Anche l’azienda tedesca, fin qui abbastanza immune dai rovesci finanziari del settore, sta segnando il passo, con un calo del 23% nella vendita di licenze. Attesa una perdita operativa di 235 milioni di euro nel secondo trimestre 2002.
Doccia fredda sui mercati dopo che il titolo Sap è stato sospeso dalle trattative alla Borsa tedesca in seguito alle anticipazioni sul cattivo andamento dello sviluppatore di soluzioni per la gestione dell’impresa. I risultati ufficiali del secondo quarto 2002, attesi per la prossima settimana, sono stati preceduti da un profit warning della stessa Sap, che ha riferito di una perdita operativa di 235 milioni di euro nel periodo. Le brutte notizie sono diventate piuttosto comuni di questi tempi tra le società high-tech, ma finora Sap era sembrata un’eccezione e non aveva dato segni di particolare malessere. E invece le licenze vendute nel secondo trimestre mostrano un calo del 23% e le cifre oggi riviste al ribasso sono ancora più preoccupanti di quelle calcolate dagli analisti. Nel complesso il fatturato scende del 4% (1,78 miliardi di euro) contro la stima di 1,88 miliardi formulata da Jp Morgan H&Q e questo dopo la revisione annunciata ad aprile, quando Sap aveva riferito di puntare a un fatturato di 1,97 miliardi.
Il colosso dell’Erp contabilizzerà un onere straordinario di 414 milioni di euro per coprire le disparità maturate sull’investimento in Commerce One, di cui Sap controlla il 20%. Sap ha anche ammesso di non essere più in grado di rispettare l’obiettivo di crescita al 15% sul volume d’affari 2002, prevedendo invece un incremento compreso tra il 5 e il 10%. I margini di utile operativo dovrebbero tuttavia mantenersi sul livello del 21%. Due i problemi che affliggono Sap: un volume di 830 milioni di euro in licenze a nuovi clienti che deve essere continuamente alimentato ma che rischia di rallentare in un periodo come questo; e una base di potenziale clientela più forte nei settori in cui le opportunità di crescita appaiono più limitate, come il manifatturiero.
