Samsung e Toshiba prime per Greenpeace

Pubblicata la settima edizione della guida ai prodotti elettronici verdi. Chi sale e chi scende.

È stata presentata nei giorni scorsi la settima edizione dell’Eco guida ai prodotti elettronici verdi di Greenpeace.
Una guida che ancora in questa edizione prende come criterio di riferimento la presenza di sostanze pericolose nei prodotti e la gestione dei beni alla fine del loro ciclo di vita. Dalla prossima edizione in poi, va però precisato, i criteri attuali verranno integrati con altri tra i quali il consumo energetico dei prodotti stessi.
Greenpeace sostiene che dalla prima edizione della classifica, rilasciata nell’agosto di due anni fa, molte sono state le aziende che si sono Da quando e’ stata pubblicata per la prima volta la classifica di Greenpeace, ad agosto 2006, molte multinazionali si sono impegnate per modificare i loro comportamenti in un’ottica ambientalista. Ora è arrivato il momento di un nuovo impegno, indirizzato all’abbattimento dell’impatto ambientale delle filiere dell’industria elettronica, sul piano chimico, su quello della gestione dei rifiuti hi-tech, ma anche dal punto di vista climatico.

Ma vediamo in dettaglio i risultati di questa settima uscita, ricordando che la guida viene pubblicata a cadenza trimestrale.
Al primo posto Greenpeace colloca Samsung, alla quale viene riconosciuto l’impegno sul fronte della composizione chimica dei suoi prodotti, che le consente oggi di portare sul mercato prodotti privi delle peggiori sostanze. Tutti i nuovi modelli dei pannelli LCD non sono prodotti con la plastica in PVC e tutti i nuovi cellulari hanno circuiti stampati, custodie e periferiche, privi o quasi dei ritardanti di fiamma bromurati. Positiva anche la valutazione sulla qualità dell’informazione sul riciclo dei prodotti obsoleti, mentre qualche riserva resta sui programmi di ritiro volontario dei rifiuti, attivi solo in pochi paesi e limitatamente a pochi prodotti.

Parimerito si colloca Toshiba, salita dalla sesta alla prima posizione grazie all’adozione del principio di responsabilità individuale del produttore, in base al quale i produttori si impegnano a gestire anche i rifiuti elettronici che derivano dai beni a fine vita. L’azienda, inoltre, si è impegnata ad eliminare la plastica in PVC e i ritardanti di fiamma bromurati dai propri prodotti entro il 2009 e già offre modelli di computer portatili con schede elettroniche prive di ritardanti di fiamma bromurati.

In risalita Nokia che passa dalla nona alla terza posizione, pur mantenendo qualche criticità nelle pratiche di ritiro e riciclo dei prodotti in disuso soprattutto in Russia e India. Nokia ha già eliminato l’uso del PVC nei nuovi modelli di cellulari e sta ora eliminando i ritardanti di fiamma bromurati. La società, inoltre, sostiene pienamente la responsabilità individuale del produttore.

Quarto posto per Sony, che migliora la comunicazione sulle quantità di rifiuti elettronici riciclati. Molti dei suoi prodotti sono parzialmente privi della plastica in PVC incluso modelli di VAIO notebook, walkman, videocamere e macchine digitali. L’azienda si è impegnata ad eliminare il PVC e i ritardanti di fiamma bromurati dai nuovi cellulari, portatili e videocamere digitali entro il 2010.

Dell perde una posizione, pur mantenendo lo stesso punteggio, in virtù dei prograssi fatti dalle altre società che la precedono in classifica. L’azienda sostiene il principio di precauzione, identifica delle scadenze in cui eliminare le sostanze pericolose (PVC e ritardanti di fiamma bromurati) e supporta pubblicamente la responsabilità individuale del produttore. Dell ha dichiarato la propria intenzione di adottare a livello globale un servizio per i consumatori di riciclo e ritiro dei prodotti a fine vita in quei paesi dove sono sul mercato.

In discesa anche Lenovo, alla quale Greenpeace rimprovera di non aver adottato alcun cambiamento rispetto alla versione precedente della eco guida. Nonostante ciò, Greenpeace le riconosce una buona politica chimica e l’impegno a eliminare gradualmente l’uso di PVC e ritardanti di fiamma bromurati. Buono anche il servizio di ritiro e riciclo dei vecchi prodotti.

Sei punti in meno per Sony Ericsson che passa dalla prima alla settima posizione, a causa della policy sui rifiuti elettronici. L’azienda supporta in modo forte il principio precauzionale, ma deve sostenere in modo più radicale e pubblico il principio di responsabilità individuale del produttore. Buona invece la gestione chimica: Sony Ericsson ha fissato il 1° gennaio 2008 come data entro cui eliminare l’uso di ritardanti di fiamma bromurati (in due applicazioni rimanenti), ftalati, berillio e i composti a base di antimonio (in alcune applicazioni). Inoltre, tutti i nuovi modelli di cellulari posti sul mercato dal 2006 sono privi della plastica in PVC. Meno bene le informazioni ai clienti su come riciclare i cellulari a fine vita.

Passa dalla sesta all’ottava posizione LGE a causa delle scarse quantità riportate dei prodotti a fine vita che l’azienda invia a riciclo e per non aver fatto alcun progresso rispetto alla versione precedente. Buona la politica chimica così come positivo è il giudizio per aver portato sul mercato modelli di cellulari con alcune componenti prive di ritardanti di fiamma bromurati.

Migliora ancora Apple, dopo la maglia nera di qualche trimestre fa e passa dalla undicesima alla nona posizione grazie al numero crescente di prodotti in commercio parzialmente privi della plastica in PVC e di tutti i ritardanti di fiamma bromurati. L’azienda si è presa l’impegno di eliminare completamente l’uso di PVC e di tutti i ritardanti di fiamma bromurati entro la fine del 2008. Apple fornisce anche un piano di eliminazione di altre sostanze entro specifiche date, come l’arsenico negli LCD ed il mercurio. L’azienda, però, deve ancora dimostrare un forte impegno al principio di precauzione e a quello relativo alla responsabilità individuale del produttore.

Calo per Fujitsu-Siemens, che passa dalla ottava alla decima posizione. L’azienda sostiene il principio di precauzione e vende PC con molte componenti che sono prive di ritardanti di fiamma bromurati, ma non ha ancora delineato una scadenza entro cui eliminare la plastica in PVC e tutti i ritardanti di fiamma bromurati dai suoi prodotti. L’azienda ha una buona politica sulla responsabilità individuale del produttore e ottiene punteggio sul programma di ritiro e riciclo dei prodotti in disuso.

In undicesima posizione HP, che ha identificato una scadenza, il 2009, entro cui eliminare il PVC e tutti i ritardanti di fiamma bromurati, ma solo per le componenti dei computer e non per tutti i suoi prodotti. L’azienda sostiene il principio di responsabilità individuale del produttore ed è stata la prima multinazionale ad aver adottato un programma di ritiro e riciclo dei rifiuti elettronici basato sulle percentuali di vendite del passato.

In risalita Motorola, in dodicesima posizione, grazie al miglioramento fatto nelle pratiche di ritiro e riciclo dei prodotti a fine vita. Ora, l’azienda si è impegnata a limitare (ma non necessariamente eliminare del tutto) l’uso di PVC da tutti gli articoli mobili entro giugno 2008, ma non identifica ancora una data entro cui eliminare la plastica clorurata ed i ritardanti fiamma bromurati da tutti i suoi prodotti, e non fornisce ancora indicazioni su quali modelli siano privi di PVC.

Una posizione in meno per Acer, tredicesima, che non ha registrato alcun cambiamento dalla versione precedente ed è stata sorpassata da atre aziende. L’azienda ha comunque un punteggio buono sotto il profilo della gestione chimica, anche se non ha ancora in vendita prodotti privi di PVC e ritardanti di fiamma bromurati.

Sharp, new entry della precedente versione della eco guida, si attesta in quattordicesima posizione per aver migliorato il servizio di informazione ai clienti sulle pratiche di ritiro dei beni a fine vita. L’azienda ha un buon punteggio in relazione alla politica chimica, avendo già sul mercato alcuni modelli privi di PVC e ritardanti di fiamma bromurati, che verranno eliminati del tutto entro la fine del 2010. L’azienda deve migliorare pratiche e politiche relative alla gestione dei propri rifiuti.

Panasonic perde due posti per non riportare i tassi di riciclo come vendite del passato e non aver fatto alcun miglioramento sugli altri criteri rispetto alla versione precedente della eco guida.

Microsoft, new entry della scorsa edizione, risale alla quindicesima posizione grazie al miglioramento fatto sul fronte della gestione chimica: ora si trova la definizione del principio di precauzione ed è indicata una nuova scadenza, il 2010, entro cui eliminare l’uso della plastica in PVC e di tutti i ritardanti di fiamma bromurati dai suoi prodotti. Microsoft ora sostiene la responsabilità individuale nella gestione dei propri rifiuti elettronici e riporta la quantità di rifiuti riciclati, come percentuale delle vendite passate, ma solo in riferimento all’Europa.

In diciassettesima posizione Philips che acquisisce punteggio grazie al miglioramento ottenuto nella politica di gestione chimica. Si è impegnata nell’adozione del principio di precauzione e nella eliminazione dei ritardanti di fiamma bromurati e della plastica in PVC, entro il 2010.

Ultima posizione per Nintendo, entrata nella eco guida nella precedente edizione, che migliora la gestione chimica, mentre rimane a zero su tutti gli altri criteri adottati dalla guida.

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