Che sia privato, pubblico o ibrido, lo accompagnano ampi margini di crescita. Parola di Luca Beltramino (nella foto), managing director di TelecityGroup Italia.
TelecityGroup, tra i principali provider europei di datacenter indipendenti dai carrier di telecomunicazioni, ha vinto il premio “International data center e cloud Awards 2013”.
Premiato in qualità di co-location provider
dell’anno, il riconoscimento è stato assegnato a
Londra da BroadGroup in occasione di una manifestazione che, nella sua sesta edizione, ha insignito la società “per l’efficienza energetica, l’espansione europea e il ruolo
innovativo nel settore dei datacenter”.
Per celebrare il riconoscimento TelecityGroup, presente in Italia con tre datacenter a Milano, 30 dipendenti e 180 clienti, di cui il 75% costituito da imprese di piccole e medie dimensioni, ha organizzato presso la propria sede di Basiglio, alle porte del capoluogo lombardo, un incontro rivolto agli stakeholder.
Ne è nata l’occasione per rivolgere alcune domande a Luca Beltramino (nella foto), managing director di TelecityGroup Italia.
Quali caratteristiche ottimali devono possedere i servizi di co-locazione?
B: Qualità del servizio ed efficienza energetica innanzi tutto, ma anche indipendenza, tutela dell’ambiente e capacità di offrire il contesto migliore per il cloud computing. Agli stakeholder abbiamo presentato una piattaforma, denominata CloudIX, che una volta ultimata permetterà l’implementazione di soluzioni di cloud pubblico, privato e ibrido tramite la connettività diretta con i provider più importanti e più innovativi di cloud, tra cui Amazon Web Services; iland: fornitore mondiale di servizi cloud dell’anno, Vmware; Csc; Fujitsu e Outsourcery.
Il tutto all’interno di un’offerta che commercializzeremo sia attraverso la nostra forza vendita diretta supportata da un servizio erogato attraverso call center dedicati, sia con l’ausilio dei system integrator già clienti della nostra offerta o intenzionati a integrare i loro servizi ai nostri.
Quali sono gli elementi che possono fare la differenza sulla nuvola?
B: Le aziende che necessitano di servizi cloud chiedono qualità del servizio, sicurezza e la possibilità di scegliere in un unico ambiente più operatori. La soluzione che noi offriremo garantirà evidenti vantaggi di economicità e scalabilità per l’utilizzatore grazie alle caratteristiche di TelecityGroup, ossia di indipendenza dai carrier di telecomunicazioni, con datacenter gestiti e di proprietà nelle principali città europee che ospitato pressoché tutti i system integrator e content provider mondiali.
Riscontrate ancora una certa confusione sul concetto di cloud?
B: Questa operazione farà anche maggiore chiarezza sulla modalità e sulle potenzialità del cloud, che deve fisicamente appoggiarsi su server, e trova il suo pieno compimento in una logica ibrida fatta di cloud pubblico e di cloud privato con la necessità di utilizzare operatori con differenti specializzazioni.
Lei si interfaccia tutti i giorni con una multinazionale quotata al London Stock Exchange e ormai presente in 12 Paesi europei. Come vede la situazione italiana?
B: Il nostro Paese ha ancora ritardi: la penetrazione di Internet è pari al 59% rispetto alla media dell’Unione europea del 71%, il 7,1% della popolazione vive in aree non raggiunte dal Web e l’economia digitale rappresenta appena l’1 o il 2% del Pil. Nondimeno l’Italia è la terza economia dell’Eurozona, ha 61 milioni di abitanti, aumenta la domanda di traffico dati sui cellulari e di contenuti. Anche lo Stato si è impegnato per la diffusione delle reti e lo sviluppo dell’economia digitale. Ci sono, quindi, ampi margini di crescita e sviluppo dell’Ict nel nostro Paese, a partire dal cloud.
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