L’ipotesi è che il gruppo di Cologno Monzese e l’azienda di Viale Mazzini possano uscire dal bouquet del gruppo Murdoch per approdare alla nuova piattaforma Tivusat
Mediaset potrebbe voler uscire dal regno di Sky. Ma la strada per raggiungere questo obiettivo è lunga, irta di ostacoli e passa eventualmente attraverso Tivù, il nuovo gruppo televisivo che è anche e soprattutto una nuova piattaforma satellitare controllata al 45% da Mediaset, mentre l’altro 45% è della Rai e il restante 10% di Telecom Italia. Con il passaggio al digitale terrestre ci potrebbe essere un “vuoto televisivo” per un certo numero di italiani (soprattutto quelli che abitano nelle zone più periferiche del Paese) che potrebbero non ricevere più i segnali Tv e quindi anche le reti del Biscione. Una motivazione sufficiente per giustificare dei provvedimenti: la prima mossa di Mediaset è stata quella di potenziare l’utenza Dtt in vista delle scadenze per il passaggio al digitale terrestre, cominciando a contare su uno zoccolo duro di abbonati a importo fisso mensile (8 euro), gli unici sui quali un gruppo che è anche pay come Mediaset può contare di più, in quanto più fedeli degli utenti delle carte prepagate. Inoltre questi abbonati potrebbero essere sottratti direttamente a Sky.
Le mosse del Biscione
In quest’ottica Mediaset ha comprato qualche tempo fa contenuti di buon livello dalle case produttrici Time Warner e Universal, nell’ottica appunto di affiancare i canali pay a quelli in chiaro; per gli abbonati Mediaset (con spesa comunque relativa) ha anche accettato l’aumento dell’Iva dal 10% al 20%, senza scaricarlo sui prezzi. L’altro provvedimento è appunto Tivù, nell’ottica possibile (anche se per adesso esclusa) di portare su questa piattaforma anche gli stessi canali pay di Mediaset; una strada però piuttosto costosa per i nuovi utenti, che dovrebbero spendere magari almeno una cinquantina di euro per il decoder (a meno che non sia sufficiente anche per Tivù, come pare possibile, quello di Sky; ma sicuramente il diverso sistema di criptaggio, Nds per Sky e Nagra per Tivusat, non permetterebbe compatibilità sui canali pay) e poi altro denaro per l’abbonamento. E non potrebbe naturalmente essere venduto sul sat il calcio, i cui diritti Mediaset e Telecom (ora Airplus) hanno solo per l’etere.
Cosa impedisce una rottura
Ed eccoci allora al problema dei problemi, ovvero al rapporto con Sky. Murdoch, se non può essere battuto con Tivù, può comunque essere disturbato dalla nuova piattaforma, a patto che quest’ultima abbia una certa diffusione tra gli italiani. Una cosa difficile da ipotizzare, se si considera che, in Sardegna, allo switch-off della Tv analogica gli utenti che non riuscivano a vedere bene la Dtt si sono almeno in parte buttati proprio su Sky, vedendo quindi i canali generalisti di Rai e Mediaset che sono sulla piattaforma di Murdoch (come anche La7 e Mtv). Traslocare questi canali, che sono i più seguiti di Sky (ma in Auditel il loro dato è unito a quello terrestre dei due gruppi), sulla nuova Tivù (che partirà quest’estate) significa togliere ossigeno a Sky ma anche dare vita a un’operazione complessa e dall’esito affatto certo. Per questo in Mediaset sul tema, dopo le prove fatte spegnendo l’uno o l’altro programma delle tre reti dalla diffusione sat, sono molto guardinghi e probabilmente una decisione in merito non c’è ancora. E poi, ancora, da poco su Sky è partito il canale Mediaset Plus e c’è anche, in posizione più defilata, Mediashopping.
Gli ostacoli per la Rai
Ancor più complesso il discorso per la Rai: la disdetta comunicata a Sky del criptaggio in Nds dei canali della Tv pubblica, pur prevista dal contratto con Sky, ha fatto pensare a possibili mosse contro la pay-tv satellitare. Ma c’è da considerare che appunto il contratto di Raisat con Sky è in scadenza (e quindi le manovre sono da valutare in quest’ottica), mentre scaduto è anche il Cda Rai. Se la vedranno allora il nuovo Cda e il nuovo Dg, forse più filo – Mediaset di quelli attuali. Ma alla Rai conviene davvero seguire Mediaset in una eventuale lotta a coltello contro Sky? E dove verrebbero piazzati gli attuali canali pay del gruppo se (come più volte detto) Tivusat sarà free? E poi c’è la complicazione del mega-accordo con Sky per i diritti sportivi di Olimpiadi e Mondiali. Come si vede, tutto è molto complicato e mosse e contromosse sono solo all’inizio…