Il colosso californiano ha chiuso gli ultimi tre mesi dell’esercizio fiscale 2002 con vendite pari a 7,16 miliardi di dollari e profitti per 1,05 miliardi, rispetto ai 504 milioni generati nell’esercizio precedente.
15 gennaio 2003 Vendite superiori a 7 miliardi di dollari hanno portato al raddoppio i profitti di Intel nel Q4 dell’esercizio fiscale 2002. Nella trimestrale recentemente conclusasi il colosso di Santa Clara, in California, ha superato le aspettative di Wall Street e totalizzato entrate nette per 1,05 miliardi di dollari, o 16 centesimi per azione, rispetto ai 504 milioni, o 7 centesimi per azione, riportati al termine del pari periodo dell’esercizio precedente. Le vendite, cresciute del 2,5%, hanno raggiunto i 7,16 miliardi di dollari, rispetto ai 6,78 registrati alla fine del primo trimestre del 2002, in risposta alla crescente domanda di chip per computer registrata in Europa e Asia. Proprio quest’ultima parte del mondo avrebbe pesato per il 38% sul fatturato totalizzato da Intel, contribuendo, per 2,7 miliardi di dollari, sulle vendite realizzate nella trimestrale indagata.
E mentre il colosso statunitense fa sapere che la Cina è, e rimane, il mercato più promettente dei prossimi anni, le vendite registrate nella divisione microprocessori crescono fino a toccare quota 5,93 miliardi di dollari, portando a un +83% il peso della unit sulle vendite totali. Un vero e proprio record, se si considera che, appena un anno fa, le vendite totalizzate avevano raggiunto i 5,79 miliardi, fermi a quota 5,41 miliardi nel solo trimestre precedente.
In aggiunta, al termine del Q4 2002, le vendite registrate nella divisione wireless hanno raggiunto i 662 milioni di dollari, rispetto ai 518 riportati in precedenza. Il fatturato della parte communication è, invece, sceso da 590 a 544 milioni di dollari.
A quanto sembra, la ristrutturazione e il taglio dei costi affrontati dalla società comincerebbero a dare i propri frutti, anche se, per il quarter in corso, le stime restano prudenziali. D’altra parte occorre non dimenticare il declino del 21% registrato da Intel nel fatturato dell’esercizio fiscale 2001 e la pallida crescita dell’1% riportata nel 2002. Senza contare l’incertezza che permea il mercato di riferimento e, ancor più, la sua possibile ripresa. Intanto, per l’esercizio in corso, il vendor fa sapere di aver intenzione di investire fra i 3,5 e i 3,9 miliardi di dollari in stabilimenti e apparecchiature, rispetto ai 4,7 e ai 7,31 miliardi spesi negli ultimi due anni. Una notizia, quest’ultima, accolta negativamente dal mercato, e che ha spinto al ribasso le azioni dei produttori di apparecchiature per la produzione di semiconduttori – come Applied Materials, Kla-Tencor e Novellus Systems -, fornitori di Intel e dei di lei competitor.