Ormai non è più possibile disgiungere la logica del profitto di un’impresa dal suo senso della partecipazione alla società. Lo hanno capito le realtà tecnologiche, che si stanno muovendo su più fronti. Spesso, la filantropia si unisce a un più generale comportamento responsabile.
Per fortuna non ci vuole uno tsunami per far uscire allo scoperto il senso etico delle società tecnologiche, ovvero per comprendere quali attività fanno nel contesto di quella che si chiama Corporate social responsability e che vanno da una corale spinta alla filantropia a una più generale attitudine a un agire quotidiano responsabile. Subito una notazione: non si tratta, per fortuna, di pauperismo malvestito, di carità pelosa. Lo si capisce dal contenuto delle iniziative prese, dai modi e dai metodi per fargli avere effetto.
Anche perché si sta affermando un nuovo paradigma manageriale, cosiddetto delle 3p (people, planet, profit) che identifica la Csr come valore aziendale. È nota da tempo la posizione di Microsoft, che per bocca di Bill Gates, anni fa, aveva preso una direzione in tal senso. Come altrettanto nota è linclinazione di Nokia, che già dal 1997 ha un codice di condotta che definisce le responsabilità etiche e legali della casa finlandese nei confronti della società. Ma ora ci si sta muovendo su un terreno comune di praticità. Esempio: una recente indagine dellIsvi (Istituto per i Valori dImpresa) ha stabilito che unimpresa italiana su tre stanzia per azioni etiche fra 40 e 100.000 euro allanno. Altro esempio: Asso.It (Associazione nazionale dei fornitori di apparecchiature It) a Inprinting 2005 e DocuBusiness, farà stampare a tutti gli espositori presenti solo materiale da indirizzare a iniziative sociali (libri per scuole, campagne per raccolta fondi Onlus, materiale di sensibilizzazione). Cera una volta la Pubblicità Progresso alla tv. Ora cè la Csr al computer.
E ora cè Sodalitas. Lassociazione italiana per la promozione della responsabilità dimpresa, ha recentemente assegnato il Sodalitas Social Award a una quindicina di aziende che, nel corso dellultimo anno, si sono distinte per aver saputo coniugare con successo competitività e responsabilità sociale. Il premio, giunto alla terza edizione, è una delle iniziative promosse da Sodalitas per diffondere fra le realtà aziendali italiane la cultura dellascolto dei bisogni della comunità. Attiva da dieci anni, Sodalitas è partner italiano del network europeo di Csr che promuove una gestione aziendale socialmente responsabile. Una misura di come il tema abbia presa in Italia è data dal numero (più di 140) e dalla qualità dei progetti che le aziende, dalle Pmi alle filiali di multinazionali, hanno proposto alla giuria del Sodalitas Social Award. Fra le varie realtà coinvolte, anche le società che producono tecnologia si sono dimostrate sensibili ai temi della responsabilità sociale.
La spinta energica delle Tlc
Nel mondo delle telecomunicazioni, per esempio, si segnalano le esperienze di Tim, Wind e Vodafone. La prima ha posto al centro del suo intervento sociale la tutela della salute degli immigrati, favorendo lorganizzazione di centri speciali di assistenza sanitaria presso le Asl, in collaborazione con Medici Senza Frontiere (Mds). Il programma, che porta il nome di "Un mondo per tutti", parte da unindagine di Mds che evidenzia unelevata mortalità infantile fra gli immigrati, specie clandestini. Su questo problema, che chiama in causa tutta la comunità, Tim ha localizzato aree di intervento specifiche, come la provincia di Siracusa e la circoscrizione di Roma Tiburtina, con la prospettiva di estendere liniziativa in Asl della Regione Campania. Una menzione speciale del Sodalitas Social Award è stata conferita a unulteriore iniziativa di Tim, che intende integrare sviluppo tecnologico e sensibilità verso le esigenze peculiari della comunità. Si tratta di un software, installato gratuitamente, che permette a non vedenti e ipovedenti di utilizzare tutte le funzioni del telefonino, guidati da una voce elettronica che legge il display.
Il coinvolgimento attivo di risorse umane e clienti è una delle leve su cui ha puntato Vodafone, nella promozione del dialogo fra azienda e società civile. Il progetto "Donazioni volontarie dei dipendenti", per esempio, ha consentito a questi di scegliere un ente noprofit cui donare mensilmente per un dato periodo una somma stabilita, mentre i clienti hanno avuto la possibilità di inviare un "Super Sms Solidale" fino a 5 euro di importo a favore di associazioni che operano in contesti di infanzia disagiata, come Unicef e La Fabbrica del Sorriso. Il claim "Passion for the world around us" sintetizza, infine, lo scopo della fondazione Vodafone, le cui attività si sviluppano in diverse direzioni, dalla valorizzazione dei beni artistici alla tutela dellambiente. Anche nel mondo delle Tlc, il concetto di responsabilità sociale assume varie forme di applicazione pratica e si orienta verso diversi stakeholder. Wind ha guardato soprattutto al miglioramento della propria organizzazione interna, promuovendo attività di formazione, valorizzazione e premio delle competenze individuali. Un nuovo sistema intranet ha permesso ai dipendenti di ottenere informazioni di supporto alla loro vita in azienda, mentre il servizio Contact Sa 8000 ha consentito loro di segnalare eventuali criticità e suggerimenti. Wind si è impegnata, inoltre, per adeguarsi ai parametri internazionali di sicurezza, ottenendo le certificazioni necessarie e richiedendo ai propri partner il medesimo adeguamento. Quanto alla realtà esterna allazienda, Wind ha partecipato a varie iniziative di solidarietà attraverso donazioni via Sms, a favore di Telethon, dellOssezia e dei Paesi colpiti dal maremoto nel Sud-Est asiatico.
Anche le società che progettano e realizzano tecnologie informatiche hanno aderito alliniziativa di Sodalitas. Una menzione speciale è stata conferita a Ibm, che ha puntato sulla sinergia fra tecnologie e know how dei dipendenti, messa a servizio degli enti no profit del territorio. Il progetto, denominato "On demand community", è stato condotto a livello internazionale, laddove fossero presenti sedi della società.
I dipendenti o i pensionati Ibm, impegnati in attività di volontariato presso un dato ente per almeno 40 ore, hanno potuto ottenere dallazienda una donazione a favore dellente stesso, consistente in una somma di denaro o in attrezzature tecnologiche. Liniziativa, che incanala lattività dei volontari e il sostegno finanziario dellazienda, ha coinvolto nello scorso anno 30.000 iscritti in tutto il mondo, con un accumulo di circa un milione di ore di volontariato.
Lattenzione allambiente circostante, altro tema che coinvolge laspetto etico della partecipazione sociale (si veda a pagina 26) ha caratterizzato limpegno di StMicroelectronics, che ha aderito al programma di coordinamento dei Mobility Managers del Vimercatese, puntando alla riduzione di 800 unità il numero dei dipendenti che utilizzano lauto nel percorso casa-lavoro.
Il progetto si è realizzato sia attraverso il dialogo con le realtà, esterne allazienda, delle istituzioni (Provincia di Milano) e delle società di trasporti (Atm, Trenitalia, Autostradale), sia mediante lorganizzazione di un portale intranet dedicato alla mobilità.
I dipendenti hanno potuto rivolgersi a uno speciale Mobility Point o consultare il sito Web per ottenere informazioni sui trasporti, nonché usufruire di navette, di abbonamenti Atm a prezzi agevolati e di servizi di car sharing. Lazienda si è impegnata, inoltre, nella riduzione dei quantitativi emessi di anidride carbonica e pubblica annualmente i risultati raggiunti nella propria Dichiarazione Ambientale.
Lontane dalle sedi aziendali sono, invece, le principali aree di intervento di Siemens, che ha scelto di garantire il diritto allo studio ai bambini di Addis Abeba, contribuendo alla ristrutturazione di una scuola e al sostegno materiale dei minori che la frequenteranno. Liniziativa si è svolta in collaborazione con il Ciai (Centro Italiano Aiuti allInfanzia), cui Siemens ha inviato fondi raccolti grazie a una capillare opera di informazione di partner, dipendenti e clienti. A livello mondiale, la Siemens Caring Hands Foundation si impegna per lassistenza economica dei paesi in stato demergenza, mentre la sede italiana sensibilizza la propria forza lavoro alla donazione di sangue, organizzando con lAvis campagne di raccolta allinterno delle sedi aziendali.
Innovazione a servizio della realtà economica italiana e formazione del personale della Pubblica amministrazione sono al centro anche dellimpegno del Consip, ente che punta a favorire i processi dacquisto di beni e servizi It per la Pa. Parallelamente a questattività virtuale, Consip ha operato per la valorizzazione delle competenze del personale operante presso il Ministero dellEconomia e delle Finanze, attraverso programmi sia di alfabetizzazione digitale, per il conseguimento dellEcdl, sia di e-learning su tematiche di interesse generale.
Nel contesto di Sodalitas era presente anche Hp, con un progetto specifico orientato a superare gli ostacoli che persone scarsamente abili hanno quando approcciano il mondo della produzione. Si tratta di Disability mentorship day, una giornata di open door di Hp, fatta con associazioni e università, a beneficio dei disabili, per il loro avviamento al mercato del lavoro, con cui Hp punta a far capire come si lavora in unazienda e ottiene anche un database dei migliori soggetti interessati a entrare a farvi parte.
Perché lo fai?
In materia di eventuale "obbligatorietà" alle azioni di Csr, Renato Sommacal, un manager senior della società (37 anni di servizio), che cura la parte filantropica della Corporate global citizenship (nome che Hp dà al contesto delle proprie attività etiche) ha le idee chiare: "Non ci obbliga nessuno a farlo. Siamo mossi solo da quello che abbiamo dentro. Noi abbiamo nel genoma il servizio agli altri. Basti pensare che le mogli dei fondatori di Hp, agli esordi della società, portavano il caffè agli altri dipendenti nei minuti di pausa. è proprio una tradizione americana di servizio agli altri. Dave Packard aveva bene espresso il senso di contributo alla società, oltre a quello del profitto, dicendo che "molti credono erroneamente che la sola ragion dessere di unazienda sia il profitto, ma il vero motivo per cui Hp esiste è per dare il suo contributo". Non facciamo progetti di Csr sulla base dei numeri. È parte di tutto lagire aziendale, che prende inizio sin dalla creazione di prodotti non invasivi sullambiente e si ripercuote sulla loyalty dei clienti".
Insomma, secondo Sommacal non può esistere una cifra predefinita, un valore che simboleggi la Csr. "Lanno scorso in Italia abbiamo destinato un milione di euro, nel mondo fra i 50 e i 60 milioni di dollari. Ma si deve parlare di filoni di investimento che variano nel tempo. Si è passati dal digital divide al digital village e poi alla digital community. Per esempio, ne abbiamo costituita una, la prima, tre anni fa, a S.José, in California, per favorire lalfabetizzazione degli immigrati di origine ispanica. Sono destinazioni di budget, oltretutto, che non si deducono dalle tasse, diamo tutto in comodato duso".
E a proposito del tema del Digital divide, di cui tanto si è parlato qualche anno fa, in maniera esplicita, anche dai palchi dei concerti (con il leader degli U2, Bono) a tirare le fila dei sensibili al problema, continua a esistere? È percepito dalla comunità tecnologica ancora come tale?
"Negli ultimi anni – osserva Sommacal – la Csr è cresciuta in tutta lindustria It. Però cè chi si fa bello con queste cose e chi invece agisce quasi in silenzio. Come Vodafone, Microsoft e StMicroelectronics, che fanno cose eccellenti. Noi preferiamo far parte di questa seconda categoria. E se proprio ne dobbiamo parlare, perché sollecitati, ecco due esempi: nonni e nipoti in Internet, in collaborazione con la facoltà di Sociologia di Milano, o i corsi per i genitori dei ragazzi di Lodivecchio". Il tutto anche a fronte di uno scetticismo che è sempre dietro langolo. "A volte – racconta Sommacal – laddove ci sono proprio i ragazzi di mezzo, la gente pensa che si voglia vendere. Ma quando ci ascoltano, capiscono il valore delliniziativa". Per chiudere, qualche numero che fa capire il senso delle azioni di Csr di Hp in Italia. Nel 2004 ha portato avanti 20 progetti, per un totale di un 1,3 milioni di dollari. Fra i destinatari ci sono state 3.000 persone in ambito scolastico, più vari utenti di ospedali e musei. Nel complesso, la struttura Csr di Hp è composta da 5 persone, fra cui lamministratore delegato, il che dà lidea di quanto il coinvolgimento del vertice aziendale sul tema sia forte. Al di la di ciò, in Hp se un dipendente vuole farsi promotore di un progetto di Csr a titolo personale, lo può presentare e lazienda lo sostiene per il 75% della realizzazione. Questi sono fatti.