Professione ethics officer per coordinare le varie azioni

È la nuova figura presente in Philips azienda impegnata in "cultura sostenibile" della produzione, ma anche nei rapporti con l’esterno e all’interno dell’azienda

Novembre 2004,Come altri grossi nomi anche Philips sta investendo in "cultura sostenibile".
Negli ultimi anni i piani delle aziende sono sempre più attenti ai clienti:
un’esigenza molto sentita è percepire l’azienda non solo
come produttrice di beni, ma anche dotata di una condotta etica. Il gruppo olandese
si impegna su diversi fronti per soddisfare queste richieste: nella produzione
vera e propria, nei rapporti con "l’esterno", all’interno
dell’azienda. Tanto da creare una nuova figura professionale, l’ethics
officer, molto spesso anche a capo del settore comunicazione e marketing, con
il compito di coordinare le diverse azioni. Nel nuovo modello si cerca un rapporto
diverso con lo stakeholder, una maggiore sintonia di valori con una categoria
fino a poco tempo fa ignorata.
Del resto il successo di un’azienda "etica" è difficilmente
quantificabile; per poter avere dei risultati tangibili è necessario
anche investire in maniera intelligente sulla comunicazione, con campagne pubblicitarie
più trasparenti, e informando sulle scelte prese. Senza questi fattori
è difficile che il modello "etico" possa far breccia nei consumatori.
Tra le azioni di Philips vi è l’impegno di riduzione dell’impatto ambientale.
Il progetto Eco Vision adottato dal Gruppo si propone di diminuire il peso dei
prodotti e l’ingombro del packaging del 10%, impegnandosi a monitorare le sostanze
dannose utilizzate e a limitare del 10% l’uso di energia. Seguendo quest’ottica,
due anni fa è stato compilato il primo bilancio di sostenibilità,
che tiene conto delle emissioni di anidride carbonica e l’uso di acqua.
Anche nella scelta dei fornitori vengono utilizzati criteri "etici":
per collaborare con Philips è ora necessario rispondere a determinati
requisiti che si riferiscono al rispetto della salute e dell’ambiente,
garantendo sicurezza e condizioni di lavoro eque. La suddivisione del lavoro
all’interno del Gruppo è, o dovrebbe essere, influenzata da questa
linea di pensiero: tra gli obiettivi c’è l’aumento dell’incidenza
delle donne nel management (del 10%) e una presenza dei giovani in azienda maggiore
e più attiva.

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