Marzo 2006, «Era ora!». Il commento telefonico di Domenico Lorefice, presidente di Ready Informatica, sulla riapertura di una sede diretta di Wyse in Italia, non giunge inaspettato. Distributore storico del brand statunitense (a listino fin …
Marzo 2006, «Era ora!». Il commento telefonico di Domenico
Lorefice, presidente di Ready Informatica, sulla riapertura di
una sede diretta di Wyse in Italia, non giunge inaspettato. Distributore
storico del brand statunitense (a listino fin dal 1984), il numero uno
di Ready assicura come «anche l’ingresso sul mercato di Avnet
non può che farci piacere, perché più si parla di
una tecnologia, più la si vende». Il punto, semmai, «è
quello di recarsi presso aziende che hanno o stanno adottando terminali
server o che hanno implementato Linux come sistema operativo. Perché
non basta proporre un brand come Wyse per farsi aprire l’uscio.
Occorre individuare l’utente che si ha davanti e, se si tratta di
un cliente “inesperto”, spiegargli, per prima cosa, cos’é
la centralizzazione e a cosa servono i terminal server. Solo dopo parlargli
dei thin client da mettere al posto dei pc». E qui la brand
awareness ci mette del suo.
«Per aver successo – riprende
Lorefice – occorre andare dietro a tecnologie come quelle proposte
da Citrix, che per prima si è inventata il modo di centralizzare
Windows. In questo modo, tutti i programmi sono eseguiti su un unico server
e i pc vengono utilizzati come emulatori di terminali. Con un evidente
vantaggio, quello di avere un’elaborazione centrale, vista da remoto.
Lungo la strada non corrono dati, che rimangono così protetti e
sicuri». Ma il mercato italiano, si sa, è particolare:
poche grandi aziende e una miriade di piccolissime.
«I soggetti con i quali possiamo parlare – ammette Lorefice
– sono pochi e i concorrenti tantissimi. Ma se nell’enterprise
la concorrenza con gli hardware vendor è troppa, nella Pmi contano
la fiducia nel partner e il risparmio economico alle quali possiamo condurle.
Anche se non è facile convincerle. Non a caso stiamo bussando anche
alle porte della Pa».