Intervista a Daniele Lombardo, Digital & Marketing Director di TeamSystem.
Abbiamo realizzato un ciclo di interviste con le principali società ICT e digitali sul 2021, alla luce del tema del Recovery plan, il piano per la ripresa, economica e sociale, delle nazioni europee.
Il governo italiano lo ha chiamato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Europa ha varato la formula Next Generation EU. A noi, nella sede che ci compete, quella tecnologica, piace declinarlo come Next Generation IT: IT inteso, sia come Information technology, sia come Italia.
Otto domande, le cui risposte ci consentono di portare a evidenza la posizione della società e a costruire un quadro complessivo di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
Il contesto di partenza, dunque, è quello del Recovery Plan. Dei 196 miliardi di euro che potrà investire il nostro paese, quasi 49 miliardi saranno destinati alla trasformazione digitale della società italiana. Ma il digitale entrerà anche negli altri settori: la sanità, l’istruzione, le infrastrutture e la transizione verso la sostenibilità energetica e ambientale. In tutti questi ambiti il ruolo dell’ICT sarà centrale nel 2021.
Li affrontiamo sulla base di sette argomenti più uno: tecnologie per il recovery plan, smart working, data driven, cloud, cybersecurity, intelligenza artificiale, 5G. L’ottavo elemento è quello “celato” nel DNA della società e connota in modo inequivocabile e distinguibile la cifra tecnologica, il contributo che darà allo sviluppo digitale nazionale.
Intervista a Daniele Lombardo, Digital & Marketing Director di TeamSystem.
Nel contesto del recovery plan – next generation IT, quali sono le leve tecnologiche che andranno mosse per prime, per ottenere quali obiettivi?
Riteniamo che l’obiettivo debba essere la ripartenza del sistema paese dopo la difficile situazione affrontata da tutte le aziende e i professionisti a causa dell’emergenza Covid-19. Sarà necessario puntare in modo sempre più significativo sul digitale per dare un boost di competitività a tutto il tessuto imprenditoriale.
A tal fine, tra le altre cose, dovranno essere prioritari gli interventi a completamento del processo di digitalizzazione del ciclo ordini, sulla trasformazione digitale, grazie a solidi programmi di industry 4.0, dei settori produttivi e manufatturieri per supportare l’export di tutto il sistema economico, e di sostegno allo sviluppo e all’adozione del fintech e dell’ecommerce.
Lo smart working diventerà strutturale: con quali impatti tecnologici e organizzativi, in termini di workflow?
L’emergenza che stiamo affrontando ha cambiato in modo radicale i paradigmi tradizionali. In questa nuova normalità lo smart working è diventato imprescindibile per sostenere la produttività delle aziende e per assicurare la sicurezza del lavoratore. Però, deve essere applicato nel modo giusto. Per renderlo efficace a tutti gli effetti, infatti, serve la completa disponibilità dei sistemi in cloud che passa dalla digitalizzazione di tutti i processi aziendali. Solo in questo modo le aziende e i dipendenti potranno sfruttare a pieno le potenzialità di questo nuovo modo di lavorare.
Stiamo costruendo una società che deve imparare a coltivare i dati sin da quando nascono. Cosa servirà fare, soprattutto sul fronte delle Pmi?
Oggi le Pmi devono focalizzarsi sugli investimenti in competenze nella gestione e analisi dei dati. È fondamentale puntare in modo deciso sulla creazione della cultura del dato come driver per la crescita del business e come supporto essenziale per perdere le decisioni consapevoli volte alla crescita aziendale.
Nel 2021 il cloud sarà per tutto e per tutti: il multicloud diventa la nuova pista di decollo?
In una prima fase il multicloud sarà cruciale per le grandi organizzazioni più che per le Pmi, dove gli ambienti multicloud sono volti a garantire l’operatività dei sistemi aziendali. Questi ambienti offrono alle aziende un backup disponibile e altamente scalabile per dati, flussi di lavoro e sistemi.
Al pari della salute, la sicurezza è sempre più un tema da regia nazionale. Per quella digitale l’Italia è chiamata a fare un passo avanti. Cosa servirà per compierlo?
Nel mondo di oggi la sicurezza è un aspetto centrale per tutte le aziende ma anche in questo caso ritorna un tema fondamentale: c’è la necessità di creare competenze specifiche che possano guidare le imprese attraverso dei percorsi volti a proteggerle dalle minacce esterne. In aggiunta, vista la complessità del tema, sarebbe utile la creazione di una regia comune per orchestrare tutti gli sforzi degli attori del tessuto imprenditoriale al fine di proteggere l’intero sistema.
Sdoganata dalle applicazioni consumer, l’intelligenza artificiale non sembra più essere un “nemico” della società. In che modo la vedremo messa a frutto per la crescita del Paese?
L’intelligenza artificiale è un nuovo fattore di produzione e può rivelarsi una leva molto importante per le strategie di crescita delle imprese. Per fare un esempio, può modificare il modo in cui il lavoro viene percepito e rafforzare il ruolo delle persone alla guida dei processi di crescita lavorativa. Grazie a questo nuovo approccio il lavoro e le risorse potranno essere utilizzati in modo molto più efficace consentendo ai lavoratori di concentrarsi su ciò che sanno fare meglio, come immaginare, creare e innovare, creando maggior valore aggiunto. Inoltre, a differenza di soluzioni di automazione tradizionale, l’innovazione alimentata dall’intelligenza artificiale permette l’automatizzazione di attività fisiche complesse che richiedono adattabilità e agilità, sfruttando la dote di auto-apprendimento propria dell’intelligenza artificiale.
Il 5G è alle porte. Come si potrà partire contestualizzandolo nei settori del recovery plan?
Il 5G è una tecnologia davvero rivoluzionaria che porterà ondate di innovazione per tutto il sistema produttivo. Grazie alle velocità elevate, all’enorme capacità in termini di dati e alla bassa latenza, il 5G permetterà alle aziende di trasformare il proprio business sfruttando a pieno tutte le potenzialità del digitale, dai processi core, al retail passando per lo smartworking e l’utilizzo dell’IoT attraverso la connessione delle macchine.
L’ottavo elemento: cosa caratterizzerà l’agire di TeamSystem nel 2021?
Coerentemente con il nostro percorso saremo ancora e se possibile di più al fianco delle Pmi e dei professionisti con l’obiettivo di migliorarne la competitività attraverso il digitale. Proseguiremo sulla strada che abbiamo tracciato nel 2020 con il lancio delle nostre soluzioni di fintech come, ad esempio, Incassa Subito grazie alla quale le imprese anche piccole hanno la possibilità di cedere i crediti commerciali acquisendo nuova liquidità.
Non ci limiteremo a questo, perché continueremo a puntare in modo significativo sul miglioramento di TeamSystem HR e Dipendenti In Cloud, piattaforme che permettono alle aziende di gestire in modo semplice ed intuitivo non solo tutti gli aspetti afferenti alla gestione del personale, ma anche di dialogare direttamente con i consulenti del lavoro, e Digital Box e Check Up d’impresa che consentono ai professionisti di evolvere il proprio ruolo diventando veri e propri consulenti finanziari mantenendo un’alta operatività anche da remoto grazie agli strumenti di collaboration.