QNAP TS-963X è un NAS a 9 vani disco, quattro specifici per dischi SSD da 2,5” e i restanti adatti a ospitare anche dischi tradizionali. Risulta un prodotto conveniente per le caratteristiche che offre, grazie anche al processore AMD GX-420MC da 2 GHz quad-core integrato in un design di tipo SoC (System on a Chip); due i tagli di memoria RAM disponibili sugli scaffali, 2 GB e 8 GB, entrambi espandibili fino a 16 GB.
Fino a 10 Gbit/s
Caratteristica peculiare è la connettività di rete offerta: ad accompagnare una porta Ethernet da 1 Gbit/s viene affiancata una particolare porta 10GBASE-T a 5 velocità, capace di gestire linee da 100 Mbps a 10 Gbps di velocità. La porta è alimentata dal controller AQC107 di Aquantia AQtion, un processore di classe enterprise che permette il trasferimento a velocità ottimali senza la necessità di cambiare i cavi di rete esistenti: un CAT-5e potrà così arrivare senza problemi a trasferire a 5 Gbit/s, mentre con un CAT 6 si potrà gestire la velocità piena offerta dalla presa 10 GbE, se pur per distanze inferiori a 55 metri. Cavi di categoria superiore (6A e 7) offrono infine piena velocità in tratte di oltre 100 metri: sono cablature disponibili da quasi una decina d’anni e per questo facilmente reperibili in installazioni esistenti.
Completano il set di porte due prese USB 3.0, una frontale ad accesso rapido e una posteriore, e due prese USB 2.0 situate sul retro. Manca un’uscita HDMI, spesso disponibile su prodotti simili ma più costosi, sacrificando le funzioni multimediali a vantaggio di un prezzo competitivo
Un sistema operativo completo
Come tutti i prodotti QNAP il server è caratterizzato dal sistema operativo QTS, aggiornato alla versione 4.3.4 nel caso specifico del prodotto provato. QTS è un sistema operativo completo e dotato di un’interfaccia web semplice ed elegante, dove le funzioni del NAS sono rese accessibili con un sistema simil-desktop raggiungibile via browser. Vero centro funzionale è l’App Store, dove trovano posto ben descritte e categorizzate alcune centinaia di applicazioni; queste permettono di aggiungere funzionalità che spaziano dall’intrattenimento alla home automation, dal backup alla gestione dei contenuti e la pubblicazione dei siti, dalla sicurezza al download peer2peer. QTS si rivela uno strumento semplice ma contemporaneamente potente per configurare in dettaglio i volumi dati, le repliche, lo switch di rete virtuale e ogni peculiarità di sistema.
Più spazio e velocità con Qtier
È proprio una delle caratteristiche peculiari di QTS ad aver reso utile ed efficiente la scelta di avere un numero dispari di vani. I quattro spazi per dischi SSD possono essere configurati come cache per incrementare le performance; in alternativa, possono essere aggregati in un volume insieme ai dischi HDD demandando a Qtier la gestione intelligente della posizione dei dati fra lo spazio lento (e in genere più economico) dei dischi rigidi e quello ad alte prestazioni dei supporti a stato solido. Qtier ottimizza infatti i dati basandosi su modelli di AI e basandosi su un’architettura a 3 tier: velocità ultra elevata (SSD), alta velocità (SAS) e alta capacità (SATA/NL-SAS), con combinazioni di unità disco diverse mirate a massimizzare le performance riducendo contemporaneamente il costo globale di archiviazione.
I dati vengono catalogati automaticamente in hot, warm e cold, dove i primi rappresentano quelli per i quali è necessario avere bassi tempi di risposta e IOPS elevati, mentre gli ultimi, caratterizzati dall’avere un accesso più saltuario, possono tollerare tempi di risposta più lunghi.
Si pensi al caso di un film o un brano audio, adatto alla conservazione su HDD, confrontandolo con l’immagine disco di una macchina virtuale, ove la velocità del supporto può far cambiare sensibilmente la responsività dell’applicativo.
Lo spostamento dei dati da un’unità all’altra è trasparente e automatico e può essere pianificato in momenti di basso utilizzo, come la notte o i fine settimana; il software di controllo permette agli amministratori di sistema più esigenti di gestire manualmente l’allocazione delle risorse, dando priorità a un file su un altro. Uno dei vantaggi di Qtier rispetto ai sistemi di cache SSD tradizionali consiste nel lasciare lo spazio dei dischi SSD disponibile all’utente per memorizzare i suoi file, altrimenti dedicato all’ottimizzazione e quindi non usabile lato applicativo.
Un robottino al nostro servizio
La dashboard principale del sistema operativo mostra le applicazioni installate e un accesso rapido ai pannelli di configurazione. A colpo d’occhio offre poi un riassunto delle performance del sistema nel suo complesso: lo stato di salute e occupazione dei dischi viene così visualizzato vicino al carico della CPU e all’occupazione della RAM, informazioni utili quando si vuole decidere se aggiungere o meno una nuova funzione al server; molto utile per comprendere come viene sfruttato lo spazio è una rappresentazione a torta della tipologia di contenuti presenti sui vari volumi.
Nell’angolo in basso a sinistra della dashboard notiamo un simpatico robottino: basta un click per scoprire che è lì per aiutarci a ottimizzare il sistema, facendo da interfaccia a Qboost. Così gli si può chiedere di fare pulizia nella memoria, godendosi una piacevole animazione dove con una ramazza di saggina spazza via la polvere dal desktop, o di avviare altri task presenti nell’applicativo di Qnap.
App e controllo remoto
La dashboard è riproposta anche nell’applicazione Qmanager per iOS e Android, una delle tante app mobile che Qnap ha realizzato per controllare remotamente i vari servizi attivabili sul NAS. L’accesso al server è reso semplice grazie a un sistema di smart URL che vienere grandi quantità di dati e renderle fruibili a vari utenti, ognuno con i suoi permessi, e proteggere i dati stessi e quelli di altri dispositivi; in questo il sistema di QNAP offre diversi approcci tutti estremamente efficaci.
Il sistema permette di configurare sui volumi interni al NAS un sistema di snapshot grazie al quale viene conservato lo stato dei file precedente alle modifiche, permettendone così il ripristino di versioni antecedenti a modifiche dannose o cancellazioni.
È un sistema trasparente, richiede che vi sia dedicata una porzione dello spazio disco abbastanza contenuta e garantisce sicurezza dagli attacchi malware più diffusi; è idealmente usato insieme al sistema RAID, che protegge da danneggiamenti fisici a un disco rigido conservando copie dei dati su più dischi diversi, in maniera ridondante. Alla rottura di un supporto fisico basterà sostituirlo con un’unità simile e attendere che il sistema operativo del NAS lo ricostruisca.
Il server a 9 vani del TS-963X può essere anche usato con l’applicazione Hybrid Backup Sync per effettuare copie di backup su unità locali, altri NAS (situati anche a distanza geografica) o anche servizi cloud, come Amazon S3, Backblaze B2 o Google Drive; similmente, tale applicazione permette la sincronizzazione (talvolta unidirezionale, in molti casi anche bidirezionale) fra i più diffusi spazi cloud, aggiungendo un livello ulteriore di sicurezza. I lavori di backup possono essere pianificati, così da essere effettuati a intervalli regolari.
Un cloud personale
Sincronizzare i dati fra NAS e sistemi cloud pubblici come OneDrive o Dropbox è senza dubbio molto comodo, ma richiede un abbonamento a tali servizi e la totale fiducia nel fornitore; per questo lo spazio disco del sistema QNAP può essere usato per creare un cloud personale installando l’app Qsync, disponibile in QTS ma anche per sistemi Windows e macOS; sul computer comparirà una “Cartella Qsync” con i dati di cartelle selezionate sincronizzati con i dischi del NAS.
Similmente, sarà possibile avviare applicativi server esposti su internet sfruttando le capacità di virtualizzazione che il TS-963X offre, installando container LXC e Docker e avviando intere macchine virtuali.
In conclusione
QNAP dimostra anche con questo prodotto come possa progettare dei NAS versatili e potenti, dotati di un sistema operativo maturo e sempre aggiornato con nuove caratteristiche pensate per semplificare la gestione del sistema, offrire più sicurezza e spesso funzionalità nuove.
La configurazione a 9 vani permette di creare volumi con veramente tanto spazio, sommando l’economicità dei dischi fissi tradizionali alla velocità delle più moderne e costose unità a stato solido, pur senza dover sacrificare spazio per le cache. Idealmente, per ottenere le massime prestazioni di velocità di lettura e scrittura dei dati, è anche possibile scegliere di installare 9 dischi SSD in contemporanea.