I negativi risultati finanziari registrati al termine della trimestrale conclusasi lo scorso luglio, e l’obiettivo di alzare al 21% i margini operativi per il 2002, hanno indotto il vendor tedesco ad annunciare nuovi tagli
21 agosto 2002 Dopo aver espresso
l’intenzione di non apportare ulteriori licenziamenti, oltre ai 140 preventivati
per l’anno in corso nelle operation inglesi e statunitensi, Sap torna sui suoi
passi. A portarcela sono state le perdite a sorpresa (le prime in 32 anni di storia) riportate nel trimestre terminato lo
scorso mese di luglio, quando Hasso Plattner, fondatore e co-Ceo della società
aveva ribadito davanti agli analisti non tanto l’intenzione di apportare nuovi
licenziamenti «per far felice Wall Street», quanto di offrire sul
mercato «nuove, sofisticate soluzioni software». Al momento, però, di
sicuro ci sarebbero solo i tagli, di cui 80 già apportati in Uk mentre altri 60 sono attesi nell’immediato futuro negli Usa. E
ancora, tra le certezze, la riduzione pianificata di altri 20 posti di lavoro
all’interno di non meglio precisate business unit della software house tedesca.
I licenziamenti annunciati negli Stati Uniti interesseranno settori quali
vendite, amministrazione e marketing, soprattutto in vista della prossima
integrazione fra Sap Portals e Sap Marketplace, prevista entro la fine dell’anno
e dovuta principalmente ai deludenti risultati fatti registrare da entrambe le
divisioni situate in California. Sap, che al 30 giugno scorso annoverava 29.350
dipendenti, ha inoltre reso nota l’intenzione di aumentare di un punto percentuale i margini
operativi previsti per il 2002, rispetto a una crescita del fatturato che non dovrebbe superare il 5%. Affinché quest’ultime previsioni si realizzino,
però, Sap dovrà riuscire a totalizzare il 40% del proprio fatturato nel quarto
trimestre, tradizionalmente il periodo più propizio per i vendor di
software.