Qualche spiraglio di ripresa per l’IT italiana

Il 2010 si chiude ancora in negativo (-1,4%), ma le previsioni Assinform vedono un 2011 in crescita (+1,3%).

È un «anno diverso dal solito» quello di cui parla Paolo Angelucci in occasione delle anticipazioni del Rapporto Assinform 2011. L’accento del presidente dell’Associazione che rappresenta oltre 2.000 aziende del comparto cade su It e Tlc «che, in Italia, hanno invertito i ruoli recuperando nelle dinamiche ma non nei valori assoluti il primo che, dal 2009 a oggi è passato da -8,1% a -1,4%. Segnando una profonda parabola discendente il secondo, che ha chiuso il 2010 con un secco -3%».



Gli fa eco Giancarlo Capitani che, come d’abitudine, in qualità di amministratore delegato di NetConsulting, riassume quella attuale come «una fase di transizione, dove il mix di incertezza sta ridisegnando anche le opportunità per il comparto It». Un comparto che, calato in un’economia mondiale tornata ai livelli pre crisi, mostra ritmi elevati di crescita che, però, in termini di Pil, hanno interessato solo pochi Paesi, Cina in testa con 450 milioni di “nuovi benestanti” citati da Capitani che riprende una recente proiezione di Confindustria per il 2020.



E se l’Oriente pare destinato a diventare «il grande supermercato del mondo», in Europa a posizionarsi meglio di tutti è la Germania, mentre l’Italia è un’altra cosa. Tanto che, «in un quadro aggregato sicuramente positivo», il gap con il +14% registrato in Cina nel solo comparto It pare incolmabile. Ma tant’è. Con due miliardi di utenti Web, 537 milioni di persone connesse in banda larga, 5 miliardi di dispositivi cellulari, 500 milioni di iscritti su Facebook, «quello che si va palesando – sottolinea Capitani – è un nuovo mondo digitale che obbliga a elevare il livello di specializzazione dell’It grazie alla domanda proveniente dai Paesi Bric e dalla nuova Africa, Nigeria in primis, dove è forte la domanda di infrastrutture Ict».



Già perché quelli che emergono da parte del nuovo popolo digitale sono usi personali e professionali «che, sempre di più, condizionano anche le imprese». Un ragionamento che non lascia esenti le realta italiane, imprigionate in un contesto in cui «i numeri si stanno riprendendo, ma i dati restano di segno negativo con due dinamiche, It e Tlc, come già detto, contrapposte fra loro». Visto nel dettaglio, il mercato dell’informatica segna, infatti, un relativo miglioramento in tutte le sue componenti con decrementi inferiori rispetto al 2009.



«Qui a crescere – precisa il numero uno di NetConsulting – è solo il comparto hardware grazie a componenti come lo storage, che segna un +4,8%, i sistemi high end nella componente mainframe e i pc che, cresciuti di circa il 16%, hanno raggiunto gli otto milioni di unità vendute». Come nel recente passato, i notebook si confermano la componente più importante del mercato, mentre la corsa dei netbook è stata bruscamente interrotta dall’arrivo dei tablet, «a ulteriore conferma di come il settore Ict sia “a perimetro variabile”, ossia caratterizzato da strumenti e tecnologie in costante evoluzione».



Così, se il mercato del software segna un -0,9% rispetto al ben più pesante -3,6% riportato tra il 2008 e il 2009, il segmento maggiormente a valore del mercato, ovvero i servizi, continua a soffrire «perché le aziende avviano pochi grandi progetti e il downpricing delle tariffe non giova alla situazione» è la chiave di lettura di Capitani. Dal canto loro, le telecomunicazioni hanno, invece, segnato un anno in controtendenza, con un tasso di crescita peggiorativo rispetto al 2009, dove a pesare «è stata la guerra sulle tariffe telefoniche messa in atto dagli operatori e una diminuzione delle Tlc mobili (-3,2%) a cui si è aggiunto un prevedibile decremento (-2,6%) di quelle fisse».



Meno negativa la crescita degli apparati, per un totale di ben 4 milioni di smartphone venduti e un vero e proprio boom legato alle tecnologie per la videoconferenza. Peccato che, secondo i dati Assinform/NetConsulting, fra il 2009 e il 2010 il mercato italiano dei servizi Tlc sia sceso del 3,3% «per la prima volta con una determinazione importante della componente mobile», mentre con un -8,1%, il calo della fonia fissa si è ulteriormente accentuato. «In compenso – è la buona notizia -, gli accessi a Internet, soprattutto nella formula flat, crescono ben del 7,4%, anche se i 13 milioni di accessi in banda larga stimati a fine 2010 in Italia sono ancora lontani dalla media europea».



In questo senso, se il mobile browsing rappresenta la fetta più consistente nell’attuale mercato dei dati mobile (+3,8%), «resta indubbio che i carrier stanno compiendo un tentativo importante di riposizionarsi sul mercato dei contenuti e degli application store». Così, instabilità politica del vicino Nord Africa e prezzi del petrolio permettendo, per il 2011 le previsioni parlano di un mercato Ict italiano che, nel suo complesso, dovrebbe ridurre la propria decrescita passando dall’attuale -2,5% a un -0,1%, con una ripresa del comparto Tlc che dovrebbe raggiungere quota -0,6%, mentre l’It dovrebbe tornare al segno positivo segnando un +1,3% che, per la prima volta da tre anni a questa parte, la porterebbero a crescere più del Prodotto interno lordo italiano.



E se Capitani resta convinto che Business intelligence, Crm evoluto e gestione documentale «favorita dall’entrata in vigore dell’amministrazione digitale» saranno le tre aree che favoriranno la ripresa in investimenti infrastrutturali e in applicazioni business nel nostro Paese, per rilanciare il mercato «occorre ispirarsi alle raccomandazioni dell’Agenda Digitale Europea». Perché nonostante Angelucci abbia ricordato che nell’It nostrano le piccole realtà continuano a perdere terreno, «è dal basso che sta nascendo un nuovo ciclo di sviluppo del mercato». Con questo, l’industria Ict italiana va fatta funzionare anche con un quadro normativo che sappia incentivare le imprese virtuose, migliorare qualità ed efficienza della Pa, sostenere i processi di aggregazione delle Pmi.

Il mercato italiano dell’ICT (2008-2011)

 
2008
2009
2010
2011 (prev.)
IT (mln euro)
20.343
18.686
18.430
18.677
IT (%)  
-8,1%
-1,4%
+1,3%
TLC (mln euro)
44.120
43.085
41.800
41.530
TLC (%)  
-2,3%
-3,0%
-0,6%
Totale (mln euro)
64.463
61.771
60.230
60.207
Totale (%)  
-4,2%
-2,5%
-0,1%

Fonte: Assinform/NetConsulting

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