Facciamo un po’ di ordine tra i numerosi standard e le diverse velocità di trasmissione disponibili provando sei kit composti da Access Point e PC Card con velocità da 54 a 108 Mbps
aprile 2004 Gli ultimi dati di mercato riportano un sostanzioso incremento
del numero di reti wireless installate, in particolare nelle abitazioni e nei
piccoli uffici, mentre nella media e grande azienda la sua diffusione procede
meno speditamente.
Se da una parte il segmento SOHO (Small Office Home Office) apprezza
la versatilità e facilità di installazione delle reti wireless,
in azienda è molto sentito il problema della sicurezza dei dati e ciò
frena l’introduzione in questo ambiente.
Cuore della rete wireless è il dispositivo chiamato Access Point
(AP) collegato ad una rete fissa LAN o una connessione Internet. L’AP
può disporre anche di funzionalità router dotato di porte
Ethernet per la connessione via cavo con altri computer, o includere
delle porte per il collegamento di una stampante (Print Server) che può
essere condivisa tra tutti computer collegati. L’Access Point trasforma
le informazioni che viaggiano sul filo in segnali digitali trasmessi via etere
a velocità variabili a seconda dello standard utilizzato.
La velocità di trasmissione varia da 11 a 108 Mbps
in base allo standard supportato dall’AP e dai client. Come orientarsi
nell’acquisto tra i vari standard, prezzi e tipologie, router o AP, presenti
sul mercato?
A casa o nel piccolo ufficio, versatilità
per differenti esigenze
Per gli utenti che non sono interessati ai problemi di protezione dei dati,
che usano la WLAN per trasferire i dati tra due PC e si collegano a Internet
sporadicamente, un AP 802.11b o b+, a 11 e 22 Mbps, è il migliore compromesso
d’acquisto.
Se invece si ha un PC collegato sempre a Internet è meglio orientarsi
su un AP con funzionalità router di basso prezzo, i router includono
dei meccanismi come NAT e firewall che aiutano a difendersi dai tentativi di
intrusione.
Se la connessione wireless è utilizzata per la trasmissione di segnali
audio e video è necessario un AP che trasmetta alla più alta velocità
possibile, quindi in standard 802.11g o una delle sue derivazioni, 100
Mbps o Super G da 108 Mbps. Per questo tipo di utilizzo si deve prestare
attenzione a limitare il numero di client attivi collegati, pena un decadimento
delle prestazioni.
Il sistema di trasmissione wireless non fa nessuna differenza tra dati audio,
video e i file di tipo testo, pertanto se nel corso una trasmissione video un
altro computer inizia a trasmettere dei dati il video può rallentare
o fermarsi.
Il nuovo standard 802.11e, in fase di studio, includerà una specifica
per la priorità delle trasmissioni audio e video su tutte le altre.
In ufficio o azienda, la protezione dei dati
Per un’azienda la cosa più importante è il livello di protezione
dei dati. Gli Access point e i router dotati del solo sistema di crittografia
WEP a 128 o 256 bit sono altamente sconsigliati, la loro chiave di
protezione si è rivelata infatti troppo fragile.
I più indicati sono quelli forniti di funzionalità WPA
(Wi-Fi Protected Access), un sistema di protezione molto più sicuro e
praticamente inattaccabile. Poiché le aziende hanno spesso una connessione
a Internet permanente la presenza di NAT, firewall e altri sistemi di protezione
è obbligatoria. Quale velocità debba avere la connessione wireless
dipende dal tipo di file trasmessi e dal numero di utenti collegati e attivi
contemporaneamente.
Con pochi utenti, fino a 10, che utilizzano la rete wireless per documenti
di testo o messaggi di posta elettronica, l’802.11b con i suoi 11 Mbps
è sufficiente. Se il numero degli utenti attivi contemporaneamente supera
la decina oppure la rete wireless è utilizzata per trasferire file di
grandi dimensioni, l’802.11g 54 Mbps è più indicato.
La rassegna degli standard
La sigla 802.11 rappresenta una famiglia di specifiche per la trasmissione wireless
stabilite dall’omonimo gruppo facente parte dell’IEEE (Institute
of Electrical and Electronics Engineers), l’organismo che definisce gli
standard in campo elettrico ed elettronico.
Gli standard approvati sono quattro: 802.11, 802.11a, 802.11b
e 802.11g. L’802.11 è stato la pietra miliare della tecnologia
wireless, presentato nel ’97 utilizza una codifica dei dati CCK (Complementary
Code Keying) e offre una velocità di picco di 2 Mbps. Nel glossario troverete
una breve spiegazione del principio di funzionamento di questa tecnologia e
delle successive citate nell’articolo.
La sua evoluzione è l’802.11b presentato nel
’99, il quale eredita dal predecessore i meccanismi di gestione del traffico
di rete, ma grazie alla più efficiente tecnologia di codifica PCBB (Packet
Binary Convolutional Code) raggiunge gli 11 Mbps nella velocità di trasmissione.
È con la comparsa dell’802. 11b che le reti wireless hanno iniziato
a prendere piede nelle aziende e nelle case, attualmente è il più
diffuso con centinaia di milioni di pezzi installati.
L‘802.11a è uno standard che raggiunge una velocità
di trasmissione di 54 Mbps utilizzando lo schema di trasmissione OFDM (Orthogonal
Frequency Division Multiplexing) creato da Intersil. Questo schema divide il
segnale digitale in tante sottofrequenze parallele trasmesse simultaneamente,
tecnica che lo rende meno sensibile ai disturbi causati dalla riflessione del
segnale su muri od oggetti e che gli permette di trasportare un numero maggiore
di informazioni rispetto agli altri standard che funzionano sul principio di
una frequenza su onda unica.
In Italia non si sono viste molte apparecchiature basate su questo standard
per due motivi. Opera su una frequenza di 5 GHz e quando uscì questa
frequenza non era di libero utilizzo e non è compatibile con l’802.11b
che lavora nella banda dei 2,4 GHz.
In seguito l’uso della banda dei 5 GHz è stato liberalizzato ma
l’802.11g era già alle porte. Questo nuovo standard
utilizza la stessa tecnologia OFDM operando però nella banda dei 2,4
GHz. L’802.11g è compatibile con l’802.11b, inoltre ha una
copertura maggiore (la distanza a cui arrivano i segnali), rispetto all’802.11a
in quanto a parità di distanza l’attenuazione delle onde ad alta
frequenza è maggiore. In altre parole significa che più è
bassa la frequenza del segnale migliore è la sua propagazione.
I Plus, soluzioni più veloci alternative
L’802.11b+ e l’802.11g+ sono soluzioni non riconosciute
dall’IEEE. L’802.11b+ è una evoluzione dell’802.11b,
raggiunge una velocità di trasmissione di 22 Mbps grazie all’impiego
di una più efficiente tecnologia di codifica della trasmissione, il PBCC
(Packet Binary Convolutional Coding). Texas Instruments che l’ha sviluppata
afferma che PBCC aumenta del 30 per cento a parità di segnale la copertura
alla velocità di 11 Mbps.
Per l’802.11g+ esistono due tecnologie, proposte da
US Robotics e Atheros Communications (Super G), le quali permettono di raggiungere
rispettivamente la velocità di 100 Mbps e 108 Mbps. Anche questi due
standard proprietari mantengono la compatibilità con gli standard precedenti,
seppure non totale.
Per esempio l’802.11b+ può colloquiare con dispositivi 802.11b
ma a 11 Mbps mentre l’802.11g+ trasmette e riceve con i dispositivi 802.11g
alla velocità di 54 Mbps e con gli 802.11b+ a 11 Mbps. Le due tecnologie
100 Mbps e 108 Mbps sono in grado di comunicare tra loro ma solo alla velocità
originale dello standard 802.11g di 54 Mbps, se si cerca di farli colloquiare
alla velocità massima proprietaria non riescono a rilevarsi a causa dei
diversi schemi proprietari di trasmissione utilizzati.
Lo standard 802.11g prevede una compatibilità opzionale per la codifica
PBCC dello standard 802.11b+, obbligatoria invece per la CCK di 802.11b, ma
in pratica nessuna apparecchiatura 802.11g la include. Ciò significa
che un client 802.11b+ è rilevato ma la velocità massima sarà
di 11 Mbps come nello standard 802.11b.
In questa
tabella in PDF
abbiamo riassunto le compatibilità e le velocità
possibili negli incroci fra i vari standard. La tabella complessiva con le caratteristiche
e le prestazioni dei 6 dispositivi provati è disponibile a questo indirizzo.