Nell’indagine condotta da UCL sull’impatto ambientale esercitato dalle tecnologie di contabilità distribuita (distributed ledger technology, DLT) si sono esaminati sei meccanismi di consenso Proof-of-Stake e si è riscontrato che Hedera Hashgraph esibisce il livello più basso di energia in uscita
LONDRA–(BUSINESS WIRE)–La University College London (UCL), annoverata tra le 10 università più prestigiose al mondo, ha pubblicato un nuovo importante compendio sui molteplici impatti ambientali di diverse tecnologie di contabilità distribuita (DLT). Nel compendio si è analizzato il consumo energetico associato ai modelli di consenso di seconda generazione come Proof-of-Stake che promettono un profilo più favorevole in termini di consumo energetico rispetto agli algoritmi Proof-of-Work della generazione precedente. I ricercatori del Centro per le tecnologie blockchain di UCL (UCL Center for Blockchain Technologies, UCL CBT) hanno quantificato e confrontato il fabbisogno energetico di sei sistemi di seconda generazione: Algorand, Cardano, Ethereum 2.0, Hedera Hashgraph, Polkadot e Tezos.
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