Il piccolo ufficio o la casa moderna connessi a internet richiedono che il segnale Wi-Fi sia stabile e performante in modo che computer, smartphone, ma anche sensori, interruttori e assistenti vocali, possano comunicare fra loro e verso la rete nel migliore dei modi. Lo sa bene Amazon, che con il suo ecosistema centrato su Alexa ha bisogno che internet raggiunga agli angoli più remoti delle abitazioni senza usare alcun cavo.
Con questa visione in mente, l’azienda ha acquistato all’inizio del 2019 la startup californiana eero e il suo omonimo router mesh dal design accattivante. Ora che i prodotti sono stati resi disponibile in Italia, abbiamo provato per i lettori di 01net il kit che comprende tre nodi, venduto di listino a 279 euro e dedicato ad abitazioni o uffici fino a 460 mq. Il kit contiene tre router identici, acquistabili anche singolarmente al prezzo di 109 euro e idealmente configurabili in una sola unica rete interconnessa o in più reti distinte, perdendo però così il vero vantaggio che la tecnologia di eero offre.
Facile da estendere
In un ambiente mesh il componente principale è il nodo, qui presente in tre unità. Ognuno è di fatto un router Wi-Fi completo, dotato di un design morbido in bianca plastica lucida grande meno di 10 cm per lato, con un unico Led multicolore disabilitabile qualora possa dare fastidio, come nell’installazione in camere da letto.
È pensato per essere posizionato come soprammobile, su mensole, tavoli o scrittoi, richiedendo il solo collegamento dell’alimentatore esterno per la corrente elettrica, con l’unica esclusione del nodo principale che va collegato via Ethernet al router di casa. Sul retro sono presenti due porte Gigabit Ethernet con tecnologia auto-sensing, capaci cioè di impostare la velocità di trasferimento dati secondo quando presente dall’altro capo del filo e adatte a essere usate per connettersi alla WAN, tipicamente rappresentata dal modem del fornitore di servizi internet, o alla rete locale LAN, integrando in rete mesh anche i dispositivi non dotati di scheda Wi-Fi o con supporto a versioni precedenti, e quindi più lente, del protocollo senza filo.
Installazione semplicissima
L’installazione segue quello che ormai è lo standard in questo tipo di prodotti: occorre infatti collegare il primo nodo al router domestico tramite cavo Ethernet fornito nella confezione, riavviare il router e successivamente alimentare il nodo eero. In pochi secondi verrà mostrata una luce blu lampeggiante, a indicare che il sistema è pronto a essere configurato dall’app che viene fornita per smartphone iOS e Android. La configurazione avviene sfruttando Bluetooth e viene guidata in pochi semplici passi nell’app, interamente tradotta in italiano e corredata di disegni esplicativi.
Per poter procedere occorre creare un account eero, operazione che richiede il solo inserimento del proprio numero di cellulare, dell’indirizzo e-mail e l’accettazione dei termini di servizio; nessuna password viene richiesta in quanto viene inviato un PIN temporaneo al numero di telefono indicato.
La procedura, seppur estremamente semplice, pone qualche dubbio in merito alla privacy, rendendo l’utente estremamente riconoscibile all’azienda controllata dal colosso americano; la lettura dei termini di servizio italiani rassicura sul fatto che eero raccoglie fondamentalmente dati legati alle performance dei suoi prodotti, non registrando informazioni sul traffico; vengono però inviati al server centrale e analizzati tutti gli indirizzi fisici dei dispositivi che si connettono alla rete.
La sicurezza del sistema
L’app, di fatto l’unico modo per poter gestire il sistema eero, guida l’utente in tutte le funzioni principali; presenta alcune schede, soprattutto ai primi utilizzi, che indicano come migliorare la sicurezza della rete e tenere aggiornato il sistema, operazione quest’ultima fortemente consigliata per assicurarsi di avere le ultime patch di sicurezza, ma anche le ottimizzazioni all’algoritmo di routing mesh al quale l’azienda lavora. Amazon invoglia i ricercatori indipendenti a scovare potenziali falle di sicurezza e a segnalarle al produttore, garantendo un bug bounty program, ovvero un premio economico che incentivi proprio nella caccia al bug e nella condivisione con i progettisti.
Grande risalto viene dato alla possibilità di creare profili dedicati ai diversi utenti, ma anche alle varie appliance domotiche; i profili trovano particolare valore nel raggruppare i device che possono usare i diversi minori che abitano in famiglia, impostando loro fasce orarie nelle quali permettere l’accesso alla rete, bloccando la navigazione nelle altre; con un solo tap sull’icona del profilo lo si può mettere in pausa anche fuori dalle fasce selezionate, convincendo il figlio ad andare a fare i compiti o verificando se la console dei videogame sta impedendo il corretto utilizzo di un software di videochiamata.
La pagina di aiuto che viene mostrata la prima volta che si prova a creare un profilo indica fra le caratteristiche salienti dei profili la possibilità di filtrare la navigazione verso contenuti non adatti, componente che fa parte di un pacchetto di funzioni extra denominato eero Secure. Esplorando il sito dell’azienda produttrice si scopre però che tale funzionalità, come anche la versione estesa Secure+ arricchita di tanto software specifico per la sicurezza veramente valido, sono disponibili solo negli Stati Uniti d’America e in Canada, mentre ancora non viene indicata una possibile data di espansione verso l’Italia.
Assistenti vocali
Alexa può parlare con i vari nodi della rete eero installando una skill specifica dotata di funzionalità interessanti: oltre al controllo delle reti Wi-Fi privata e ospiti o specifici profili utente, che possono essere sospesi mediante un pratico comando vocale, viene reso disponibile lo spegnimento delle luci Led come fossero lampadine e un meccanismo per cercare dispositivi Wi-Fi dispersi in casa, come per esempio un telefonino. Eero infatti può indicare a quale nodo è connesso con maggior forza permettendo di restringere il campo nella sola area coperta dal nodo indentificato; tale funzione migliora all’aumentare del numero di nodi installati in casa e risulta comoda se pur non precisissima nella sua localizzazione.
Oltre all’ecosistema di Amazon viene supportato anche Apple HomeKit e in particolare le funzionalità di sicurezza che richiede siano supportate dagli access point Wi-Fi, ovvero la creazione di firewall dedicati a ciascun componente domotico capaci di bloccare le interazioni malevole verso di essi e fra di essi. Tale impostazione è un componente chiave per rendere più protetta la casa dato che sempre più spesso vengono usati come punti di accesso proprio i prodotti che tanto affascinano ma che talvolta hanno un software a bordo non sempre aggiornato.
Laboratorio di novità
Una considerazione importante sul prodotto viene dal fatto che il software viene costantemente sviluppato e fatto evolvere. Si trova traccia di questo nei changelog degli aggiornamenti firmware, ma soprattutto nelle opzioni che fanno parte della sezione dell’app denominata eero Labs. Qui è possibile attivare caratteristiche accessorie giudicate ancora acerbe per essere fornite a tutti e identificate dalla dicitura Beta. Trovano posto qui ottimizzazioni all’algoritmo di selezione della banda Wi-Fi, atte a far migrare tutti i dispositivi che le supportano verso quella a 5 GHz, più libera da interferenze e performance.
Ci sono anche configurazioni speciali per la qualità del servizio che permettano ai computer che eseguono videoconferenze e videogiochi di avere maggiore banda dedicata, limitandola agli altri utilizzi meno sensibili a problemi di latenza e il supporto a tecnologie di cifratura della connessione più recenti, nello specifico WPA3, e così via. Ognuna di queste opzioni può essere attivata e spenta quando lo si desidera, potendo saggiare così il beneficio che può portare e decidendo se può essere utile alla propria rete domestica.
Un Wi-Fi non proprio all’ultimo grido
La connessione wireless fra i nodi della rete eero è gestita in automatico dalla tecnologia proprietaria TrueMesh, capace di indirizzare il traffico in modo intelligente selezionando il punto di accesso più potente e meno congestionato, e costruendo in autonomia la scelta di percorso migliore e trasparente, senza che l’utente debba configurare alcuna regola.
Il segnale Wi-Fi che viene generato dalla rete è in generale stabile, grazie al fatto che a ogni nodo vengono affidate in genere una o due stanze e che così si possono evitare muri e altri impedimenti atti a peggiorare la qualità. Nelle nostre prove, il passaggio da un nodo all’altro è risultato sempre fluido, senza che gli SpeedTest subissero interruzioni o degrado sensibile delle performance.
La velocità massima è dichiarata adatta per abitazioni dotate di connessione in uscita fino a 350 Mbit/s, dato confermato misurando la velocità di rete via Wi-Fi posizionando uno smartphone recente vicino al nodo principale. Nei nodi secondari abbiamo misurato velocità di picco ridotte anche di un terzo, in una situazione di rete comunque ricca di device connessi e con una topologia di abitazione non di certo ideale. Tale misurazione è comunque sufficiente a garantire un’ottima qualità nello streaming video anche in 4K e penalizza solo i trasferimenti all’interno della stessa abitazione.
Amazon ha sul mercato anche una versione Pro del sistema eero, dotata di performance decisamente più generose grazie al raddoppio della banda a 5 GHz.