Pochi i brevetti nell’Ict

La Camera di commercio di Milano sottolinea soprattutto la mancanza di ricerca sul nostro territorio e la poca richiesta di brevettabilità perché considerata troppo onerosa

Aprile 2005, In Italia manca ancora la propensione a salvaguardare la proprietà intellettuale
con il brevetto, che molte volte è considerato uno spreco di soldi senza
nessun guadagno. Per ottenere un’inversione di tendenza è nato
un bando finanziato dalla Provincia di Milano, dalla Regione Lombardia e dalla
Camera di commercio di Milano, che ha l’obiettivo di sostenere i processi
di brevettazione europea. I risultati sono stati resi noti nella mostra "Brevetti
europei in mostra" tenutasi a Milano nel novembre scorso.
I brevetti finanziati dal bando sono stati 231 e riguardano settori molto diversi:
Ict, biotecnologie, meccanica, nuovi materiali. Nella maggior parte dei casi
le beneficiarie sono state le piccole e medie imprese. La mostra è stata
anche un’occasione per fare il punto della situazione sull’innovazione sul territorio,
e non solo. La provincia di Milano detiene da sola 16.600 brevetti, più
del 28% dei circa 58.800 depositati in Italia. Nel 2003 le domande di brevetto
europeo, che tutelano l’invenzione in tutta Europa, sono state 1.380 nella provincia
ambrosiana, il 17,7% del totale nazionale. A livello internazionale su 3.578
domande di brevetto nel 2003 pubblicate dall’Ompi (Organizzazione mondiale proprietà
intellettuale) di Ginevra, 451 risultano a nome di imprese con sede a Milano.
Ciò nonostante non mancano le note amare. Secondo Massimo Sordi,
vice presidente della Camera di commercio di Milano «non viene fatta
abbastanza ricerca, praticata in Italia solo dal 37% delle aziende. Magari si
inventa, ma non si richiede il brevetto perché costa»
.
In effetti le cifre non sono confortanti. Nel settore Ict l’Italia conta
sei depositi di brevetti per milione di abitanti, contro i 50 degli Usa, i 44
della Germania, i 37 del Giappone. Secondo gli interlocutori manca l’investimento
per la ricerca e lo sviluppo. Ma manca soprattutto una connessione reale fra
il sistema produttivo e il sistema della ricerca. Per colmare questa lacuna
storica Luigi Vimercati, assessore al Lavoro, economia e innovazione della Provincia
di Milano, presenta il progetto a cui sta lavorando la Provincia con la Camera
di commercio di Milano: la costruzione del Palazzo dell’innovazione, punto
ideale in cui far convergere formazione, consulenza e assistenza per le aziende.

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