Rim ne taglia 2000

Ristrutturazione per la società canadese, che annuncia tagli pari al 10,5% della forza lavoro complessiva.

Delle difficoltà di Research In Motion abbiamo già avuto modo di parlare nelle scores settimane.
La società, pur mantenendo la sua profittabilità e pur continuando a mostrare tassi di crescita interessanti in sul mercato europeo, negli Stati Uniti è in una fase di impasse e sta gradualmente perdendo terreno rispetto ai diretti competitor, da Apple a Samsung.

Così, con una mossa in qualche misura prevedibile, la società ha deciso di dare il via a una fase di ristrutturazione e riorganizzazione delle sue attività che passa inevitabilmente anche per la riduzione della forza lavoro.
I primi tagli annunciati sono per 2.000 dipendenti, pari al 10,5% del totale, una cifra che viene considerata più alta del previsto dagli analisti. I tagli che interesseranno il Nord America avranno luogo già nel corso di questa settimana, mentre quelli OltreOceano seguiranno più avanti.
Cambiano anche alcuni dei ruoli manageriali interni alla società, mentre il Chief operating officer, Don Morrison, ha annunciato il suo ritiro per motivi di salute.

Se da un lato gli osservatori giudicano inevitabile l’operazione di ristrutturazione, dall’altro continuano a manifestare perplessità rispetto al rinnovo dell’offerta BlackBerry, che rappresenta il vero nodo cruciale.
L’attesa è per i nuovi device con cuore Qnx, vale a dire lo stesso sistema operativo implementato nel PlayBook, ma la loro disponibilità non è prevista fino al prossimo anno.
Anche il refresh autunnale, con le novità per la stagione natalizia, vedrà l’arrivo di device basati sul precedente sistema operativo.

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