La società, primo partner Platinum di Oracle, si prepara a qualificarsi anche nelle aree Exadata ed Exalogic.
È stata la prima azienda a livello mondiale ad accedere alla nuova qualifica Platinum Partner appena varata da Oracle.
«In realtà la specializzazione è il tratto distintivo della nostra azienda, che si è sviluppata come una boutique di competenze – spiega Filippo Rizzante, Executive Partner di Reply –. Così siamo stati i primi al mondo a specializzarci sulla Business Intelligence; in Italia si contano attualmente tredici specializzazioni sul mondo Oracle, e di queste Reply ne ha nove».
Reply si è sviluppata secondo il modello di azienda rete: un network di realtà ciascuna con una forte specializzazione in un segmento verticale.
«Ogni volta che si aggiunge una competenza, si crea un nuovo satellite – spiega Rizzante -. Questa strategia può sembrare complessa, in realtà, seguendo questa linea siamo in grado di privilegiare le competenze e l’expertise verticale. Non solo. In questo modo ogni alleanza che Reply sigla con un operatore del mercato diventa di per sé strategica, perché affidata a una azienda del gruppo che la svilupperà come proprio core business. È un vantaggio, questo, che le aziende monolitiche non sono in grado di garantire».
Lo stesso modello Reply persegue anche all’estero, nella sua strategia di espansione europea, partita dai due mercati più maturi: Germania e Inghilterra.
In Germania, Reply è partita con una acquisizione, rilevando una società fortemente specializzata nel mondo Siebel, procedendo poi con la costituzione dei diversi satelliti. Oggi il network conta una dozzina di aziende. Stesso percorso in Inghilterra, dove Reply è partita acquisendo Glue e dove ha poi dato vita a quattro startup, con un focus particolare nel mondo Telco.
Per quanto riguarda la nuova qualifica e, soprattutto, la nuova Oracle emersa da OpenWorld 2010, Rizzante ha le idee chiare: «Per un’azienda come la nostra, le certificazioni rappresentano uno stimolo a mantenere sempre aggiornate le nostre specializzazioni. Per i clienti, invece, dovrebbero costituire una forma di garanzia e di tutela, quando scelgono i partner ai quali affidarsi, soprattutto ora che per accedere a determinati livelli di qualificazione i livelli sono diventati più stringenti».
Quanto alle tecnologie, «investiremo sicuramente nel mondo appliance, Exadata ed Exalogic, che si indirizzano allo stesso target da noi presidiato. La nostra intenzione è quella di creare un laboratorio dedicato a Exadata, nel quale sviluppare dei proof of concept insieme ai nostri clienti con i loro dati. Non siamo erogatori di data center, però questa è una nuova area di specializzazione nella quale siamo pronti a impegnarci».
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