Lo specialista Linux vara una proposta tecnologica indirizzata alle realtà che intendono migrare da un ambiente Unix.
Per accelerare l’adozione delle tecnologie open source all’interno delle grandi realtà aziendali Red Hat ha annunciato la prima serie di ambienti operativi specializzati basati su Linux e rivolti in modo specifico alle imprese che intendono migrare dall’ambiente Unix al sistema operativo free. Il primo di questi prodotti farà parte della nuova Enterprise Platform Series e si chiamerà Red Hat Advanced Server, un sistema operativo per server che vanta particolari funzionalità gestionali e garantisce un livello di prestazioni e scalabilità più elevato. In passato Red Hat si era concentrata su una tipologia di prodotto a “singola taglia” ma oggi vuole rispondere alla crescente esigenza di differenziazione da parte di aziende che chiedono funzioni come il clustering, la gestione centralizzata, o l’alta disponibilità.
La speranza è che con queste nuove edizioni superprofessionali Linux possa strappare quote di mercato significative a fornitori come Sun e Hp, che secondo Red Hat continuano a offrire soluzioni molto più costose, sia in termini di prezzo di acquisto che di costi di manutenzione. La società cita al proposito un recente studio della Idc sul total cost of ownership, dal quale risulterebbe un potenziale risparmio del 50% sui costi per utente di Linux rispetto a Unix nelle normali realtà intranet-Internet. Nel caso degli ambienti di calcolo di tipo collaborativo, l’abbattimento della spesa per utilizzatore sarebbe addirittura del 75%. Il Linux Enterprise Platform Series di Red Hat ha già ricevuto il marchio di approvazione di software house come Oracle, Veritas, Sap, Tibco e Borland.