Quando il cloud Sms diventa strumento di business

Attiva nel mercato dell’application to person e pronta a espandersi oltreconfine, la milanese Skebby è in cerca di integratori, hosting provider e sviluppatori interessati a rivendere ai propri clienti servizi di mobile marketing Sms 2.0.

Sfruttare il canale dati Internet per veicolare gratuitamente, tramite qualunque dispositivo cellulare, un messaggio Sms. L’idea è venuta nel 2007 a Davide Marrone, informatico 26enne che l’ha trasformata in applicazione dando vita a Skebby.
Superate le prime difficoltà dovute, in un’epoca ancora pre-smartphone, a dispositivi lontani da una gestione “agile” delle applicazioni, nel 2008 la svolta per la neonata società arriva con Stefano Quintarelli e di Luigi Orsi Carbone.
Nel ruolo di business angel il primo, con piglio da presidente & Ceo il secondo, è a loro che si deve l’ampliamento del raggio d’azione di un’idea imprenditoriale che, con l’apertura al cloud, da messaggistica person to person ha esteso i propri confini divenendo strumento di business nelle mani di aziende «che dai propri sistemi informativi – ci spiega Orsi Carbone – arriva via Internet ai nostri server e da questi sul dispositivo mobile dei clienti sotto forma di breve messaggio di testo».

Un ruolo da Sms provider “goloso”, considerata la crescita del 29% riportata nel 2011 dal mercato italiano del Mobile Messaging Sms che, indagato dall’Osservatorio Mobile Markenting & Service dalla School of Management del Politecnico di Milano, ha evidenziato un valore di poco meno di 95 milioni di euro, per un equivalente di un miliardo e 450 milioni di Sms inviati da aziende verso clienti finali.

Da qui il comprensibile interesse di Skebby (fresca di rilascio del proprio sito anche in lingua inglese e pronta ad approntare una serie di investimenti mirati in Francia, Spagna e Germania – ndr) a offrire, a realtà di medie e grandi dimensioni, la possibilità di inviare brevi messaggi di testo da qualsiasi applicativo aziendale utilizzando le proprie interfacce di programmazione standard aperte anche ad aziende di più piccole dimensioni «e con competenze tecniche più contenute nell’ambito dei protocolli di comunicazione».

È il caso del Cimitero di Torino, curioso esempio di cliente della Pubblica amministrazione, che ha sostituito il totem informativo dotato di tastiera e stampante precedentemente posizionato al proprio ingresso con un numero di cellulare al quale il visitatore che non conosce o non ricorda l’ubicazione di una tomba può inviare un Sms ricevendo, in tempo reale, un messaggino che segnala la posizione corretta dove recarsi.

Ma anche di aziende produttive, case editrici, radio, partiti politici, crediti cooperativi, insegne del retail e della Grande distribuzione, fondazioni e numerose altre realtà attente a risparmiare costi migliorando, al contempo, il servizio ai clienti da raggiungere utilizzando un canale giudicato “interattivo, immediato e a valore”.

«L’obiettivo – prosegue Orsi Carbone – è far sì che qualunque sviluppatore interessato a interagire via Sms con gli utenti finali possa farlo a costi irrisori azzerando, di fatto, la barriera in entrata sia dal punto di vista della complessità tecnica legata all’invio e alla ricezione dei messaggi di testo direttamente dal proprio programma, sia dal punto di vista economico».
L’iniziativa di Skebby non prevede, infatti, un costo di setup iniziale. La scommessa sulla quale si basa il fatturato della realtà milanese è legata al successo degli applicativi dei clienti, che corrispondono a Skebby un pagamento per ogni Sms che inviano o che ricevono a loro volta.

Il risultato parla di funzionalità avanzate di mobile marketing tradotte in servizi innovativi «quali la possibilità di inviare messaggi di direct marketing attraverso l’affitto di un numero di telefono cellulare dal quale inoltrare una serie di proposte commerciali le cui risposte possono essere indirizzate sui pc o sui sistemi informativi delle aziende che hanno richiesto il servizio».

Un vero e proprio Service Crm di cui già beneficia un canale di oltre 2.200 partner affiliati di piccole dimensioni – «società di comunicazione, in primis» – ma che con il rilascio delle proprie applicazioni in modalità white label, Skebby intende allargare anche ad Asp e a hosting provider «interessati – conferma il nostro interlocutore – ad aggiungere al proprio bouquet di servizi le nostre applicazioni da rivendere alla loro base clienti».

Da qui l’introduzione di nuovi programmi di partnership a sfondo commerciale rivolti a system integrator e sviluppatori «che trovino appetibile – conclude Orsi Carbone – integrare le nostre Api nel loro sistema o in quello dei clienti vedendosi riconosciuta una fee per ogni utilizzo che quest’ultimi fanno dei servizi Skebby».

Ma non solo.
In procinto di essere rilasciato, il già citato programma all’interno del quale i prodotti non devono necessariamente appartenere a un’azienda piuttosto che a un’altra, permetterà alle terze parti di proporre la propria soluzione lasciando a Skebby il solo ruolo di engine.

Ciò detto, chi è convinto che con i suoi 160 caratteri l’Sms sia uno strumento “limitante” dovrà riflettere sull’opportunità di imparare a essere succinti, brevi ed efficaci «ricordandosi che link e Url inseriti in un breve messaggio di testo riportano gli utenti interessati su Web, contenuti mobile multimediali, siti di localizzazione e quant’altro».
La forza dirompente del mobile marketing è proprio questa.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome