Gianfranco Lanci, senior vice president Lenovo Group, delinea la strategia dell’azienda, intenzionata ad affermarsi anche sul mercato consumer e, soprattutto, divenire player leader nell’era del Pc Plus.
Non abbandona il suo stile consueto, Gianfranco Lanci, presidente Emea, senior vice president Lenovo Group, e lascia parlare i numeri.
”Lenovo è l’unica azienda che è riuscita a presentare tassi di crescita particolarmente positivi negli ultimi trimestri, di gran lunga superiore a quelli di chiunque altro. Nell’ultimo trimestre abbiamo raggiunto il 15 per cento di share a livello mondiale, distanti meno di un punto percentuale rispetto ad Hp, attestata al 15,7%”.
L’ambizione, non lo nega, è quella di arrivare ”prima o poi” al primo posto della classifica mondiale, semplicemente perseguendo una strategia che in questi trimestri si è rivelata vincente: ”Non perdere il focus su ThinkPad, notebook e ThinkStation, mantenere la posizione consolidata in Cina, dove abbiamo una share del 35 per cento, e, soprattutto, espanderci là dove ci sono le potenzialità”.
E se in termini geografici questo significa tutti i mercati emergenti, l’India, il Brasile, l’Indonesia (”In termini di potenziale l’Indonesia non vale molto meno della Russia”), in termini di prodotto il focus è uno solo: il consumer.
”E’ un’area che ci vede particolarmente forti in Cina. È arrivato il momento di capire come crescere bene anche sui mercati maturi”.
In Europa Lenovo ha finora avuto un ruolo decisamente marginale tra i player del consumer. E qui Lanci è decisamente critico: ”Siamo al di sotto del 10 per cento di share,. Contiamo di dare una buona spinta quest’anno, salendo dal quinto al terzo posto.
Siamo molto vicini a un obiettivo importante, anche perché se si è al di sotto del double digit, significa non essere un player”.
La giustificazione sta da un lato nel fatto che la region Emea, costituita questa primavera, è tradizionalmente molto forte sul fronte commercial. Nei Paesi dove l’azienda è già partita con una strategia precisa per il consumer, i risultati si vedono: ”In Russia, ad esempio, siamo al terzo posto e contiamo di diventare i numero uno nei prossimi 18 mesi”.
L’approccio al consumer è per Lanci conditio sine qua per affrontare un mercato che sta cambiando notevolmente.
”Siamo nell’era Pc Plus e dobbiamo rendercene conto. Il pc non è morto ma sta diventando una cosa diversa da ciò che era prima. È un cambiamento tecnologico e culturale: vedremo arrivare sul mercato una serie di dispositivi completamente nuovi: pc con una serie di capacità aggiuntive, rese possibili e disponibili dalla tecnologia. Possiamo chiamarli come vogliamo, convertible, transformable, tablet con tastiera, ma nel giro dei prossimi anni stravolgeranno quello che siamo abituati a vedere”.
Per lo sviluppo dei nuovi prodotti Lenovo si affida a tre centri di ricerca in Giappone, Cina e Stati Uniti.
In Cina, in particolare, si sviluppano gli smartphone, che nel Paese valgono a Lenovo una share del 13%: ”A partire dal prossimo trimestre li introdurremo in alcuni Paesi emergenti, come la Russia, con l’obiettivo di sdoganarli gradualmente anche altrove”.
Ma non basta.
”Affrontare il mercato consumer richiede prodotti, canale, brand. Le prime due cose le abbiamo. Sulla terza stiamo lavorando”, sostiene Lanci, che pensa a un effetto ThinkPad anche per le nuove proposte.
Certo, la situazione economica non aiuta e questo spiega anche certe lentezze nel decollo di alcune tipologie di prodotto, Ultabook in primis.
”Pur avendo Lenovo una eccellente proposizione sul mercato degli Ultrabook – prosegue Lanci – devo riconoscere che si tratta di una tipologia di macchine che non è ancora realmente decollata. Vi sono ragioni economiche, che in un momento di crisi non incoraggiano ad acquistare macchine più costose, vi son ragioni culturali, che ancora rendono diffidenti nei confronti di dispositivi privi di drive ottici. Ma le novità sono in arrivo, con prezzi diversi, un nuovo sistema operativo, funzionalità touch”.
Similmente accadrà nel mondo dei tablet, con l’arrivo di device più completi dal punto di vista delle funzionalità.
Lanci risponde anche all’obiezione che molti osservatori fanno a Lenovo, tesa a cercare una crescita, si dice, a discapito della marginalità.
Ammette che i livelli sui quali si muove l’azienda non sono quelli su cui si attestavano aziende come Hp o Dell.
”Ora però siam entrati nella fase in cui si cerca di bilanciare crescita e profitti. Siamo su un 1,5%, in crescita costante”.