Home Pmi PMI, il valore di un onere. Perché la rendicontazione ESG è un’opportunità.

PMI, il valore di un onere. Perché la rendicontazione ESG è un’opportunità.

La direttiva CSRD include anche le PMI quotate, escluse le microimprese, che inizieranno la rendicontazione nel 2026 con standard semplificati. In Italia saranno oltre 4mila aziende coinvolte.

Il mondo industriale e produttivo evolve anche nella misurazione delle proprie attività. Oggi servono anche parametri che misurano l’impegno delle imprese verso l’attenzione all’ambiente, al sociale e alla propria capacità di governance. Non un impegno fine a sé stesso, ma uno strumento in grado di spostare scelte e mercati.

 È molto importante definire con esattezza la tematica ESG. Di che cosa stiamo parlando?

Matteo Zordan, Lead Technology Product Manager di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia delimita e definisce molto precisamente il perimetro.” ESG è l’acronimo di «Environmental, Social and Governance», e rappresenta un insieme di criteri che le aziende, gli investitori e ogni altro stakeholder utilizzano per valutare le performance non finanziarie di un’organizzazione, in particolare rispetto alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.”

Dunque tre pilastri che fanno dell’ESG non solo una questione di etica, ma anche di gestione del rischio e creazione di valore a lungo termine. Le aziende che eccellono nei fattori ESG tendono a essere più sostenibili e resilienti nel tempo. Gli investitori utilizzano sempre di più criteri ESG per valutare il rischio e le opportunità, e le aziende che migliorano le proprie pratiche ESG spesso attirano maggiori investimenti e costruiscono una reputazione più forte tra clienti, dipendenti e altri stakeholder.

In concreto, l’ESG sta diventando un elemento centrale nelle strategie aziendali e nelle decisioni di investimento, contribuendo ad una transizione verso un’economia più sostenibile e responsabile.

Matteo Zordan, Lead Technology Product Manager di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia_ 3
Matteo Zordan, Lead Technology Product Manager di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia

Matteo Zordan specifica il contesto normativo. “La direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) è una normativa europea introdotta per migliorare e ampliare il quadro normativo della rendicontazione sulla sostenibilità delle imprese. L’intento è quello di creare standard comuni per la rendicontazione, rendendo più facile per gli stakeholder confrontare le performance di sostenibilità di aziende diverse. Con la normativa si vuole inoltre incoraggiare la transizione verso un’economia sostenibile, fare cioè in modo che le aziende prendano decisioni che tengano conto degli impatti ambientali e sociali a lungo termine.”

La direttiva Europea CSRD amplia in modo importante il numero di aziende che devono produrre rendiconti di sostenibilità. Non riguarda più solo le grandi aziende quotate, ma si estende anche alle grandi imprese non quotate, incluse alcune PMI, e a gruppi internazionali che operano nel mercato europeo.

La forbice che comprende le imprese impattate dalla direttiva europea è ormai piuttosto ampia.

Parliamo di grandi imprese, sia quotate che non, con oltre 250 dipendenti, un fatturato annuo superiore a 40 milioni di Euro e un totale attivo superiore a 20 milioni di Euro.

Le PMI quotate, escluse le microimprese, saranno anch’esse soggette all’obbligo di rendicontazione, ma beneficeranno di tempistiche di adeguamento più lunghe rispetto alle grandi aziende. La rendicontazione per queste PMI inizierà a partire dal 2026 e potranno avvalersi di uno standard semplificato rispetto a quello applicabile alle grandi imprese.

Con l’introduzione della nuova direttiva CSRD, a partire dall’anno prossimo il numero delle aziende coinvolte crescerà fino a circa 50mila aziende europee.

In Italia in questo momento sono molto poche le aziende che pubblicano una rendicontazione di sostenibilità, ma con l’adozione della nuova normativa europea si stima che cresceranno ad oltre 4mila nel 2026. In questo scenario il digitale diventa un elemento di strategica importanza per rispondere efficacemente alla sollecitazione della direttiva europea.

Conclude Zordan: “Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia è molto attiva in quest’area specifica. Non solo l’azienda globale ha istituito un’area di business ESG, ma ci stiamo proponendo nei singoli mercati per affiancare i consulenti, commercialisti e gli studi professionali a fornire al mondo industriale i migliori e più efficaci servizi. Fondamentali saranno poi le capacità digitali per supportare l’utilizzatore a conformarsi alle normative come la CSRD e ad altri eventuali requisiti di reporting. La digitalizzazione della rendicontazione della sostenibilità consentirà ai team di collaborare e centralizzare tutte le informazioni rilevanti, a tutto vantaggio della trasparenza e tracciabilità. La digitalizzazione sarà nuovamente essenziale per garantire che le aziende possano non solo rispettare le normative in materia di sostenibilità, ma anche migliorare le proprie performance complessive.”

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