Processo Microsoft, il giudice prende tempo

Alla fine il giudice Thomas Penfield Jackson ha deciso di rimandare ancora di qualche giorno la pubblicazione della sentenza riguardante la causa che vede contrapposti il Dipartimento di giustizia e Microsoft. Il parere era atteso all’inizio della sett …

Alla fine il giudice Thomas Penfield Jackson ha deciso di rimandare ancora
di qualche giorno la pubblicazione della sentenza riguardante la causa che
vede contrapposti il Dipartimento di giustizia e Microsoft. Il parere era
atteso all’inizio della settimana ma Jackson ha esortato le parti a
continuare nella ricerca di una soluzione extragiudiziale. Già nei giorni
scorsi si erano diffuse le voci di un possibile accordo già raggiunto, ma
le ipotesi non si sono avverate. Che una formula di compromesso sia
possibile pare crederlo lo stesso magistrato, che nel novembre scorso aveva
incaricato un suo collega di Corte d’appello, Richard Posner, di agire da
mediatore tra le parti. La settimana scorsa, Posner aveva trasmesso al
governo l’ultima offerta avanzata dai legali Microsoft, in cui venivano
precisate concessioni finora impensabili, come l’autorizzazione da parte di
Microsoft alla modifica del sorgente di Windows da parte di fabbricanti di
computer e sviluppatori e la promessa di scorporare il browser Internet
Explorer dal sistema operativo. Ma il Dipartimento non si è fidato, memore
del decreto che nel 1995 aveva lasciato a Microsoft spazi di manovra troppo
ampi. Comunque sia, Jackson deve aver ritenuto che le proposte avanzate da
Redmond costituissero come minimo una solida base di partenza per un
approfondimento della trattativa. Non è chiaro quanto tempo abbiano a
disposizione le due parti, che probabilmente si dovranno incontrare ancora,
ma a questo punto, ogni ulteriore ritardo potrebbe costringere Jackson ad
annunciare le sue decisioni.

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