La vision di Proton nel progettare e costruire i suoi prodotti e servizi – tra cui il più noto è probabilmente Proton Mail – è quella di una rete Internet incentrata sulla privacy.
Ma non solo: di questa visione fa parte anche una missione a far sì che i prodotti incentrati sulla privacy siano pratici, intuitivi e utili per tutti, in tutto il mondo.
Proton Drive è una parte fondamentale di questa visione. Si tratta di un cloud storage che consente di archiviare e condividere i file come si desidera, e che protegge i dati in modo che nessun occhio non autorizzato possa accedervi.
In un mondo sempre più mobile, l’azienda si è focalizzata sul fatto che una Internet incentrata sulla privacy sia al servizio delle esigenze quotidiane delle persone, per l’uso dai loro dispositivi mobili.
Ed è per questo che l’azienda ha annunciato il passo successivo nello sviluppo di Proton Drive: il lancio delle app Proton Drive per Android e iPhone (e iPad). Tali app mobili sono ora disponibili per il download su Apple App Store e Google Play Store.
Proton Drive – afferma l’azienda – è sviluppato per proporsi come il servizio di cloud storage più privato e sicuro oggi disponibile. Migliaia di membri della community di Proton hanno partecipato alla beta di Proton Drive su iPhone/iPad e Android e il loro feedback ha permesso al team di rilasciare ora le app mobili, solo due mesi dopo il lancio della web app Proton Drive.
Con queste app mobili l’azienda vuole avvicinarsi all’obiettivo di diventare un’alternativa sicura e completa al cloud storage delle big tech.
Le app mobili di Proton Drive danno la libertà di accedere ai propri file e alle proprie cartelle da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Consentono di caricare i file e le foto su Proton Drive utilizzando l’app mobile e poi di accedervi sia dal dispositivo mobile che dal laptop o desktop, collegandosi all’app web di Proton Drive.
Anche nel mondo di oggi, costantemente connesso, ci sono luoghi con una copertura di rete mobile debole o assente. Le app per iPhone, iPad e Android di Proton Drive – spiega l’azienda – risolvono questo problema offrendo l’accesso offline ai file e alle cartelle, in modo da potervi accedere senza una connessione a Internet. Se l’utente attiva l’accesso offline per un file o una cartella, questi verranno crittografati e salvati sul dispositivo in modo da potervi accedere solo attraverso l’app Proton Drive. In questo modo è possibile accedere costantemente ai propri file senza comprometterne la sicurezza.
L’accessibilità migliorata non influisce sulla sicurezza e sulla privacy dei dati, assicura l’azienda. Tutti i file e le cartelle sono protetti dalla crittografia end-to-end di Proton, open source e verificata pubblicamente. I file vengono crittografati sul dispositivo mobile utilizzando chiavi di crittografia controllate dagli utenti e, soprattutto, questa crittografia avviene automaticamente senza richiedere alcuna azione da parte dell’utente. Ciò significa che Proton non ha mai accesso al contenuto non crittografato dei file degli utenti, mette in evidenza l’azienda.
E non viene protetto solo il contenuto dei file: Proton cifra anche i metadati associati, come i nomi dei file e delle cartelle, le dimensioni reali dei file, le estensioni dei file, le miniature e altro ancora. I dati, inoltre, sono archiviati su server interamente di proprietà di Proton e gestiti da Proton in centri dati in Svizzera e Germania, il che garantisce una forte protezione legale e hardware.
Proton Drive offre una ulteriore protezione: chi ha un iPhone o un iPad, può richiedere un PIN prima di aprire l’app. Proton Drive utilizzerà questo PIN per generare una chiave che userà per crittografare tutti i file di Drive memorizzati localmente sul dispositivo. Solo il PIN corretto potrà decifrare questi file, il che significa che, anche in caso di furto dell’iPhone o dell’iPad, i file memorizzati localmente rimarranno al sicuro.
È poi possibile utilizzare le app mobili di Proton Drive per generare link sicuri per la condivisione di file da inviare ad amici e colleghi, anche se non hanno un account Proton. I file condivisi vengono consegnati in un ambiente crittografato e possono essere scaricati in modo sicuro dai destinatari.
Le funzioni di condivisione avanzate, come la protezione con password e le date di scadenza dei link, forniscono un ulteriore livello di sicurezza ai file condivisi. Non ci sono limiti di dimensione dei file, per cui è possibile condividere e trasferire file di grandi dimensioni in modo sicuro.
I dati archiviati nel cloud – sottolinea l’azienda – sono più di una semplice raccolta di file e cartelle. Includono informazioni sensibili, come cartelle cliniche, documenti di identità, contratti ed estratti conto bancari. Possono anche essere una raccolta dei propri ricordi preferiti, come email, foto, video e altro ancora. Nel complesso, ciò che gli utenti memorizzano sul cloud rivela molto sulle abitudini delle persone, sulla loro vita sociale e sulle loro convinzioni.
Secondo Proton, questa storia dovrebbe essere dell’utente e solo dell’utente. Con Proton Drive, l’azienda afferma di voler consentire agli utenti di assumere il controllo della propria storia digitale. I dati che gli utenti memorizzano su Proton Drive – afferma l’azienda – non sono più sotto il controllo di big tech o soggetti alla sorveglianza di massa di un governo.
L’intento di Proton è quello di aiutare gli utenti a proteggere ogni aspetto della loro vita digitale dalle violazioni dei dati, dalle prevaricazioni governative e dalla sorveglianza delle big tech.
Nello spirito di questa missione, il team di sviluppo intende rendere Proton Drive disponibile su tutte le piattaforme (incluso Linux, in futuro). L’applicazione Proton Drive per Windows sarà disponibile in beta a breve, seguita da un’applicazione per macOS.