Il Tribunale di Venezia dichiara il fallimento del canale: stipendi non versati ai dipendenti e troppi debiti
È fallimento per Venice Channel, il canale televisivo satellitare in alta definizione lanciato con grandi ambizioni due anni fa con l’obiettivo di promuovere nel mondo l’immagine di Venezia e l’“Italian style”. La decisione è arrivata da pochi giorni fa dal Tribunale di Venezia, che ha nominato quale curatore fallimentare il commercialista veneziano Paolo Reali: l’udienza di verifica dei crediti è fissata per il 4 marzo del prossimo anno.
Un pesante indebitamento alla base della chiusura
La prima istanza di fallimento della società, una Spa, è stata presentata da alcuni dipendenti ed ex dipendenti, che non ricevono da mesi il compenso per l’attività svolta. Successivamente, dopo alcuni tentativi di salvataggio e di cessione dell’azienda, gli stessi amministratori hanno presentato a loro volta un’istanza di fallimento, ritenendo evidentemente che non vi fosse più nulla da fare a fronte di una pesante situazione debitoria. La società, tra l’altro, non ha beni o proprietà sulle quali i numerosi creditori potranno rivalersi. L’unico attivo che potrebbe avere valore è costituito dal canale nel quale vengono trasmessi i suoi programmi: notiziari, documentari, eventi musicali e artistici su Venezia e sul patrimonio culturale italiano.
Una rete nata per diffondere il made in Italy
L’emittente veneziana, con sede alla Giudecca, nell’Incubatore degli ex cantieri Cnomv, è nata da una idea di Fabrizio Zago, amministratore delegato, e di Nicola Di Lernia, direttore strategico. Le trasmissioni presero il via il 1 gennaio del 2006, con un budget di vendita nel primo anno di 6 milioni di euro ed uno staff di partenza di venti persone. Venice Channel era persino presente, sino a pochi mesi fa, nel pacchetto Sky, al canale 909. Nel presentare l’iniziativa, Zago aveva assicurato l’esistenza di un grande interesse da parte del mondo politico e imprenditoriale di fronte al lancio della nuova televisione, finalizzata a valorizzare il made in Veneto, grazie ad un palinsesto composto da vari contenitori tematici: Turismo, Moda, Cultura, Cibo, Attualità, Natura, Artigianato ed Industria. Nel proprio sito Internet, ancora oggi visibile, la tv satellitare annovera con orgoglio tra i suoi partner il Comune di Venezia, il museo Peggy Guggheneim, la Fondazione Arena di Verona, e il Comune di Verona.
Le difficoltà e il fallimento finale
Ma nel settembre del 2006 arrivano le prime difficoltà, che ben presto si aggravano al punto che già nei primi mesi del 2007 la società non riesce più a pagare gli stipendi. «È la deriva di un sogno- lamentano gli ex dipendenti – di un progetto in cui tutti hanno creduto e sperato, prestando tempo e professonalità a proprio danno. Com’è stato possibile tutto questo?».