Samsung ha chiamato a raccolta a Torino partner tecnologici e responsabili di grandi aziende e di piccole e medie imprese per il suo primo Business Technology Summit, evento dedicato al mondo B2B. All’interno del CNH Industrial Village si è così parlato di cloud, unified communication, mobile payment, sales force automation, digital shop experience e, più in generale, di come la tecnologia possa aumentare la produttività e cambiare i modelli di business.
L’evento, che nelle intenzioni di Samsung vuole essere il primo di una serie di appuntamenti per capire come migliorare l’efficienza attraverso le tecnologie digitali, è stato aperto da Carlo Barlocco, Deputy President Samsung Electronics Italia, il quale ha puntualizzato come oggi l’Italia sia “un po’ sotto la media europea come spesa digitale. Questo porta inefficienza alle aziende, perché è un dato di fatto che i Paesi che crescono di più hanno i più alti livelli di digitalizzazione”. Per Barlocco è quindi “il momento di prendersi sulle spalle la responsabilità di digitalizzare”. D’altra parte, è un dato di fatto che “l’app economy abbia cambiato il modo di lavorare generando nuove occupazioni enuove aziende. E l’Internet delle cose e le smart city rappresentano una spinta importante per la crescita del Paese, sia in termini tecnologici sia di fatturato: non dimentichiamo infatti che per il 2020 è previsto generino un giro d’affari di circa 100 miliardi solo in Italia. Un valido esempio di una Smart city lo ha offerto Expo, dove se ne sono potuti apprezzati tutti i vantaggi. Non dimentichiamo infatti che ogni giorno ospita un numero di visitatori superiore agli abitanti di una città come Bergamo”.
I partner: la tecnologia come fattore strategico
Dal canto suo, Cisco ha messo l’accento sul tema produttività. “È spesso vista come riduzione dei costi – ha sostenuto Michele Dalmazzoni, Collaboration and Business Outcomes Country Leader di Cisco Italia –, invece è il rapporto tra come si produce e quanto costa produrre. Si può aumentare la produttività lavorando meglio e in modo più efficiente. E la tecnologia è uno strumento che può permettere alle aziende di raggiungere tale risultato”.
Di come la digitalizzazione può influenzare la produttività ha parlato anche Zoran Radumilo, Innovation Sales Director SAP Italia: “Le imprese devono ripensare in modo nuovo ciò che le circonda, capire cosa può influenzare la propria produttività ed essere pronte ad adattare i propri modelli di business ponendo al centro il concetto di servizio. SAP le accompagna in questo percorso di trasformazione che richiede sempre più una gestione del business in tempo reale, agile, scalabile e in mobilità”.
Ma in che modo le aziende possono reimpostare la propria organizzazione? Secondo Fabio Fregi, Country Manager di Google for Work l’aspetto principale non sono gli asset. “Airbnb e uber sono esempi di successo di aziende che non hanno asset propri – ha sottolineato Fregi -. Oggi nei responsabili di azienda c’è una grande consapevolezza delle evoluzioni tecnologiche che sono in atto e stanno valutando se e come implementarle. L’uscita dalla crisi profonda di cui tanto si parla ha portato una grande maturità e, in questa situazione, la competitività e la produttività sono sempre più importanti. Le soluzioni di smart collaboration rappresentano un fattore molto importante per tutte le imprese che vogliono intraprendere un percorso di crescita puntando sulla digitalizzazione aziendale”.
Alle parole di Fregi hanno fatto eco quelle di Giovanni Ravasio, Country Leader Applications, Oracle Italia: “La positività che si avverte ora nel business, anche italiano, è palpabile. Noi puntiamo alla customer experience. I dati sono alla base di tutto. Sinora le aziende si sono concentrate solo sui dati interni dei clienti. Ma nel cloud sono disponibili milioni di informazioni che possono aiutare a comprendere il comportamento delle persone, potendo andare a lavorare sul singolo individuo.
Le imprese devono concentrarsi nel marketing one to one, perché lì e il futuro del business. Per rapportarsi con il consumatore moderno servono agilità, migliori performance e flessibilità: un processo reso possibile solo attraverso l’impiego di applicazioni che costituiscono la prima linea di interazione con gli utenti stessi”.
Giorgio Gesi, CEO di Oberon Service, ha messo invece l’accento sull’efficienza dei processi, affrontando un tema specifico: “L’integrazione di soluzioni di mobile printing, insieme alle soluzioni di print management, rappresenta un risparmio notevole per le aziende, a fronte di un aumento dell’efficienza dei processi”.
Gli utenti: con il digitale si cresce
Agli interventi dei partner tecnologici di Samsung sono seguite le testimonianze di alcune aziende che hanno fatto della digitalizzazione il loro punto di forza o che stanno operando affinché la tecnologia permetta di migliorare in modo significativo il livello di produttività e competitività.
“La digitalizzazione può aiutare tantissimo la bellezza professionale – ha detto Antonio Martinez Rumbo, Direttore Generale L’Oréal Professional – perché permette di collegare direttamente le persone con i saloni della bellezza. Abbiamo avviato con Samsung un progetto pilota a Milano: abbiamo individuato le 7 tipiche tappe di una donna in un salone di bellezza e abbiamo creato una soluzione digitale basata su un’app mobile. L’obietivo è interagire con la cliente per rendere più accattivante il suo percorso emozionale all’interno del salone. E questo si sta dimostrando un successo: la frequenza è aumentata del 38 per cento e anche le vendite retail sono salite del 38 per cento; il fatturato è cresciuto del 30 per cento”. L’obiettivo di L’Oréal è riuscire a fronteggiare il calo della frequentazone nei saloni dovuto a un’esperienza utente non più soddisfacente. Così la società ha pensato di avvalersi di un’app “per rendere il rapporto con le clienti più umano, sia in salone sia fuori. Bisogna aumentare il desiderio delle consumatrici quando entrano in salone. Per noi, importantissimo è l’effetto community”, ha sottolineato Antonio Martinez Rumbo.
Non ha usato mezzi termini Remo Taricani, Individual & Small Business Sales & Marketing Country Chairman Italy Unicredit: “La diffusione del mobile è una grandissima opportunità, tuttavia pensare in digitale non è una scelta, ma una via obbligata”. E trasferendo questo pensiero alla realtà Unicredit ha precisato: “Il modo di lavorare di una filiale è già cambiato ma cambierà ancora molto. Meno transazioni assistite è più automatiche: oggi i clienti si recano una volta al mese in filiale, accedono al sito della banca 10 volte al mese via computer e 10 volte al giorno tramite mobile. Il cliente vuole poter utilizzare tutte queste forme di comunicazione con la banca. Ciò obbliga a ripensare il modo di lavorare e cambiare il paradigma: bisogna migliorare l’esperienza del cliente per migliorare il business. Noi abbiamo tutto l’interesse a portare il cliente sul digitale. E con Samsung abbiamo deciso di dar vita a una soluzione completa per comunicare con la banca”.