il nucleo operativo, puntando all’outsourcing, pur senza perdere il presidio architetturale, e investendo sulla relazione con i clienti sia interni sia esterni.
Lo sviluppo di ruoli e processi per il demand management risulta al primo posto tra le sfide organizzative per il 2012, indicata dal 42% degli intervistati.
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