Per portare la versione “mini” del suo browser su piattaforma Android, Opera ha utilizzato una sorta di emulatore (MicroEmulator) che ha consentito di eseguire il browser su Android senza effettuare alcuna modifica sul codice dell’applicazione Java ME.
Opera Software intende portare la versione “mini” del suo famoso browser per dispositivi mobili su piattaforma Google Android.
Per farlo, i laboratori della norvegese Opera hanno utilizzato una sorta di emulatore (il prodotto opensource MicroEmulator) che ha consentito di eseguire il “browserino” su Android senza effettuare alcuna modifica sul codice dell’applicazione Java ME (Micro Edition).
MicroEmulator è stato concepito per eseguire applicazioni Jave ME su piattaforme Java SE (Standard Edition). Poiché le API di Android poggiano proprio su Java SE, non è stata cosa complessa servirsi di MicroEmulator.
Il punto più difficoltoso da affrontare, è sembrato essere la scarsa disponibilità di documentazione sulle API di Android.
Opera si mostra quindi attenta alle esigenze del mercato cercando di anticipare i tempi. Dopo aver reso compatibile i propri prodotti con Symbian e con Windows Mobile, la società norvegese apre oggi anche ad Android.
Opera Mini è una versione semplificata del browser della società norvegese, espressamente concepita per i dispositivi portatili (principalmente telefoni cellulari smartphone). Il software basa sullo stesso motore di rendering delle pagine web di Opera 9.x pur conservando la sua “leggerezza” (pesa appena 100 KB). Una speciale modalità di visualizzazione delle pagine web consente di ottenere una visione globale con la possibilità di ingrandire aree specifiche, semplicemente servendosi di un apposito cursorse “pilotabile” utilizzando i tasti del cellulare o dello smartphone. Uno speciale menù contestuale, permette di interagire più in profondità con la pagina web sulla quale si sta navigando.
Opera Mini può essere impiegato anche sui telefoni di non più recentissima costruzione e consente anche un notevole risparmio in termini di costi di connessione (via GPRS/3G). Il software, infatti, si connette ai server di Opera: questi elaborano le richieste web dei vari client collegati, le “compattano” e le inviano ai cellulari. Un meccanismo, questo, che apre possibilità di navigazione anche a telefoni privi di potenza di calcolo o caratterizzati da connessioni lente. Opera Mini fa quindi risparmiare anche coloro che pagano la connessione dati (GPRS/EDGE/UMTS) in base al quantitativo di informazioni scambiate: le pagine web vengono infatti automaticamente ridotte in peso.