Il Gruppo Telebit è una società da 220 milioni di euro di fatturato e oltre 1.200 dipendenti, che negli ultimi anni ha evidenziato una crescita importante, puntando su efficacia e scalabilità: grazie alla soluzione iperconvergente di Nutanix, Telebit ha costruito una solida business continuity e sta utilizzando con soddisfazione le tecnologie DevOps.
“Oggi abbiamo 28 sedi in Italia, e continuiamo a crescere. Se riusciamo a farlo erogando servizi in modo affidabile e robusto è anche merito delle soluzioni Nutanix, che ci consentono di operare in sicurezza e continuità e di guardare a un futuro di ulteriori sfide tecnologiche”, ha dichiarato Germano Quarta, Direttore Tecnico, Telebit.
Telebit nasce come System Integrator in ambito telecomunicazioni nel 1989. Negli ultimi tempi l’azienda sta allargando la propria offerta all’ICT e sta crescendo organicamente a ritmi molto elevati. Questa è Telebit, parte di un Gruppo che conta oggi circa 1.200 dipendenti.
Spiega Germano Quarta: “Per supportare la crescita avevamo di fronte due sfide principali, rendere più resilienti le infrastrutture e quindi i servizi erogati, e contare su tecnologie in grado di portarci a una maggior livello di efficienza in ambito di sviluppo software”.
Telebit aveva necessità di incrementare il livello di disponibilità e continuità dei propri servizi, un obiettivo difficile vista anche la crescente complessità dell’organizzazione, distribuita su 28 diverse sedi sul territorio italiano.
“Volevamo implementare una soluzione scalabile, perché i ritmi di crescita erano impegnativi. Abbiamo valutato diverse alternative ma poi ci siamo diretti verso le architetture iperconvergenti, per implementare un’efficace business continuity (e un altrettanto performante disaster recovery) e per sviluppare nuovi servizi sfruttando metodologie moderne come DevOps e container”, racconta Quarta.
Telebit sceglie di puntare sulla tecnologia Nutanix
Lavorando in stretta collaborazione con il partner Var Group – operatore specializzato nel settore dei servizi e delle soluzioni digitali, con una forte presenza territoriale in Italia e in 10 Paesi all’estero e una profonda conoscenza dei processi aziendali –, Telebit sceglie di puntare sulla tecnologia Nutanix.
Nel dicembre del 2021, dopo qualche mese di studio e analisi, viene ufficialmente lanciato il nuovo progetto infrastrutturale, che si traduce nella realizzazione di due micro-datacenter, collocati in due diverse città (prima le macchine erano installate in due edifici dello stesso complesso).
Ciascun sistema si poggia su un cluster di tre nodi HPE, governati da Nutanix AOS e Prism: uno viene collocato presso la sede dell’azienda a Treviso e l’altro in housing nel data center di TIM/Noovle di Padova. I due siti sono collegati attraverso una connessione dark fiber. Il 100% dei carichi di lavoro di Telebit viene affidato a questa nuova infrastruttura replicata e ridondante che, per garantire lo sviluppo efficiente di software, viene arricchita da Nutanix Kubernetes Engine (ex Nutanix Karbon).
Racconta Quarta: “Constatando la facilità di gestione e l’efficienza della nuova soluzione e visto che l’appetito vien mangiando, abbiamo deciso poi di puntare alla certificazione ISO, per dare ai nostri clienti anche una prova tangibile e formale del nostro rinnovato impegno”. Anche per questo, al corredo tecnologico viene aggiunta la componente Nutanix Disaster Recovery (ex Nutanix Leap).
Grazie al supporto di Nutanix e Var Group, Telebit costruisce un’infrastruttura che migliora le prestazioni delle attività di disaster recovery del gruppo, a beneficio naturalmente dei suoi clienti. Le macchine critiche passano da un RPO (Recovery Point Objective) di 6 ore a meno di 1 ora, mentre l’RTO (Recovery Time Objective) dei servizi critici è migliorato da 1 ora a 15 minuti.
“In realtà, il tempo di entrambi i parametri potrebbe essere anche inferiore, cioè solo quello necessario ad accendere le macchine virtuali, circa 20 minuti per l’RPO e 5 per l’RTO”, afferma Matteo Tonon, IT Manager di Telebit, che aggiunge: “L’utilizzo di Prism per la gestione di tutto il sistema ci ha fatto fare un vero e proprio salto nel futuro. Avere un’unica dashboard da cui governare le macchine ha permesso al nostro team, composto da cinque persone, di dedicare più tempo all’innovazione e allo sviluppo di soluzioni per i clienti.
Grazie alla professionalità del nostro team e all’uso sapiente di questi strumenti, è stata possibile una gestione molto più smart del processo, riducendone le tempistiche. Inoltre, nell’ottica di future acquisizioni da parte del Gruppo Telebit, la scalabilità del sistema iperconvergente Nutanix permetterebbe una crescita fluida evitando di stravolgere la struttura esistente”.
L’evoluzione dello sviluppo software e il futuro
Una parte del tempo risparmiato per le attività di gestione, aggiornamento e manutenzione dell’infrastruttura, viene destinato da Telebit allo sviluppo di nuove soluzioni software. Per rendere più efficiente questa attività, l’azienda ha deciso di puntare su processi e tecnologie DevOps e container.
“Abbiamo creato in casa la nostra cloudificazione, sfruttando le potenzialità di Kubernetes. Anche in questo caso è stata utile la completezza del portafoglio di soluzioni Nutanix, che con Nutanix Kubernetes Engine ci ha consentito di semplificare la configurazione, la distribuzione e la gestione del ciclo di vita dei cluster”, aggiunge Quarta.
Vista la facilità di gestione e le prestazioni dei sistemi iperconvergenti, Telebit decide presto di raccogliere i frutti del progetto con Nutanix anche sul fronte delle certificazioni ISO. Vengono acquisite sia la 22301, relativa alla gestione della business continuity, sia la 27001, che riguarda la sicurezza delle informazioni.
“Queste due importanti certificazioni”, dice Quarta, “fanno parte di un percorso mirato alla sostenibilità (intesa nell’accezione del business) che sottende alla nostra evoluzione e crescita, e sono un’ulteriore garanzia per i nostri clienti in tutta Italia”.
Per quanto riguarda il futuro, Telebit sta modificando il suo posizionamento sul mercato allargando le sue aree di competenza verso un altro mercato, ovvero quello offerto dall’ICT. L’elemento chiave di questa strategia è il nuovo NOC, Network Operations Center, che consentirà a Telebit di fare manutenzione predittiva basandosi su algoritmi di intelligenza artificiale.
Afferma Quarta: “Per poter raccogliere i dati necessari ad alimentare i servizi offerti dal NOC, abbiamo sviluppato una piattaforma IOT e stiamo costruendo il database sull’infrastruttura iperconvergente Nutanix. Grazie a questa architettura e al controllo intelligente dei diversi KPI, potremo gestire i ticket dei clienti in modo proattivo ed efficace, sviluppando nuove competenze nel segmento delle reti del futuro, basate sulla virtualizzazione”.