Professioni Ict: come usare la nuova Norma Tecnica Uni 11506

In vigore da fine settembre, allinea le competenze informatiche all’approccio europeo Qfp. Nasce un doppio pilastro per il sistema di certificazione. L’Italia, per una volta, ha anticipato l’Europa.

La Norma UNI 11506, relativa alle “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti nel settore Ict – Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenze” è entrata in vigore il 26 settembre.

QUI si ottiene testo integrale dell’Uni, Ente nazionale italiano di unificazione.

La Norma definisce “i criteri generali delle figure professionali operanti nel settore Ict stabilendo i requisiti fondamentali per l’insieme di conoscenze, abilità e competenze che le contraddistinguono”.
Le Figure Professionali Europee coinvolte sono quelle riconosciute e operanti in ambito Ict, indipendentemente dalle modalità lavorative e dalla tipologia del rapporto di lavoro.

Come ci spiega Roberto Bellini di Aica, in realtà il nocciolo della Norma riguarda il quadro europeo di riferimento e di definizione delle 36 competenze e dei relativi skill: “e_Competence Framework 2.0” e sue future evoluzioni contestualizzandolo alla realtà nazionale.

Italia punto di riferimento della norma

Come ha osservato Fabio Massimo, presidente della commissione tecnica che ha lavorato per la redazione e l’approvazione della Norma, l’Italia è ora un punto di riferimento per le competenze Ict, essendo stato il primo paese europeo a trasformare la raccomandazione Cwa 5983, approvata dal Cen/Isss, in Norma Tecnica adottata.
Di fatto il nostro Paese ha anticipato l’Europa stessa che giusto lo scorso settembre ha deciso la costituzione di una Commissione Tecnica Europea presso il Cen, per l’adozione di una norma sulle competenze Ict a livello europeo.

Perché è importante

L’importanza della Norma sta nello sposare l’approccio europeo Eqf-European Qualification Framework al riconoscimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze che configurano qualunque figura professionale; nel caso dell’Ict, la configurazione di ogni figura professionale è definita da una combinazione di competenze che ne costituiscono i mattoni essenziali, rendendo tale figura maggiormente stabile rispetto alle esigenze del mercato del lavoro.

Dentro il sistema nazionale delle certificazioni

La Norma 11506, pur essendo nata con modalità assolutamente indipendenti, si inserisce a pieno titolo nel nuovo sistema nazionale delle certificazioni adottato anche in Italia a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 13/13 (decreto legislativo del 16 gennaio 2013 n.13).
Il Decreto delinea un sistema nazionale di certificazione delle competenze, comunque acquisite, al fine di valorizzare ogni competenza posseduta dalla persona, in una logica di apprendimento permanente, secondo standard minimi nazionali che assicurino la validità di ciò che si certifica e di conseguenza la spendibilità.

Il doppio pilastro

Per completare il quadro va aggiunto che il nuovo sistema di certificazione si appoggia a due pilastri che sono, rispettivamente,
Accredia, l’ente unico nazionale che ha il compito di accreditare i certificatori, cioè gli organismi (allo stato attuale un paio di decine) che rilasciano i «bollini di qualità» professionali

Uni, in particolare Uninfo per l’Ict, a cui è assegnato il compito di stabilire i requisiti fondamentali per l’insieme di conoscenze, abilità e competenze che contraddistinguono ciascuna professione.

C’è infine una terza condizione soddisfatta per dare al sistema delle certificazioni una base operativa concreta: l’altra Legge 4/13, che istituisce le Associazioni professionali regolamentate in grado di erogare le certificazioni stesse.

Cosa deve fare chi vuole certificare

Limitandoci alle certificazioni delle competenze nel settore Ict, gli enti che vogliono entrare nel complesso mondo delle certificazioni di competenza professionali, hanno a disposizione tutti i componenti per poter lavorare: le Associazioni Professionali sanno come strutturarsi e farsi accreditare da Accredia, la Norma Uni 11506 definisce le competenze essenziali del settore, il Sistema delle Certificazioni fornisce le condizioni per rendere una qualunque certificazione un titolo con valore legale riconosciuto nel mercato del lavoro.

Un linguaggio comune per gli operatori Ict
È sempre seguendo il parere di Fabio Massimo che va sottolineato un altro aspetto del sistema che si sta preparando alla operatività.
Con l’uscita della Norma Uni 11506 gli operatori del settore Ict hanno ora a disposizione un linguaggio comune utilizzabile per i diversi scopi:
– le parti datoriali e il sindacato per i contratti di lavoro;
– le imprese private e la Pubblica amministrazione per i bandi di fornitura, per la stesura e la risposta ai capitolati di offerta;
– la scuola e l’università per pianificare ed erogare le competenze necessarie al mercato del lavoro e gli aggiornamenti richiesti per l’apprendimento permanente con relative certificazioni;
– i singoli lavoratori per redigere il proprio curriculum e impostare la propria carriera professionale.

Le quattro mosse che deve fare il professionista Ict
Un professionista del settore informatico che voglia ottenere una certificazione, cosa dovrà quindi fare?
I passi suggeriti sono:
1) cercare un organismo accreditato (da Accredia) che, sulla base della norma Uni 11506, relativa alle competenze Ict per le figure professionali riconosciute dal mercato del lavoro, abbia disponibile il sistema di certificazione;
2) cercare se sia possibile fare un assessment che lo aiuti a identificare quali sono le competenze che possiede e quelle carenti;
3) sulla base di questa indicazione decidere se seguire un corso di formazione con cui migliorare il gap di copertura fra competenze possedute e competenze carenti;
4) accedere agli esami di certificazione di uno degli enti certificatori accreditati.

Essere Professionista Certificato
Dovrà sicuramente sostenere un costo ma in cambio potrà esibire un nuovo titolo (quello di Professionista Certificato nella professione stabilita) verificato da organismi indipendenti, imparziali e competenti.
La certificazione apre la strada per rappresentare in modo più puntuale il valore delle competenze possedute.
Il valore aggiunto di questa certificazione, essendo stato originato da un lavoro sponsorizzato dall’Unione Europea, ha una riconoscibilità che non è solo italiana, ma anche internazionale, permettendo quindi ai professionisti di «vendersi» in modo qualificato anche all’estero.

Il servizio gratuito offerto da 01net e Aica è già compliant con la norma

Il servizio del Cepis e-Competence Benchmark presente su 01Net QUI, offre la possibilità a chiunque di verificare con un assessment gratuito, cioè lo step 2 di cui sopra, compliant alla Norma UNI 11506, quali sono le competenze possedute rispetto ai 23 profili europei indicati a titolo esemplificativo nel documento del Cen.

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