A colloquio con Clara Covini, a capo della divisione Pmi di Sap. Il programma Fast Start è pensato specificamente per le piccole imprese, in un’ottica di prevedibilità di tempi e costi. Il ruolo dei partner.
Il primo passo è stato stabilire che non è possibile indirizzare le Pmi limitandosi a delimitare un universo di aziende con un turnover inferiore ai 500 milioni di euro.
”Non può certo essere definito un mercato – chiarisce Clara Covini direttore della divisione Pmi in Sap Italia -. È necessario operare una segmentazione, per poi procedere con offerte differenziate”.
Così sono state in primo luogo identificate circa un migliaio di imprese, con un turnover compreso tra i 200 e i 500 milioni di euro, con le quali poter lavorare su tematiche quali le soluzioni per la sostenibilità, business intelligence, espansione dell’Erp, ampliandole anche alla produzione.
”Al di sotto di dei 200 milioni di euro, c’è poi un ulteriore universo di imprese – spiega ancora Covini – alle quali indirizziamo il nostro programma Fast Start. Sono aziende, circa 10.000 in Italia, alle quali è importante poter garantire la certezza del progetto e della sua realizzazione, ma non solo. È fondamentale fornire loro strumenti che consentano di comprendere quali attività sono effettivamente coperte, senza troppe complicazioni”.
Prevedibilità e semplicità sono le linee guida della proposta Fast Start, parte integrante dell’offerta Sap Business All-In-One, che parte da un principio assiomatico: ”La Governance non è un’opzione, soprattutto in tempi di crisi”
Concretamente, Fast Start è una proposta che si indirizza a realtà tra i 20 e i 50 milioni di fatturato. È un prodotto, l’Erp di Sap, che integra degli acceleratori che consente di modellare alcuni processi aziendali, selezionati tra quelli ”tipici e chiave” per determinate tipologie di aziende, in particolare nei settori manifatturiero, servizi e retail. Il programma di fatto include un insieme di best practice specifiche per ciascun settore, definite, preconfigurate, pre-testate.
”E’ una forma di preconfigurazione, che consente di velocizzare il processo di implementazione, sulla quale è poi possibile innestare anche verticali dei partner. Obiettivo è garantire all’azienda cliente la massima prevedibilità di costi e tempi: il sistema indica con precisione anche quanti sono i giorni necessari a completare l’implementazione della soluzione scelta”.
Fast Start è qualcosa di più di un semplice configuratore.
”Il sistema, basato su una interfaccia browser personalizzabile con widget, indica infatti anche quali partner sono in grado di garantire una determinata configurazione, nei tempi e con i costi indicati. Attualmente, per quanto riguarda il programma italiano, possiamo parlare di oltre una decina di partner già attivi su Fast Start, con l’obiettivo di creare un panel costituito da una ventina di realtà in tutto, selezionate tra i nostri Var ed Ebm (Extended Business Member)”.
Non è semplice parlare di costi dei progetti sviluppati con Fast Start. Nella media si può pensare a progetti da circa 80.000 euro, inclusi hardware, software, licenze, progettazione. ”Parimenti è sensato a pensare a tempi di implementazione medi nell’ordine dei tre mesi. Ma le variabili che intervengono in ogni singolo progetto sono davvero molte”.
Nell’ambito di Fast Start sono naturalmente previste anche formule di finanziamento, alle quali i clienti possono accedere attraverso Sap Financing, che le eroga attraverso Bnp Paribas.
Parimenti è prevista anche una formula managed-serviced. In questo caso si parla di prezzo per subscription, con canoni di abbonamento mensili.