Il distributore Linux sembra indicare quale potrà essere la propria futura strada di sviluppo, inaugurando un’offerta di applicativi per l’ambiente open source.
Una previsione di Idc ha determinato che le revenue dei database relazionali e relazionali a oggetti su Linux e su altre piattaforme open source cresceranno dai 42 milioni di dollari dello scorso anno fino ad arrivare ai 7,8 miliardi di dollari nel 2005. Probabilmente per rientrare in queste cifre e alimentare il mercato, Red Hat ha concretizzato una mossa importante, con il nuovo database Red Hat Linux, già anticipato la scorsa settimana e ora lanciato ufficialmente come la scelta “meno costosa e complicata” per le piccole e medie imprese. Red Hat Database, prima offerta database con anima open source della società, è basato su PostgreSql 7.1 ed è ottimizzato per il sistema operativo Red Hat Linux 7.1. Il database include Red Hat Installer per l’installazione streamline guidata, una più ampia documentazione per PostgreSql, supporto per transazioni importanti per ambienti informatici intensivi e capacità di advanced locking, per assicurare l’integrità dei dati. Red Hat Database include anche supporto per funzioni object oriented e supporto per linguaggi di programmazione multipli inclusi C/C++, Php, Perl, Python, Tcl/Tk ed Embedded Sql.