Pos, dal Ministero dello Sviluppo Economico i primi dati sui costi

Per il Mise, l’onere medio che un esercizio commerciale o un professionista sostiene per dotarsi di un POS varia da un minimo di 25-60 euro l’anno a un massimo di 120-180 euro a seconda della tipologia delle apparecchiature scelte. I terminali più innovativi presentano i costi fissi minori.

Da un
minimo di 25-60 euro l’anno a un massimo di 120-180 euro a seconda della
tipologia delle apparecchiature prescelte. Questo è l’intervallo in cui ricadrebbe la spesa che devono sostenere esercenti e professionisti secondo
quanto emerso dalle prime due giornate di confronto avviate dal Ministero
dello Sviluppo Economico, condotto insieme alla Banca d’Italia
e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, in seguito
all’entrata in vigore l’1 luglio scorso dell’obbligo di accettazione dei pagamenti di importo
superiore ai 30 euro con carte di debito o credito.

I costi
fissi coprono la disponibilità dell’apparecchiatura Pos e
dipendono dalle diverse funzionalità che il terminale può offrire e dal tipo di
tecnologia utilizzata per il collegamento. I terminali più innovativi, il cui
funzionamento è basato su un collegamento via internet o attraverso una rete
mobile
sono, di regola, meno costosi rispetto a quelli tradizionali, collegati
alle reti interbancarie dedicate. Il costo fisso per i terminali più innovativi
si aggira in media intorno ai 2-5 euro mensili, mentre per le apparecchiature
più tradizionali la media è di 10-15 euro mensili.

I costi
variabili sono, invece, legati al numero e all’ammontare delle transazioni
effettuate dalla clientela e dipendono dal tipo di circuito utilizzato.
L’utilizzo dei Pos consente peraltro di ridurre l’impatto dei costi legati
all’utilizzo del denaro contante, che sono complessivamente stimati intorno al
1-1,5% rispetto all’entità delle transazioni.

Secondo
quanto emerso negli incontri, esistono già oggi sul mercato soluzioni che
offrono diverse combinazioni di servizi e condizioni, fra le quali ciascun
esercente o professionista può scegliere quella più adatta alle proprie
esigenze, in base alle sue previsioni di utilizzo e ai collegamenti
disponibili. Alcuni operatori di mercato hanno anche lanciato offerte
commerciali
che prevedono, nell’ambito di un più ampio pacchetto di
servizi, la disponibilità gratuita del Pos. Gli interlocutori coinvolti nelle
discussioni del tavolo hanno manifestato la loro piena disponibilità a
continuare a compiere ogni sforzo per rendere l’offerta di questa tipologia di
servizio il più possibile flessibile e conveniente, in linea con le esigenze
delle singole categorie interessate dal decreto.

Il tavolo di
lavoro proseguirà i suoi approfondimenti monitorando gli effetti del decreto
sul mercato, sia in termini di volumi sia di prezzi. Saranno organizzati
ulteriori incontri, in particolare con le organizzazioni di categoria
dei commercianti, degli artigiani e dei professionisti, per
condividere i risultati di questo monitoraggio e per favorire una più ampia
diffusione dei pagamenti elettronici nel nostro Paese e una corretta
ripartizione dei costi e dei relativi benefici tra tutti i soggetti
interessati.

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