Forte il coinvolgimento dei Business Partner nella proposta dei nuovi sistemi integrati per il segmento midrange. Focus anche sugli Isv. Tre i distributori coinvolti.
Sono ”cosa da Business Partner” i nuovi PureSystems lanciati oggi da Ibm.
Del resto, è il loro mercato d’elezione che traccia il percorso: ”Guardiamo a quel mercato As 400 di cui in Italia esiste una forte base installata – spiega Enrico Cereda, Vice President Systems & Technology Group di Ibm Italia – e siamo convinti che i Business Partner possano sfruttare le nuove piattaforme per promuovere iniziative di consolidamento presso i loro clienti e sviluppare nuovo business, soprattutto nell’area applicativa”.
Cereda pensa a quel bacino di 2000 partner con competenze applicative che rappresentano il punto di forza di Ibm nel nostro Paese.
Pensa alla base installata di As 400, in un’ottica di riduzione della complessità, pensa all’indirizzamento del mercato Unix in Italia del quale Ibm sostiene di detenere una quota del 60 per cento, pensa, perché no?, all’indirizzamento di un mercato Intel nel quale Ibm non è leader di mercato, pensa ”all’opportunità di portare carichi di lavoro attualmente presenti su altre macchine verso queste nuove piattaforme”: il tutto, naturalmente, con l’aiuto dei partner e con il supporto dei piani di finanziamento e di buyback indirizzati alle piattaforme della concorrenza.
Tre i distributori coinvolti.
Oltre alla tradizionale collaborazione con i partner di Computer Gross, da sempre particolarmente attivi sul fronte As 400, nel corso degli anni si è aggiunta la collaborazione con Tech Data e con l’inizio del 2012 quella con Esprinet.
Il focus, in questi due casi, è invece sugli operatori di canale che indirizzano il mercato delle piccole e medie imprese.
Oltre ai Business Partner chiamati a proporre i nuovi PureSystems ai loro clienti, sfruttando i pattern integrati nativamente che automatizzano attività dispendiose in termini di tempo, quali configurazioni, deployment e upgrade, Ibm guarda con interesse al mondo degli Isv, in particolare per la declinazione in chiave applicativa della piattaforma.
La parola chiave, anche in questo caso, è pattern, vale a dire il codice che consente di definire le configurazioni a priori, consentendo il rilascio delle applicazioni in pochi minuti.
”Ibm sta rilasciando i pattern per tutti i suoi middleware e per tutti i suoi prodotti applicativi. Contestualmente lo sta facendo anche per gli Isv, tanto che al momento del lancio è già disponibile un catalogo di soluzioni applicative ottimizzate per le nuove piattaforme sviluppate da oltre 100 Isv internazionali”.
Le applicazioni, una volta incapsulate in un pattern che include l’applicazione e tutto quanto può servire per farla funzionare al meglio, vale a dire per meglio implementarla nell’infrastruttura, risultano PureSystems Ready e trovano spazio nel PureSystems Centre, lo store sviluppato da Ibm per il provisioning applicativo.
Anche in Italia Ibm intende lavorare con gli Isv, se pure in un numero limitato, perché portino le loro applicazioni su PureSystems Centre.
”Crediamo sia una opportunità per gli Isv locali, perché entrando nello store di fatto possono proporre le loro soluzioni anche sui mercati internazionali, sviluppando nuove opportunità di business”.