Più vicino l’addio alla Tv analogica

Il digitale terrestre cresce a buoni ritmi e il Governo pensa di anticipare al 2010 lo switch-off nazionale, inizialmente previsto per il 2012

Mai come durante questi primi nove mesi dell’anno, vi era stato uno sviluppo così accelerato e “concentrico” del medium televisivo, soprattutto nel nostro Paese. Infatti, alcuni dati pubblicati da Digita (una fonte molto autorevole di notizie inerenti il digitale terrestre) riferiscono che, a giugno scorso, si attestava su 8 milioni 624 mila unità il totale degli apparati per la Dtt finora venduti in Italia. Se a questi apparecchi, poi, aggiungiamo i 4.5 milioni di set-top-box satellitari dei clienti Sky, più ancora circa 300 mila decoder Iptv, sfioriamo un numero complessivo di quasi 13 milioni di sistemi abilitati alla ricezione numerica nazionale. Molto apprezzabili – stando sempre alla rilevazione Digita – anche i dati riguardanti la Sardegna, regione che dal primo marzo 2007 ha incominciato a intraprendere un deciso cammino verso lo switch-off (spegnimento dell’analogico) anticipato, facendo sì che, a giugno scorso, un buon 42,2% della popolazione dell’isola potesse usufruire delle emissioni in digitale terrestre con un incremento del 138,8% rispetto al giugno 2007. In Valle d’Aosta, la seconda regione interessata dallo switch-off anticipato, la piattaforma Dtt si attestava, sempre a giugno di quest’anno, al di sopra del 20% (con un incremento del 73,5% rispetto a 12 mesi prima), mentre nel medesimo periodo l’ascolto medio Dtt nazionale ha superato la soglia del 5%, rivelandosi come quello più elevato finora.

Crescita costante
Più in particolare, una proiezione grafica elaborata dallo Studio Fasi su dati Auditel/Agb-Nmr, evidenzia come nel nostro Paese, durante il periodo compreso entro il primo semestre del 2008, la Tv digitale terrestre abbia segnato costanti e significativi incrementi, con una crescita del 30,8%. Inoltre, secondo un rilevamento Gfk, a maggio di quest’anno in Italia sono stati commercializzati 310 mila ricevitori per il digitale terrestre di cui 236 mila (ovvero, il 77% del totale, una quota quadrupla rispetto a quella registratasi nel maggio 2007) integrati direttamente in apparati audio/video-riceventi, mentre i rimanenti 75mila (il 23% del totale) riguardanti set-top-box esterni. Le ultime stime di Makno ci informano, poi, che tra aprile e maggio di quest’anno, il numero dei Dtt receiver presenti nelle famiglie italiane è salito da 6.288.000 a 6.427.000, con un’ottima crescita di 139 mila unità. Ma non basta. La nuova offerta pay Mediaset Premium, ulteriormente arricchitasi il primo luglio scorso, ha ottenuto un successo oltre ogni aspettativa, facendo sì che il call center dell’azienda di Segrate ricevesse un autentico “subisso” di telefonate, con punte di 420 mila al giorno. Tanto è vero che il broadcaster commerciale ha dovuto triplicare il numero degli operatori attivi nello stesso call center, per garantire adeguata efficienza nel trattamento di un traffico telefonico considerato senza precedenti. Durante un recente convegno capitolino promosso da Isimm e Rai, e intitolato “Organizzare il mercato: il digitale terrestre nel sistema italiano”, Luca Balestrieri, direttore Dtt della Rai, ha spiegato che in Italia si sta valutando la possibilità di realizzare, entro 16-22 mesi, lo switch-off anticipato della Valle Padana e del Lazio.

Possibile switch-off anticipato
Alle dichiarazioni di Balestrieri sono seguite quelle di Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni. Romani ha dichiarato che l’attuale Governo metterà a punto, insieme all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), un’accurata “roadmap” specifica, prendendo in considerazione anche il fatto che il definitivo passaggio alla Dtt possa essere addirittura anticipato di due anni rispetto alla prevista scadenza del 31 dicembre 2012. «Stiamo per presentare – ha dettagliato Romani – un piano per la completa digitalizzazione del territorio nazionale, come previsto dalla legge recentemente approvata dal Parlamento. Nel documento saranno definite le aree e la tempistica dei vari “step” che porteranno al passaggio dall’analogico al numerico. Credo che, dopo aver fatto questo lavoro, si potrà decidere una data di switch-off anteriore al 2012 (stiamo pensando al 31 dicembre del 2010), considerando che altrimenti rischiamo di essere gli ultimi in Europa, dal momento che, in fatto di spegnimento dell’analogico, abbiamo scelto di posizionarci alla fine della “forchetta temporale” indicata dalla UE».

Progetti imminenti e futuri
Luca Balestrieri ha quindi parlato di programmi, annunciando che nei prossimi mesi prenderà finalmente forma Tivù, una piattaforma Dtt (il cui progetto era stato lanciato durante il Forum nazionale del digitale terrestre svoltosi a Napoli due anni fa) prodotta in partnership tra Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, strutturata sull’esempio della britannica Freeview. Le programmazioni della stessa piattaforma verranno diffuse anche via satellite, con il nome di Tivù Sat. Balestrieri ha poi ribadito che il broadcaster pubblico, dopo aver lanciato recentemente il canale digitale Rai4 sta già ragionando sul canale Rai5, il cui debutto è previsto entro la metà del 2009. Nel 2009, la Rai sarà on-air anche con un canale in alta definizione via digitale terrestre, dal momento che l’ente di Viale Mazzini, al pari di diversi altri operatori del settore, ritiene che proprio l’offerta Hdtv free-to-air costituisca un formidabile “plus” capace di accelerare la trasmigrazione nazionale verso la Dtt, invogliando il pubblico all’acquisto dei nuovi sistemi. Intanto, per mostrare le capacità davvero notevoli del prodotto Hd-Dtt, la Rai ha ripetuto anche in occasione delle Olimpiadi di Pechino un esperimento high definition simile a quello effettuato in occasione degli Europei di calcio 2008.

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