Con Project Glasswing, Adobe probabilmente non li infrange del tutto, ma sembra comunque rendere più tenui e trasparenti i confini tra la realtà fisica e quella digitale.
Iniziamo subito col dire che non si tratta di qualcosa che possiamo subito utilizzare: Project Glasswing è un esperimento ancora in fase early-stage con cui il team Adobe Research sta esplorando i nuovi confini della mixed reality e della realtà aumentata.
Project Glasswing è un prototipo di display sperimentale che esplora la possibilità di portare gli strumenti di design di Adobe nel mondo fisico, creando l’illusione di un layer di Photoshop, After Effects o XD che appare nello spazio di fronte a oggetti reali 3D, senza la necessità di smartphone o occhiali speciali.
L’esperimento è touch-enabled e consente al team di Adobe di dimostrare nuove esperienze che fondono contenuto digitale e interazione con oggetti reali e fisici, sbloccando nuove possibilità per l’ecosistema 3D, per lo storytelling creativo del futuro.
Adobe fa un esempio di in-store advertising, che potrebbe consentire la visualizzazione di scarpe all’interno di una finestra, con testo, grafica e video di accompagnamento per creare una customer experience avvincente. Oppure l’esempio di un raro manufatto esposto in una teca di vetro in un museo: il vetro potrebbe consentire una visione chiara dell’elemento, con una grafica sovrapposta che offre informazioni sulla sua storia.
Con Project Glasswing, spiega ancora la società di San Jose, gli asset multimediali digitali creati con strumenti quali Adobe After Effects, Adobe Premiere Pro e Adobe Dimension, possono essere visualizzati sul display per abilitare una nuova generazione di storytelling. Controllando in modo indipendente l’opacità e il colore emissivo di ciascun pixel, il display si comporta come un monitor convenzionale o potrebbe presentare finestre trasparenti per poter vedere oggetti fisici.
Project Glasswing sarà dimostrato da Adobe al SIGGRAPH 2019, che si tiene dal 28 luglio al primo agosto.